Deathstars
Termination Bliss

2006, Nuclear Blast
Industrial Metal

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 07/01/10

Non sono mai riuscito a avvicinarmi ai Rammstein, non tanto per la musica che propongono, quanto per il cantato in lingua tedesca, che non ho mai potuto digerire appieno. Dall’altra parte non ho mai provato simpatie per Marylin Manson, la cui musica è rimasta schiacciata, almeno per i miei gusti, da un personaggio sin troppo incombente. E ora, di punto in bianco, mi ritrovo qualcosa del gruppo teutonico e di Manson, shakerato con una buona dose di gothic metal e EBM, in questo “Termination Bliss” degli svedesi Deathstars, e devo dire che il risultato è oltremodo convincente!

I quattro fondamentalmente dicono poco di nuovo, eppure tutto risulta fresco (anzi, riferendosi al suono che ne esce l’aggettivo più calzante sarebbe “gelido”, o meglio ancora “asettico"), il loro rimpastone cibernetico di elettronica dalle tinte metal gotiche si fa ascoltare con piacere più e più volte, dimostrando di saperci fare anche sul fronte dell’orecchiabilità.

I pezzi puntano molto su tappeti tastieristici notturni e vagamente inquietanti, sulla voce di Whiplasher Bernadotte (gran cantante, sia nelle parti più baritonali, molto vicino al singer dei Type 0 Negative, sia in quelle più tirate o, all’opposto, più suadenti) e su una sezione ritmica tellurica che in molti frangenti ricorda davvero quella dei Rammstein. Come accennato globalmente sono tutti molto accessibili e catchy, ma alcuni spiccano sugli altri per la presa che hanno sull’ascoltatore.

Un inizio spettacolare, affidato al duo “Tongues” e “Blitzkrieg Boom”, candida sin da subito questi due brani tra i migliori del lotto, ma il prosieguo del disco ci riserva anche altre gradite sorprese. È il caso questo di “Motherzone”, “Cyanide”, “Play God” (soprattutto), “Trinity Fields” e della finale titletrack, tutti pezzi dal grande impatto che miscelano sapientemente momenti più drammatici a altri più sparati e dal fare arrogante. In tutti prevale un senso di meccanico, come anticipato precedentemente di asettico e gelido, come se fossero automi senza emozioni a suonare il disco. Se i quattro volevano dare una chiave a ogni ascoltatore per muovere i primi passi nel mondo del cyber metal e dell’EBM, ci sono riusciti appieno.

Ovviamente non è tutto oro quel che luccica (altrimenti avremmo un capolavoro). Certe volte si avverte infatti una qualche mancanza di idee, che rende l’evolversi di alcune canzoni un po’ prevedibile e le melodie scontate (e non è raro che gli stessi Deathstars si autoplagino anche all’interno dello stesso lavoro); non migliora la situazione il fatto che, ritmicamente, siamo sempre di fronte agli stessi tempi (difficilmente i nostri accelerano o rallentano pesantemente all’interno dei loro pezzi).

Ciò nonostante “Termination Bliss” si tuffa a capofitto nel marasma EBM/Gothic metal riemergendone subito, grazie a delle caratteristiche originali che lo distinguono dal resto delle produzioni affini. Merita quindi un ascolto, se non altro da parte di coloro che sono interessati a certe sonorità vagamente "truzze", o comunque dagli estimatori dei vari Rammstein, Marilyn Manson e The Kovenant.





01. Tongues
02. Blitzkrieg
03. Motherzone
04. Cyanide
05. Greatest Fight On Earth
06. Play God
07. Trinity Fields
08. The Last Ammunition
09. Virtue To Vice
10. Death In Vogue
11. Termination Bliss

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