Mystical Fullmoon (Gnosis)
La parola a Gnosis, frontman dei milanesi Mystical Fullmoon. Una band che deve essere considerata a tutti gli effetti un vanto per la nostra scena musicale, "Scoring A Liminal Phase" ne è la dimostrazione. Buona lettura.
Articolo a cura di Federico Botti - Pubblicata in data: 19/03/10

Benvenuto su SpazioRock Gnosis! Il vostro recente parto, "Scoring A Liminal Phase", arriva dopo ben sedici anni di carriera, tra gavetta, demo e EP. Tanto per iniziare parlateci quindi un po' di voi: chi sono i Mystical Fullmoon?

Piacere nostro di essere su SpazioRock! La storia della band è in effetti lunga, continuamente costellata da cambi di line-up dovuti alla difficile convivenza con musicisti poco motivati e poco appassionati, a causa dei quali si richiedevano frequenti epurazioni dell’organico. Al momento la formazione è composta da soli tre elementi, io (Gnosis, voce e basso), il chitarrista Hexe e il tastierista Arcanus Incubus, affiancati da un chitarrista session che ci darà una mano per i live a venire. Si dice che il tre sia il numero perfetto e, tralasciando divagazioni esoteriche e mistiche, posso dire che per noi è stata la soluzione perfetta, questa è la line-up più affiatata e coesa che abbiamo mai avuto, e non rimpiangiamo mai l’assenza di altri musicisti. Abbiamo deciso di sostituire il batterista con una drum machine chirurgicamente programmata da tutti e tre (enfatizzando in questo modo le influenze industrial che erano già una parte importante del nostro background), e anche questa è una scelta che difficilmente rinnegheremmo.In termini stilistici, si può tranquillamente dire che al momento attuale i Mystical Fullmoon sono una band con una personalità unica ed imparagonabile.


Parliamo del genere da voi suonato. Ascoltadovi il primo gruppo che mi è venuto in mente sono gli Arcturus, soprattutto per la forte matrice tipicamente avantgarde, ma procedendo con l'ascolto emerge anche una profonda radice black. Un black gelido e siderale però, ben lontano dai suoni sporchi che ne hanno dato i natali: aiutateci a inquadrarvi meglio, per quanto possibile, e a capire a chi si indirizza la vostra proposta.

Devo dire che per ora i feedback di “Scoring…” sono stati unanimamente entusiastici, e hanno coinvolto un pubblico molto vasto ed eterogeneo, sia in termini di gusti che di età, e questo non può che farci piacere. In un primo momento, difatti, credevamo che la nostra “utenza” fosse più che altro limitata a quegli appassionati di sonorità estreme, esigenti e musicalmente colti, interessati a rifuggire i soliti luoghi comuni del genere e ad ascoltare un disco che riuscisse a combinare l’aggressività e il mood oscuro tipici del black metal con soluzioni originali e progressive; col passare del tempo abbiamo però constatato che i nostri brani, pur non essendo di immediata fruizione a causa dei lunghi minutaggi e del complesso songwriting, riescono ad attirare l’attenzione di ascoltatori anche meno esperti e meno smaliziati, era un risultato che non avevamo previsto e che ci ha sorpresi positivamente, significa che tutto sommato la nostra musica è molto più diretta e comunicativa di quanto noi stessi non credessimo. D’altronde, anche il deal con BlackMetal.com (etichetta risaputamente tradizionale e classica nelle sue pubblicazioni) può essere visto come un segnale in tal senso. Poi questi sono tutti ragionamenti fatti con il senno di poi, in fase di composizione non ci siamo preoccupati di ragionare in termini di pubblico, abbiamo seguito il nostro istinto anche se ci stava portando ad assemblare un disco atipico e complesso, di difficile collocazione sul mercato in quanto alieno a qualsiasi clichè; tutti questi responsi positivi evidentemente significano che il pubblico è molto meno ingenuo di quanto non si creda, e che c’è un forte bisogno di bands capaci di parlare fuori dal coro.

"Scoring A Liminal Phase" mette in luce grande personalità e tecnica indubbia, entrambe sicuramente figlie degli anni passati a suonare e a lavorare sui vostri pezzi. Quello che mi incuriosisce è però sapere che tipo di feedback ricevete in chiave live, soprattutto in Italia: mediamente com'è il pubblico che si reca ai vostri concerti, che gusti ha?

