Tutto si può pensare, a partire dal nome del progetto, Grandi Insegne, Il Grande Allibratore, che si tratti di un disco di un cantautore (al secolo Nicola Cancellieri). Diremmo più "collettivo cantautorale". Sì, perché dietro alle indubbie e bellissime invenzioni cantautorali (un mix tra Vasco Brondi, Rino Gaetano, Guccini, Claudio Lolli, ma con un grande gusto per "flusso di coscienza", mantra letterari e aperture pop spiazzanti) ci sono cori ("la la la, parapapa") cantati a squarciagola dai suoi compagni di avventura. E poi invenzioni sonore tra rock noise, folk, post rock, free jazz e punk inglese. Suoni che fanno pensare all'anarchia cosmica dei gruppi della Fat Cat o alla libertà di Ariel Pink o Panda Bear. E poi canzoni che suonano subito "classici" come "Aria Buona". Insomma, un disco bellissimo. Una costante sorpresa. Parole per la mente, musica per l'anima.