Il secondo capitolo discografico targato State Champs è, insieme, l’ottima conferma - non banale ma pensante e creativa - della giovane formazione di Nuova York, un importante tassello di congiunzione della produzione Pure Noise, la definitiva conferma che è dalle macro label del gruppo Red Bull che bisogna attingere per rimanere aggiornati sugli sviluppi di un genere che è a metà tra MTV e le scarpe griffate da skate. Che poi, per attitudine e iniziativa, i gruppi Pure Noise/Red Bull/Hopeless si dimostrano tanto forti quanto i rivali dell’underground dichiarato. State Champs e i cugini Neck Deep partono per un tour mondiale e i rispettivi neo-released secondi album sono presupposti magistrali su cui costruire e demolire. Around the World and Back è un’aspirazione che a breve diverrà fatto, omogenea e sognante come può essere lo sguardo furbo di chi già conosce la risposta alla propria aspirazione, sia per fortuna o merito. La struttura metrica adottata è classica ma non lo sono gli ingressi vocali a due, tre, talvolta a cinque linee, quelli difficili da realizzare dal vivo che solo chi realizza merita l’attenzione di quel World che è aspirazione e realtà. La cura del prodotto è totale e tale per cui attorno ad ogni brano è costruito un limbo di separazione, il che nel concept dell’album fa scaturire la separazione di singoli elementi del vivere quotidiano, incentrati sulle esperienze che si verificano, sovrappongono, imitano e scavalcano. A chi ascolta va detto: diffidate dalle imitazioni, gli State Champs non sono chi aprono, non appartengono ovvero al filone 5SOS o simili, e per questo durano di più, meglio, e più forte.