La domanda è legittima, il problema è che io per primo non ho le idee chiare in merito! Credo che valga grossomodo la stessa risposta data alla domanda precedente: un pubblico un po’ più maturo ed esigente, alla ricerca di sonorità interessanti e di una band che ha qualcosa di personale da dire. In realtà, i nostri ultimi concerti hanno visto il pubblico spaziare in vari filoni del metal (come per esempio al Metal Disorder Festival, dove eravamo l’unico gruppo estremo in quella giornata, cosa che non ci ha comunque impedito di aver un ottimo riscontro dal pubblico) sempre con un buon feedback, per cui direi che anche in sede live questi brani funzionano bene. Di sicuro ti posso dire che non troverai ad un nostro concerto i cosiddetti puristi (spesso dell’ultima ora), quel tipo di mentalità ottusa e conservatrice mal si sposa con la nostra originalità. Ovviamente, abbiamo provveduto ad alcuni piccoli riarrangiamenti per rendere i pezzi più scorrevoli ed efficaci dal vivo: la studio di registrazione ed il live sono contesti diversi, dove vigono regole diverse.

mysticalfullmoon_intervista_2010_01Immagino non sia facilissimo proporre un prodotto come il vostro nel nostro paese... Cosa ne pensate della nostra realtà musicale, non solo in relazione al vostro particolare genere ma al metal in generale?

Guarda, io frequento questa “scena” (parola impegnativa, in Italia) da tanti anni, e purtroppo al momento la mia opinione non è affatto positiva. Ciò che vedo è provincialismo che spesso sfocia nel dilettantismo più becero, qualunquismo, assenza di professionalità e di ambizioni, giusto per citare i problemi più ricorrenti. Di tutti i gruppi di metal estremo che ci sono in Italia, quelli che veramente hanno qualcosa da dire si contano sulle dita di una mano, gli altri non fanno altro che ripetere stolidamente i soliti luoghi comuni vecchi di 15-20 anni, spacciandoli per materiale “true & pure” quando è solo un esercizio di stile noioso e privo di talento. Ci sono ragazzini che si sentono delle rockstar perché hanno avuto un paio di recensioni positive, e orde di frustrati pronti a insultarti e sputtanarti (senza conoscerti, s’intende) perché sei riuscito a conseguire un qualche risultato degno di nota. La situazione concertistica italiana, poi, è demenziale, riesci a fare un po’ di date solo se ti accontenti di suonare in pub microscopici dove non c’è nemmeno un vero impianto audio, e dove a malapena ti coprono le spese di viaggio. Ecco, la maggior parte delle persone si accontenta, ma in questo modo le cose non progrediranno mai. Noi, di contro, abbiamo scelto di non accontentarci e di porci degli standard al di sotto dei quali non vogliamo lavorare; non è una questione di darsi delle arie, perché non siamo nessuno, è solo una questione di non farsi prendere in giro, e di non sprecare le proprie qualità in contesti amatoriali. E dico questo anche in rispetto del pubblico pagante che viene a vedere i nostri concerti. Non sai quanti aspiranti musicisti abbiamo visionato in questi anni, gente che a parole doveva spaccare il culo al mondo, guarda caso poi all’atto pratico venivano tutti silurati dopo poco per mancanza di abnegazione, di senso di responsabilità, di attitudine, nonché di talento. Sono tutti bravi a pontificare con i loro amici sui forum, o nei pubs, peccato che poi quando gli offri la possibilità concreta di dimostrare quanto valgono casca sempre l’asino. Alla fine, quello che conta sono i risultati oggettivi: noi con “Scoring…” abbiamo realizzato un disco importante, arrivando persino a collaborare con l’Orchestra della Radio di Stato Bulgara, e nel nostro piccolo abbiamo dimostrato che, almeno in parte, un po’ di talento lo possediamo davvero. Quanti gruppi italiani possono dire altrettanto?

Sempre a proposito di tour, immagino siate stati a suonare anche fuori Italia: com'è l'accoglienza che vi riservano in Europa? Siete stati in tour anche con nomi "di spicco"?

Abbiamo avuto il privilegio, ormai tre anni or sono, di accompagnare i Dismember in un tour nei Balcani, posso dirti che è stata un’avventura grandiosa, i Dismember sono delle persone fantastiche, e l’esperienza della vita on the road non ha prezzo. In generale, all’estero ho riscontrato un atteggiamento più aperto da parte del pubblico, c’era più entusiasmo e più voglia di divertirsi e di ascoltare buona musica, senza menate o atteggiamenti snobistici; per non parlare della professionalità e della disponibilità dei promoter locali, che ci hanno trattato con il massimo rispetto, cosa più unica che rara in Italia.

Andiamo più nel dettaglio del vostro disco. Mi hanno molto incuriosito i vostri testi: come nascono, e da cosa prendete spunto?

I testi, scritti quasi tutti da me tranne due a firma dell’ex batterista Equinoxe, sono come degli streams of consciousness, intricati e pieni di sottintesi e di simbolismi; molti di essi sono nati da episodi prossimi alla scrittura automatica. Su questo disco utilizzo tre linguaggi, inglese, italiano e latino, è stata una scelta spontanea e sinceramente non sottindente alcuna motivazione ulteriore.  
Le tematiche affrontate, infine, derivano sempre da riflessioni ed esperienze personali legati al mondo dell’occulto e del misticismo.

Normalmente come è la genesi creativa di un vostro pezzo? Ve lo chiedo perché sono tutti brani molto complessi, così schizofrenici e pieni di inserti anche orchestrali, lontani dall'immediatezza del black vecchia scuola.

