Absynth Aura: lo studio report della band
SpazioRock ha raggiunto la band italiana per parlare del debut "Unbreakable"


Articolo a cura di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 28/09/11
SpazioRock ha avuto l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con gli Absynth Aura. Per chi non li conosce, questa realtà tutta italiana nata nel 2007 e composta da Claudia Saponi, Michele Vioni, Giorgio Terenziani e Marco Renzi.


Dopo un piccolo EP di cinque canzoni, finalmente quest'anno, precisamente il 21 Ottobre, uscirà il loro primo disco, intitolato "Unbreakable".


Chi scrive ha avuto l'opportunità di sentirlo in anteprima ed in preparazione alla recensione che seguirà nelle prossime settimane. Le impressioni sinora sono piuttosto positive, partendo soprattutto dalla voce carismatica ed energica di Claudia, passando poi per la solida parte strumentale. Le canzoni hanno le influenze tra le più svariate, dal progressive metal all'hard rock, al pop rock più leggero, con persino qualche influenza più soul e funk, che ben si accostano alle tonalità calde e grintose della vocalist.


Per ora, i brani che senz'altro hanno colpito chi scrive sono "Desert Flower" o "Understand My Fight", "That's Why You Die" o "Will Is Power". Sicuramente, spicca la cura per la tecnica, ma le canzoni non sono prive di una certa spontaneità e schiettezza.


Parlatemi un po' del songwriting dell'album: ho sentito svariate influenze provenienti da vari generi. E' senz'altro un disco molto potente, diretto, che non trascura dei momenti più tecnici come in "Desert Flower" o "Understand My Fight".


Giorgio "JT": le influenze ... Ce ne sono davvero di tutti i tipi. Secondo me ogni parte di ogni singolo pezzo rispecchia l'attitudine del musicista, mentre i brani sono un manifesto della band. Pensa, che il tutto è nata da "Will Is Power" un brano che avevo scritto Klod (Claudia, la cantante ndr) dove io e Vossy (Michele ndr) abbiamo dato una mano nell'arrangiamento e nella registrazione. L'esperienza di collaborazione è stata così intensa che abbiamo deciso di andare avanti su quella strada. Fin dal principio abbiamo deciso di rispettare gusti e personalità di ognuno quindi puoi trovare, dal funk, al rock, al metal, al pop, al soul c'è davvero di tutto. Per fare questo è necessario rispettare gli altri musicalmente e lavorare tanto in pre-produzione in modo da essere davvero liberi e convinti nelle scelte. Per esempio, io quando faccio le parti di basso penso soprattutto alla voce o comunque al solista del momento. Approccio strano lo so, ma in un contesto come questo è possibile perché ognuno ha cercato di dare il massimo nel suo campo senza togliere spazio a gli altri. Personalmente ho provato a mischiare la potenza dell'accompagnamento rock con alcune chicche ritmiche tipiche del funk che, generalmente, nei dischi metal non si sentono.


Claudia "Klod": Ognuno di noi proviene da percorsi musicali differenti ma penso sia proprio questo che da una caratteristica particolare alla nostra musica. Abbiamo unito il mio modo di scrivere semplici melodie ad arrangiamenti curati, sia dal punto di vista della stesura del brano, che dal punto di vista più tecnico per dare modo ad ognuno di esprimersi al meglio non perdendo mai di vista l'obiettivo finale: il sound degli Absynth Aura.

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Michele "Dr.Viossy"
: i nostro background musicali sono stati molto simili, fino ad un certo punto delle nostre vite. Abbiamo tutti il rock nel cuore e nell'animo, ma ognuno di noi ha coltivato personalmente altre passioni: chi il metal, chi il prog, chi il jazz o il soul, chi l'hard rock, chi la musica classica! Ovviamente quando metti insieme 4 persone, prima ancora che 4 musicisti, il risultato finale di un progetto intrapreso insieme non è mai scontato. E' come mettere insieme i "4 elementi fondamentali", Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Il risultato può essere tutto ciò che ci circonda. Abbiamo cercato di avere un filo conduttore, ad esempio a livello di sound globale, ma anche di introdurre in ogni brano qualche piccola chicca, un suono, un tipo di ritmo, un accento di batteria, una struttura non convenzionale di una song, un'inflessione vocale particolare, un utilizzo della dinamica non comune nel genere musicale che proponiamo... Tutti questi elementi formano il sound dell'album, a cui ognuno ha contribuito ... Fidati che questa è la cosa più bella per una band! 


Quant'è durata la fase di creazione e di stesura dell'album? Come avete proceduto nella composizione? Avete scritto le vostre parti separatamente, oppure avete lavorato tutti insieme?




