Ciao Schmier, bentornato su SpazioRock, è un piacere parlare di nuovo con te! Come va?

In realtà alti e bassi, al momento stiamo ricevendo delle buone notizie, ma altre volte poi ricevi notizie di cancellazione degli show. Anche lo show in Italia vicino a Brescia è stato cancellato, anche uno in Francia e il Dynamo Festival nei Paesi Bassi. È triste vedere che i nostri governi riescano a permettere alle persone di andare in vacanza, di seguire gli europei di calcio, ma quando si tratta di concerti e cultura, li tagliano fuori così. Avevamo già uno show in Austria solo per persone vaccinate o con tampone o guariti e ha funzionato alla grande, non c’era bisogno di tenere le mascherine, c’era un buon sistema di sicurezza, era all’aperto. Questo potrebbe essere un buon modo per ricominciare con gli show, ma nessuno si vuole assumere questo rischio, mentre quando si tratta del calcio è tutto concesso.

È un momento davvero difficile, spero che si arrivi alla soluzione migliore per permettere la ripresa dei concerti e per permettere ai professionisti di questo settore di continuare a fare il proprio lavoro. Ho visto comunque che alcuni show sono confermati.

Sì, faremo 5 festival questo mese. Dovevano essere sei, ma uno è stato cancellato e spero che gli altri non vengano cancellati. Uno è in Belgio e due in Spagna: in Spagna ci sono molti casi, mentre il Belgio è vicino all’Olanda che ha iniziato a cancellare di nuovo tutto. Speriamo bene! Abbiamo visto tutti cosa è successo a Mike dei Metal Church, si è suicidato, non è l’unico ad essersi suicidato nella musica a causa della situazione senza speranza per il nostro lavoro. Molti musicisti sono artisti estremamente sensibili, si sentono senza speranze, la depressione cresce e a un certo punto davvero non ce la fai più.
Questi primi festival sono un primo segno di ritorno alla vita, dà speranza per il futuro, perché cancellare tutto non può essere la soluzione.

 

È una situazione davvero delicata, quello che è successo a Mike e ad altri artisti è davvero tragico, e non è accettabile.

Ho visto che in UK i numeri non stanno salendo, è stato il primo Paese a riaprire e non ci sono restrizioni, e in questo momento i numeri in realtà stanno scendendo. Si spera che quindi il nuovo picco si verifichi quando le persone torneranno dalle vacanze e tutte le persone non vaccinate probabilmente si ammaleranno, ma poi i numeri scenderanno di nuovo.
Anche in Germania sono stati fatti dei live sperimentali che hanno avuto un esito positivo, ma comunque non si tenta mai di proseguire, sembra che non ci sia interesse da parte dei governi che i musicisti sopravvivano a questa situazione. I musicisti sono spesso l’opposizione dei politici, molti artisti portano nella loro arte temi sociali, l’ambiente, si parla di cose fondamentali. Questo è un modo facile per mettere a tacere persone che sollevano questi temi.

Il 13 agosto pubblicherete il vostro live album Live Attack. È bel dono ai vostri fan, in un momento in cui è difficile assistere a dei veri show. Come vi sentite a ritornare in attività, a promuovere qualcosa di nuovo in un momento simile?

Abbiamo provato a rimanere sempre attivi, abbiamo lavorato sul live album, ci sarà un blu-ray, abbiamo anche fatto dei live in streaming durante la pandemia. È importante mantenere la connessione con i fan, questa cosa restituisce molta energia, anche se non possiamo vederli tra il pubblico, possiamo interagire con loro sui social. Abbiamo anche chiesto loro che brani volessero sentire… è una parte importante perché la band rimanga viva, rimanga attiva. Se rimani a casa a piangerti addosso non cambierà nulla, abbiamo provato a farci vedere e a rimanere attivi. Fare questo live è stato importantissimo per noi, è stato un modo per fare qualcosa di positivo, una piccola cosa per noi musicisti.

Il senso di comunità è stato fondamentale in questo anno e mezzo, sia tra voi membri della band che tra voi e il pubblico. Per me, da fruitrice e appassionata di musica, è stato fondamentale e di grande conforto seguire i miei artisti preferiti, vedere che erano lì, che eravamo insieme in questa situazione. È stata una delle cose più belle e positive di quel periodo, dava molta forza e sono sicura che anche voi abbiate sentito la vicinanza della vostra fanbase.
Avete scelto di pubblicare proprio questo show particolare, con un risultato davvero positivo, c’è molta energia, con una setlist che spazia però tutta la vostra carriera con brani chicca come “Reject Emotions”. Come vi siete sentiti a vedere il risultato di questo lavoro, a rivedervi sul palco a suonare insieme ripercorrendo l’intera carriera?

