X Japan (Yoshiki Hayashi)
Dopo vent'anni di silenzio e dolore, gli X-Japan hanno in serbo un grande ritorno per il 2016. Un film-documentario, un nuovo album di inediti e un tour sanciranno l'inizio di una nuova era per la band.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 18/07/15

Si ringrazia Andrea Mariano per la collaborazione 

 

Il nuovo album ha avuto una lunga gestazione. Le prime voci a riguardo lo davano addirittura in uscita nel 2010. Lavoro di precisione maniacale, o avete riscontrato qualche piccolo intoppo nel processo realizzativo?

 

Sì, è esatto. Avremmo dovuto pubblicare il nostro album nel 2010. In quel periodo eravamo in tour in Nord America. Durante quel tour, che proseguì nel 2011, toccammo moltissimi paesi. In quel momento però avevamo intenzione di pubblicare il 50% vecchie canzoni, vecchie hits, e 50% nuove canzoni. Ma c'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò, era una sorta di album di debutto al di fuori del Giappone, quindi volevamo creare qualcosa davvero di qualità. Ci sono state questioni anche all'interno del gruppo, qualcuno voleva provarci, altri volevano rimanere in Giappone, abbiamo avuto dei problemi. Inoltre, dopo il primo tour mondiale eravamo addolorati per la morte di Hide, il nostro chitarrista. Abbiamo dovuto fermarci un attimo, ripensare a ciò che volevamo davvero. In quel periodo ho continuato a scrivere, ho scritto alcune canzoni davvero belle. Dovevamo scrivere un album con solo pezzi nuovi, dovevamo ricominciare. Anche gli altri alla fine si sono trovati d'accordo e abbiamo ricominciato a lavorare su questo dall'anno scorso.

 

Com'è stato sedersi e ricominciare a scrivere un intero album degli X-Japan, per gli X-Japan dopo 20 lunghi anni?

 

Vent'anni fa la nostra band si è sciolta, abbiamo avuto 10 anni di vuoto totale. Il nostro chitarrista è venuto a mancare, il cantante ha subito un lavaggio del cervello. Dopo 10 anni è tornato, è rinsavito da quello stato mentale. Abbiamo avuto 10 anni di buio, poi ci siamo riuniti, abbiamo ricominciato a fare tour, e abbiamo deciso di scrivere un album. Al processo creativo hanno partecipato in qualche modo anche Hide e Taiji. Taiji è stato il nostro bassista. Ha lasciato la nostra band molto tempo fa, o meglio, l'ho buttato fuori... poi nel 2010 ci siamo riuniti e siamo tornati buoni amici. L'anno scuccessivo è morto. Abbiamo dovuto fermarci in quel momento, ma in qualche modo siamo riusciti a superare tutto questo e a ricominciare a registrare.

 

Nella carriera degli X-Japan la sperimentazione e la sfida per arrangiamenti e fraseggi intricati è un dato di fatto (esempio lampante è "Art Of Life") C'è un brano in particolare, tra quelli del nuovo album, che si è rivelata una vera e propria sfida a livello compositivo e strutturale?

 

C'è una canzone che si intitola "Kiss The Sky", dura circa 10 minuti. Al giorno d'oggi tutte le canzoni sono brevi, anche nell'hard rock, ma ho creato questo brano abbastanza progressive, complicato. Ho anche scritto una canzone che si chiama "Jade", anche quella è molto interessante, ma è davvero molto difficile da suonare perchè c'è una bella modulazione. Vengo da una formazione di musica classica, mi piace giocare con arrangiamenti difficili e interessanti. Direi che "Kiss The Sky" è la canzone più interessante.

 

xjapanitw201502_01E quale, sempre tra le canzoni del nuovo album, vi ha coinvolto emotivamente molto più delle altre?

 

Non so se sarà nell'album, stiamo ancora decidendo quali canzoni saranno nell'album. C'è "Angel" e "Without you". Ho scritto questa canzone molto tempo fa, l'ho scritta per Hide. È molto difficile per noi suonare questa canzone, ogni volta che la suoniamo, piangiamo! Non so se questa sarà nell'album, ma sicuramente ci saranno canzoni molto emozionanti.

 

Il 2016 sarà l'anno non solo del ritorno discografico, ma anche del vostro film sulla vostra storia. Da dove e da chi è nata l'idea?

 

Il nostro agente in America ce l'ha proposto. È molto in gamba ed è anche un amico. Mi ha detto che avremmo dovuto fare un film-documentario sulla band, perché c'era molto da raccontare. Era molto doloroso per me riaprire quella porta, è un ricordo davvero doloroso, due membri della band morti, uno con un lavaggio del cervello. Alla fine abbiamo deciso di farlo lo stesso, circa tre anni fa. Ha detto che avremmo dovuto farlo, per raccontare quello che era successo, per mandare una sorta di messaggio, questo era interessante. È stato il nostro agente a convincerci. Poi abbiamo iniziato a girare e mettere insieme tutti i pezzi che servivano, hanno fatto interviste in tutto il mondo indagando su quale fosse l'idea che le persone hanno del Giappone, e cose del genere.

 

Negli anni '80 gli X-Japan hanno letteralmente inventato un nuovo modo di interpretare l'hard rock e l'heavy metal, siete stati praticamente dei pionieri nel vostro Paese. Come fu la vostra prima volta fuori dai confini dell'Estremo Oriente? E secondo voi, come e perché siete riusciti a conquistare moltissimi fan anche in Europa e America?

 

Quando abbiamo inziato a suonare nel nostro paese, facevamo musica abbastanza pesante, avevamo un po' di trucco addosso, la critica non ci apprezzava, non riusciva a definire il genere che facevamo. Alla fine è diventato Visual Kei, un nuovo stile. Poi, è stato interessante il fatto che la nostra band si è sciolta, ma nuove band si sono formate seguendo quel movimento. In quel momento, inoltre, la nostra musica stava iniziando a diffondersi nel mondo. Le prime volte che abbiamo suonato in Europa o America, la gente accettava questo stile. È stato fantastico.

 

Quali differenze avete percepito tra il pubblico "di casa", quello americano e quello europeo?

 

Non sono così diversi, sono entrambi sempre molto entusiasti.

 

Sabato 11 luglio all'Hyper Japan Festival di Londra suonerete un set acustico, e avrete modo di mostrare la parte più intima degli X. Oltre agli incredibili live elettrici con cui girerete il mondo nel 2016, avete pensato di accostare a questi anche una serie di date acustiche?

 

Amo suonare il piano, penso che faremo delle versioni acustiche di qualche brano.

 

 

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Dopo aver conquistato il Madison Square Garden a New York, l'11 marzo 2016 vi esibirete alla Wembley Arena, dove tra l'altro mostrerete in anteprima il film biografico della band. Cosa dobbiamo aspettarci?

 

Sarà un giorno molto speciale, sarà il primo evento per la pubblicazione di nuovo materiale dopo vent'anni. Lo show inizierà con la visione del film, guarderemo il film insieme, poi ci sarà una pausa e poi avrà inizio il nostro show. Sarà un momento storico per noi.

 

Verrete in Italia?

 

Spero di sì. La data di Wembley sarà l'inizo di una nuova era. Abbiamo già fatto tour europei, siamo stati a Londra, Parigi, Berlino, Utrecht. Vorrei includere l'Italia nel prossimo tour, mi arrivano molti messaggi da parte di fan italiani.

 

Questa è l'ultima domanda: la cosa più bella che vi sia mai capitata in carriera?

 

Quando un fan è venuto da me e mi ha detto "Sono ancora vivo solo grazie alla vostra musica". Ci penso molto spesso.




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