Giorgio "JT": Per scrivere tutti i pezzi ci avremo messo un annetto? Abbiamo usato diversi metodi di lavoro, l'idea era quella di scrivere senza limiti né regole, solo quando abbiamo avuto i pezzi in mano abbiamo deciso cosa scegliere. Gli approcci sono stati fondamentalmente tre: ognuno scrive il brano nel suo studio. Praticamente, esclusi i soli o le linee di voce, il brano arriva al resto della band già completo e strutturato. Da lì si inizia a lavorare, alcuni brani sono stati stravolti, altri sono rimasti pressoché identici. "Believe Me" per esempio e nata da una sessione di "cazzeggio in studio" tra me le Klod, stavamo controllando gli arrangiamenti delle pre-produzioni e nella pausa ci siamo messi a suonare, alla fine della giornata nessuno avevo controllato gli arrangiamenti, ma avevamo "Believe Me" e un lento che non è finito sul disco. Comunque sono convinto di dire che è un disco fatto da una band dove tutti hanno lavorato su tutti i pezzi e hanno potuto dire la loro al 100% anche, e soprattutto quando qualcosa non andava, cosa fondamentale che mantiene un gruppo sano.


Mark (Marco Renzi)
: Il bello di lavorare con i miei compagni è proprio il fatto che ognuno è libero di esprimersi completamente, e in fase di stesura dei brani ogni singolo aspetto è stato valutato e discusso insieme, cercando sempre di far funzionare al meglio il brano. Per quanto mi riguarda, ho creato le parti di batteria a servizio del brano, cercando di incastrarmi con le linee melodiche, mantenendo sempre una buona dose di "potenza". E devo dire che il risultato è stato più che soddisfacente!!


Claudia "Klod": concordo in pieno con le parole di Jt, il disco è stato scritto dalla band, abbiamo accolto ogni suggerimento dal gruppo e valutato insieme cosa facesse "suonare al meglio" il brano. Personalmente durante la scrittura dei brani mi faccio trasportare molto dall'istinto, penso più al "colore" che voglio dare al pezzo e alla sensazione che voglio comunicare che alla valutazione di cosa potrei fare dal punto di vista tecnico.


Michele "Dr.Viossy": come ho detto prima, abbiamo cercato di inserire qualcosa di caratteristico in ogni song, sia a livello musicale che testuale. Ma non ci sono state scelte stilistiche fatte a tavolino, tipo "ci deve essere un lento qui" oppure "manca un brano a 170 bpm qui". La maggior parte delle cose che senti su "Unbreakable" sono veramente frutto di Ispirazione, con la I maiuscola! Non sarà un disco perfetto, ma ci puoi trovare quello che noi siamo stati e siamo tutt'ora, visto che anch'io come JT mi rispecchio in ogni nota suonata in questo album. Solitamente quando ascolto un album mi viene spontaneo usare la mia parte analitica, mentre con "Unbreakable" non lo faccio. Non perché l'ho visto nascere, ma perché c'è un'amalgama sonora talmente particolare, data dall'uso degli strumenti e dall'utilizzo della spazialità che me lo fa godere in modo particolare, durante l'ascolto. E' una cosa che mi capita davvero raramente e questo mi fa sentire ancora più soddisfatto del risultato che abbiamo ottenuto come band! 


Devo dire che anche da un punto di vista dei testi si può leggere molta grinta ed energia. Chi si occupa della stesura dei testi nella band? Quali sono i temi che vi riescono più facili da affrontare, considerando che sono in inglese?



Claudia "Klod": I testi sono stati scritti principalmente da Viossy e JT. A volte, durante la stesura delle parti melodiche, mi è capitato di immaginare una storia legata a quelle note. Ho descritto a Viossy e JT ciò che volevo raccontasse il brano e la sorpresa è stata proprio la reinterpretazione della mia "linea guida". Sono riusciti ad entrare a pieno nell'atmosfera che volevo comunicare. Affrontare le difficoltà che la vita ti mette davanti giorno dopo giorno non è facile ed abbiamo proprio voluto esprimere questa sensazione ma con un obiettivo ben preciso: trovare sempre e comunque la forza di andare avanti e di vedere il meglio delle cose per poter evitare di cadere di nuovo e per imparare a riflettere sul passato guardando al futuro con fiducia.



