Steelheart
Through Worlds Of Stardust

2017, Frontiers Music
Hard Rock

Songwriting di livello, buonissima tecnica e brani piacevoli e vari. Gli Steelheart tornano sulla scena hard rock facendo centro.
Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 14/09/17

Sono passati quasi dieci anni da "Good 2B Alive", ma il ritorno di Miljenko Matijevic è sicuramente di quelli graditi. Protagonista di una carriera costellata da molti ostacoli, il cantante non si è mai dato per vinto e negli ultimi 27 anni, pur con diverse pause, ha sempre portato alta la bandiera della sua creatura, gli Steelheart. L'omonimo esordio della band è infatti datato 1990, e anche se l'unico superstite della line-up di allora è proprio Matijevic, il nuovo album "Through Worlds Of Stardust" si presenta come una piacevolissima conferma.

 

Il disco ha due anime ben distinte che si alternano e abbracciano, trasmettendo in entrambi i casi sensazioni più che positive. Partendo dall'alternative (con diverse influenze metal) dei primi brani, e passando per le classiche ballate da lacrime, i brani meno riusciti si riducono ad un numero estremamente limitato. Il pregio maggiore del lavoro è senza dubbio quello di unire, oltre che attitudini quasi opposte, anche un sound moderno con influenze rock puramente anni '80. Merito di ciò è il songwriting senza alcuna incertezza di Matijevic: il cantante non è certo un novellino e dopo decenni di musica ad alti livelli conosce bene le diverse combinazioni per catturare il pubblico e tenere alta l'attenzione per l'intera durata dell'album. Lodevole è anche la sua prestazione vocale, attraverso la quale interpreta alla perfezione ogni pezzo, viaggiando con disinvoltura tra acuti, vocalizzi graffianti e melodie dolci.

 

Ad aprire il lavoro sono le chitarre urlanti di "Stream Line Savings" che progredisce su una sezione ritmica nervosa e poco uniforme, in grado di colpire nel segno fin da subito. Dai toni alti è anche "My Dirty Girl", introdotta da un riff adrenalinico e costruita su strofe sostenute e cariche di tensione. Si continua a fare sul serio anche con "Come Inside", basata su un fantastico giro di basso distorto e con fortissime influenze alternative, mentre "My Word" è un riassunto di quanto ascoltato finora, completata da un magnifico ritornello. Dopo quattro pezzi in cui vengono mostrati maggiormente i muscoli, viene presentata una serie di ballate che spezzano bene il ritmo e riescono a trasmettere la giusta dolcezza. Tra tutte è impossibile non segnalare "You Got Me Twisted", in cui il piano viene alternati agli acuti di Matijevic e "Lips Of Rain", nella quale gli angoli vengono ulteriormente arrotondati e si lascia spazio alla vera e propria melodia. Tra le restanti tracce, a farsi notare maggiormente è "My Freedom", soprattutto per la splendida performance vocale.

 

Oltre che per la serie di pregi già illustrati, "Through Worlds Of Stardust" si distingue anche per la produzione cristallina, opera dello stesso Matijevic. In conclusione, il nuovo disco targato Steelheart trasuda passione e abnegazione da ogni poro, riportando in auge la creatura tanto cara al cantante e dimostrando quando il duro lavoro possa venire ripagato da grandi risultati. Non resta che gustarci questo ottimo album, con la speranza che non debbano passare altri nove anni prima del prossimo.





01. Stream Line Savings
02. My Dirty Girl
03. Come Inside
04. My Word
05. You Got Me Twisted
06. Lips Of Rain
07. With Love We Live Again
08. Got Me Running
09. My Freedom
10. I'm So In Love With You

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