All’inizio eravamo molto agitati: era un live molto lungo e non avevamo suonato i pezzi per molto tempo. Il nostro batterista Randy era disperato al pensiero di suonare due ore (ride, NdR) ma alla fine mi è venuto a dire che sarebbe potuto andare avanti ancora, l’energia c’era e si sentiva alla grande, così come tutti noi. A suo modo è stato uno show difficile perché non c’era il pubblico, ma sapevamo che sareste stati pronti a casa ad ascoltarci. Come dicevi, volevamo portare un po’ di speranza alle persone e al contempo è stato fondamentale per noi come band non potendo suonare ed essendo stato gennaio il periodo più terribile della pandemia.
Questo blu-ray non uscirà perché qualcuno ci ha pregato di farlo, anche perché secondo l’etichetta sarebbe stato molto difficile vendere un live senza pubblico, perché mai avrebbe avuto senso? Abbiamo pensato che potesse essere un ricordo per i nostri fan più sfegatati e di lunga data, oltre che servire a noi come monito su come siamo sopravvissuti alla pandemia.

 

 

Penso davvero che sia una pietra miliare nella vostra discografia, uno scatto fotografico di questi tempi così duri. Vorrei sapere come va con la band al momento, state lavorando a qualcosa?

Sì, abbiamo cominciato a scrivere i pezzi a febbraio e da aprile siamo andati in studio per registrare. Siamo alla fase di missaggio, andrò in studio per finire i primi master. L’obbiettivo è finire per la fine di agosto e per lo stesso periodo dovrebbe uscire il nostro primo singolo, per mostrare ai fan che siamo vivi e che sta arrivando l’album (ride, Ndr). Vogliamo dimostrare che stiamo lavorando, l’anno scorso non siamo riusciti davvero a comporre niente. Eravamo troppo preoccupati dal domani e da come tirare avanti. Saranno dei buoni pezzi, c’è di nuovo speranza. È stato bello che ritrovarsi in studio coi ragazzi e il lavoro sembrerebbe ben riuscito. Siamo in attesa di sapere cosa ne penseranno i fan!

Sono sicura che sarà un successo. Come dicevi, hai avuto problemi nel trovare l’ispirazione nei periodi scorsi. Come sei riuscito poi a sormontare il problema e farti ispirare? Voglio dire, questi tempi sono così strani da farci cambiare prospettiva e mi chiedo di cosa tu abbia scritto.

Beh, il titolo dell’album racchiude il mio motto durante la pandemia, “Hope Dies Last”. C’è bisogno di credere in qualcosa, di battersi per qualcosa di buono. Il primo singolo di cui parlavo sarà “State Of Apathy”, a proposito della situazione in cui ci siamo trovati. Sto cercando di far arrivare un messaggio positivo verso la vita. I testi non parlano della pandemia ma delle situazioni che essa ha creato: il punto è ricordare che la speranza  è l’ultima a morire ed è questa l’attitudine che ci ha accompagnato in studio e ci ha mandato avanti.

Come dicevi, avete già suonato un live in Austria. Com’è stato tornare sul palco?

Sì eravamo ospiti in questo live e fra due settimane circa avremo il primo show in Repubblica Ceca, poi un festival in Belgio e qualche show in Spagna e Finlandia.
Tornare a suonare è stato fantastico, vedere le facce del pubblico e il loro entusiasmo. Temevo di sentirmi un po’ bloccato ma l’adrenalina mi ha fatto passare la paura.

 

Dalla parte di chi è tornato a vedere qualche concerto posso capire. Non credo di essermi mai sentita così neppure davanti ai miei artisti preferiti. L’emozione e l’energia sono così tangibili e diverse, sono quel qualcosa di cui parlavamo prima: vogliamo che voi artisti sentiate la nostra presenza, il fatto che siamo lì per voi e la vostra musica. È ciò che ci rende vivi e per questo è importante essere forti insieme.

Abbiamo finalmente delle date confermate e richieste per il periodo di settembre-ottobre al momento. Dall’altra parte ci dispiace che alcune date vengano ancora cancellate, quindi teniamo duro, ragazzi. Non tutte le date saranno confermate ma ogni show che suoniamo sarà un passo verso la normalità. Io la vedo così.


Ti ringrazio, vorrei chiudere con un saluto ai tuoi fan italiani se ti va.

Spero di tornare presto in Italia, spero che i vaccinati e i guariti possano presto essere sotto il palco. Magari qualcuno mostrerà per primo il buon esempio e l’Italia seguirà questi primi passi. Sono fiducioso, penso all’autunno e confermo la mia prognosi per i concerti del 2022. Speriamo di tornare subito alla fine dell’anno nel weekend, facendo una data in Italia, una in Repubblica Ceca e così via. È il bello di muoversi in Europa.
L’Inghilterra è più avanti coi tempi, speriamo che l’Europa sia la prossima, con un bell’autunno di concerti.

Tengo le dita incrociate! Grazie di tutto Schmier e buona fortuna, a presto!

Statemi tutti bene e a presto in Italia!

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