Giorgio "JT": i testi hanno tutti un filo conduttore anche se l'album non è un concept. Volevamo parlare di quanto sia difficile avere qualcosa da dire, avere voglia di essere se stessi, quando essere standardizzati e "paraculi" è molto più facile. tutti i testi sono in prima persona e parlano delle sensazioni che ognuno di noi prova o ha provato, ma c'è sempre un percorso di catarsi, di riscossa. A fronte di un grande ostacolo iniziale, dell'estrema criticità verso se stessi e gli ostacoli che si affrontano, la voglia di essere veri, di poter dare il proprio contributo e potersi sentire appagati di chi si è emerge. Abbiamo voluto un lieteofine, perché la musica e i testi devono comunicare, energia, voglia di farcela senza tradire i propri valori. Su i testi ci abbiamo lavorato un po' tutti, sostanzialmente il primo che aveva un'idea inizia la stesura. C'è però un primato dell'impatto emozionale un testo non sono parole sulla musica.


Michele "Dr.Viossy": i testi secondo me sono la parte più importante di "Unbreakable". Il fatto che siano in inglese è semplicemente una scelta naturale per chi ha sempre ascoltato questo genere musicale in questa lingua. Probabilmente, non essendo madre-ingua, spesso noi italiani non riusciamo a godere appieno delle sfumature che un artista utilizza nei propri brani. Quando ascoltiamo un brano nella nostra lingua, possiamo giudicare meglio l'utilizzo di una parola invece di un'altra, una particolare sfumatura contenuta in una frase, l'uso di un sinonimo o di una ripetizione voluta per creare enfasi. Per questo abbiamo messo molta cura nei testi. Non nel senso che abbiamo cercato di usare parole astruse o frasi ad effetto studiate a tavolino per impressionare.


aa_sr1A quali band o musicisti vi siete ispirati per la vostra musica?


Claudia "Klod": Non posso dire di prendere ispirazione da un musicista o un gruppo in particolare, amo diversi generi musicali e mi piace cantare soul, come rock o pop ... Sicuramente, da ogni genere prendo ciò che mi si "cuce" meglio addosso o che ritengo più interessante e cerco di farlo mio.


Mark: Come ha già detto JT, il fatto di ispirarci ad altre band non è mai stato preso in considerazione. Fin da subito abbiamo cercato il nostro sound, abbiamo cercato quel qualcosa che ci caratterizzasse al meglio e non che ci paragonasse a questa o a quell'altra band. Ognuno di noi ascolta di tutto, io per esempio ascolto dal pop al R&B, dal metal al country, e credo proprio che questa miscela di influenze sia l'ingrediente fondamentale di "Unbreakable".


Michele "Dr.Viossy": Se dovessi elencarti le band che ho ascoltato di più nella mia vita ti direi: Metallica, Mr.Big, Dream Theater e Cradle of Filth. E' ovvio che il mio modo di suonare è più simile a quello di Hammett o Gilbert piuttosto che a quello di Eric Clapton. Se mi chiedi, per quanto riguarda il mio strumento, a quali chitarristi mi ispiro di più è un discorso, ma preferisco sempre parlare del sound della band come un tutt'uno. Tant'è vero che "Unbreakable" non assomiglia minimamente ad alcun album delle mie band preferite.


Giorgio "JT"
: Ascolto di tutto e sono influenzato da tutto, ma proprio tutto: dalla radio a i gruppi folli che mi portano gli allievi, i viaggi notturni su youtube e le playlist dei locali dove vado. Ormai cerco "il buono" in tutto ciò che sento. Ti devo dire che però l'approccio verticale tipico della classica unito all'idea di fare un disco semplice al primo approccio, ma denso e ricco di sfumature sono state le mie direttrici per questo disco: un disco corale, dove ognuno è solista.


Parlando dell'attività live, avete in programma un piccolo tour o delle date selezionate?


Giorgio "JT": Il disco uscirà il 21 Settembre in Giappone per Avalon Marquee e 21 Ottobre in Italia e nel resto del mondo tramite Logic(il)Logic. Per ora si parla di date italiane, per l'estero dobbiamo aspettare il feedback a questa prima uscita, noi siamo disponibili e pronti, ma non vogliamo essere presuntuosi: diamo il massimo e vediamo cosa succede. Vorremo fare qualche date di presentazione nel 2011. Poi dal 2012 stiamo provando a organizzare un tour insieme a gli Arthemis il tutto supportati da Bagana Rock Agency. Al momento non c'è nulla di certo e stiamo lavorando per vedere le prospettive e le possibilità realistiche di fare qualcosa di bello e fatto bene.


Grazie mille per la vostra pazienza! A presto!


Tutti: Grazie mille a te davvero, non vediamo l'ora di far sentire a tutti il disco e mettere i piedi su un palco.




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