A quasi due mesi dalla scomparsa di Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters morto a Bogotà lo scorso 25 marzo, Rolling Stone ha pubblicato un articolo in cui vengono raccolte delle interviste fatte ad alcuni amici di Hawkins.

L’ultimo periodo del batterista

A quanto emerge dell’articolo, Hawkins si era detto esitante nel riprendere i tour che erano stati interrotti a causa del COVID-19, probabilmente a causa del grande impegno fisico e mentale che questi comportavano.
Secondo Matt Cameron, batterista di Pearl Jam e Soundgarden e amico stretto di Taylor Hawkins, quest’ultimo aveva confidato a Dave Grohl (frontman dei FF) di non riuscire più a tenere il passo con il tour. Notizia poi smentita da un agente dei Foo Fighters, il quale ha negato lo svolgimento di un incontro del genere tra il frontman e il batterista della band.

Tuttavia, anche un altro amico di Hawkins (il quale ha deciso di rimanere anonimo) ha detto a Rolling Stone:

Il fatto che alla fine abbia parlato con Dave e gli abbia detto davvero che non ce la faceva più è stato liberatorio per lui. Ci sono volute delle fottute palle. Ci è voluto un anno di lavoro per trovare il coraggio di farlo.

Eppure, anche questa dichiarazione è stata smentita dal manager, in quanto ha affermato che il batterista non si sia mai espresso sulla questione né con Grohl, né con il management della band.

Sempre nello stesso articolo è presente un intervento di Chad Smith, batterista dei Red Hot Chili Peppers, il quale ha raccontato di quando Hawkins svenne durante un viaggio in aereo nel dicembre del 2021.
Smith ha detto:

Disse semplicemente di essere esausto e collassò. Hanno dovuto somministrargli medicine per via endovenosa.

Durante la sua intervista, Matt Cameron ha detto che Taylor Hawkins ha continuato a partecipare ai tour massacranti solo per rimanere nella band, probabilmente perché schiacciato dalla pressione di avere sulle spalle non solo la band, ma anche tutti gli altri lavoratori a supporto di questa.

Quando si tratta di qualcosa di così importante, bisogna essere consapevoli dell’aspetto commerciale, che comporta una forte pressione, proprio come in ogni azienda.

Nonostante le richieste di Rolling Stone, la famiglia di Hawkins ha più volte rifiutato di essere intervistata.

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