"We Are X": la storia della rock band giapponese più famosa del pianeta
Dalle ombre di un passato drammatico alle luci della ribalta cinematografica


Articolo a cura di SpazioRock - Pubblicata in data: 18/10/17

Si ringraziano Valerio Cesarini e Oriana Caggese per la collaborazione

 

yoshikifacepromo1Cosa si celi dietro la perfetta maschera di scena di Yoshiki Hayashi, frontman degli X Japan, è uno degli elementi che ha da sempre contribuito al successo di un fenomeno musicale ormai noto a livello planetario. Ebbene, grazie al film biografico "We Are X", sarà finalmente possibile trovare una risposta anche a questo interrogativo.

 

Quando abbiamo chiesto all'interessato che cosa avesse innescato il desiderio di raccontarsi su pellicola, Yoshiki, con grande sincerità ci ha risposto che in realtà lui non voleva realizzare questo film. O meglio, inizialmente non vedeva in che modo una storia dolorosa e drammatica come la sua potesse essere adatta ad un progetto del genere. Poi il suo agente lo fece riflettere sul fatto che la sua esperienza di vita non solo avrebbe potuto aiutare altre persone costrette ad affrontare circostanze parimenti difficili, ma anche a come il suo esempio avrebbe potuto ispirarle e convincerle a reagire. L'artista che avevamo di fronte - definirlo musicista o frontman è in effetti riduttivo considerando il suo contributo fondamentale alla corrente artistica Visual Kei - ha agito quindi per altruismo. Nessuno mette in dubbio che rivivere un percorso straziato dalla perdita di familiari e cari, seppur per un nobile fine come quello prefissosi, sia stato una passeggiata. E alla nostra domanda su come queste tragedie lo abbiano reso la persona che è oggigiorno, Yoshiki, sempre con estrema semplicità e umanità ha sentenziato: "E' se ho conosciuto il dolore sulla mia pelle che posso comprendere quello degli altri". Il multimilionario nipponico ha quindi citato, doverosamente, il suo impegno benefico che mette in pratica attraverso l'omonima fondazione caritatevole, operante ormai da anni sia sul fronte sanitario (in tributo al compianto compagno di band Hide) che umanitario. Basti pensare alle donazioni di strumenti musicali agli istituiti scolastici colpiti dai terremoti di Kobe e Sichuan oppure ai $100.000 donati all'inizio del mese alle vittime del recente uragano che si è abbattuto sugli Stati Uniti. E' quindi difficile non concordare con lui quando aggiunge: "L'oscurità che ho dovuto attraversare mi ha reso una persona migliore."

 

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Voltando pagina ed affrontando argomenti più lieti, Yoshiki ci riassume brevemente la sua collaborazione col regista Stephen Kijak nel mettere a punto la colonna sonora del film (distribuita da Sony Music's Legacy Recordings) basata sui brani più rappresentativi della carriera degli X Japan a cui si è andato ad aggiungere l'intenso ed appassionato inedito "La Venus", ovviamente tema principale della pellicola. Di certo un pezzo distante da quelle che ci conferma essere le sue influenze maggiori, quelle amazing rock bands quali Kiss e Sex Pistols (passando per David Bowie), ma del resto, considerando le implicazioni emotive delle vicende narrate in "We Are X" non c'è da stupirsi.

 

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Cresciuto a eroi e miti delle antiche tradizioni della sua terra natale, Yoshiki ammette comunque l'importanza delle influenze occidentali che, crescendo, è risucito a plasmare in un unico mix culturale tra nuovo e classico da cui è scaturita la sua irresistibile e unilaterale proposta.

 

In occasione della sua prima volta a Firenze, luogo che lo ha oltremodo affascinato, il protagonista della pellicola che sarà presto proiettata nelle sale italiane, ci ha tenuto a ringraziare i suoi fan tricolore per il loro costante sostegno sui social media. E, all'ultima domanda su quale sia l'artista nostrano che lo abbia più ispirato durante la sua carriera, siamo rimasti piacevolmente sorpresi di sentirci rispondere: Pavarotti!

 

 




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