Ti ringrazio per questa domanda, il nostro processo compositivo è atipico e mi dai così la possibilità di parlarne. Ciò che facciamo sempre è di partire dal testo, analizzando il suo mood, sia come brano d’insieme, sia nei diversi passaggi lirici che lo compongono. La musica viene quindi scritta sul testo, di modo che gli arrangiamenti si muovano sempre in perfetta sinergia con le corrispondenti strofe, come se si trattasse di una colonna sonora che in ogni minimo dettaglio deve esprimere una coerenza e una pregnanza assolute con il testo che accompagna. E’ anche da qui che deriva il titolo del disco, dove il verbo “scoring” è appunto riferito ai film scores, gli accompagnamenti sonori e le sonorizzazioni di origina cinematografica. Del resto, qualsiasi fesso è capace di mettere insieme testi e musica a casaccio, senza alcuno studio o filo logico, ma quello non è il modo di lavorare che ci appartiene; se ‘black metal’ significa elite (come io sono convinto che sia), allora si devono adottare metodi realmente elitari, e come tali comprensibili e condivisibili da pochi. Con questo approccio compositivo possiamo permetterci il lusso di spaziare e di variare, musicalmente parlando, perché il fine ultimo che ci interessa è di dare una resa efficace ai contenuti lirici, non di seguire i canoni di un genere; di fronte a scelte non convenzionali, anziché chiederci “perché?” come farebbe chiunque altro, noi ci domandiamo “perché no?”. Non è sempre facile lavorare in questo modo, ci vogliono grande affiatamento e grande concentrazione, ma ti posso dire che la sodisfazione artistica che ne deriva è impagabile.

 

mysticalfullmoon_intervista_2010_02
 

Avete dei cardini, dei "numi tutelari" che vi hanno sempre ispirato e continuano a farlo? Intendo gruppi che, per un motivo o l'altro, considerate vitali per il suono dei Mystical Fullmoon (nonché basilari a livello personale).

Senza ombra di dubbio ci sono molte bands che, in un modo o nell’altro, ci hanno affascinati ed ispirati fin dai nostri primi passi… un elenco completo è fisicamente impossibile, in ordine sparso posso citarti: Emperor, Samael, Mayhem, Mortuary Drape, Celtic Frost, primi Abigor, Absu, Dismember, Impaled Nazarene, Ulver, In The Woods, Dissection, Morbid Angel, Arcturus, Death, Burzum, Solefald, Esoteric, Iron Maiden, Novembre, Shape of Despair, Mercyful Fate, Darkthrone, Cynic… Ma anche Sonic Youth, Einsturzende Neubauten, Hans Zimmer, Coil, Aphex Twin, King Crimson, Le Orme, Angelo Badalamenti, Jeff Buckley, Skinny Puppy, ZZ Top, Joy Division…. E questo è solo per dare l’idea di massima! Come appassionati di musica siamo curiosi ed onnivori, cerchiamo di non porci limiti e di evitare inutili pregiudizi che non possono che nuocere all’arte.

Un occhio di riguardo è stato dato all'artwork del disco. Ce ne parli?

Mi ha sempre affascinato il concetto wagneriano di Gesamtkunstwerk, “opera d’arte totale”, pertanto, nel pensare all’artwork del disco, abbiamo voluto che esso nascesse in primis da considerazioni concettuali ed estetiche (in senso filosofico), piuttosto che meramente grafiche. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare con un grande artista, Grace Khold di Ministry of the Sign (in passato noto come Neon Trinity Kill), che molti conosceranno per gli artwork realizzati per  Deathstars, Aborym, Novembre, Ancient, Konkhra, Arkhon Infaustus etc.. Noi gli abbiamo dato delle direttive di base, ovverosia l’utilizzo di un colore rosso acceso, e l’idea di intersecare elementi organici ad altri stellari, astronomici ed astrologici; quello che volevamo ottenere era la rappresentazione delle mille sfumature attraverso le quali vive la nostra musica, costantemente in tensione fra i poli opposti dell’aggressività e della sperimentazione, dei passaggi orchestrali e delle contaminazioni elettroniche, della melodia e delle dissonanze…. Lui ha recepito queste suggestioni nel migliore dei modi, e con grande talento ha realizzato un artwork a mio giudizio eccezionale, una perfetta traduzione delle nostre visioni. Dato che lo scopo primario di un musicista è di comunicare attraverso la sua musica, perché non sfruttare anche la parte grafica di un disco per approfondire ulteriormente un certo tipo di concetti che sono in perfetta coerenza con il contenuto dei testi e della musica? Ritengo tra l’altro che questo sia un buon modo per contrastare il problema del download: far diventare il cd fisico un oggetto così curato e così qualitativo da sbaragliare il facile appeal degli mp3 scaricati illegalmente – almeno per coloro che concepiscono la musica come una forma d’arte da coltivare e da rispettare, e non come un entertainment da pochi minuti.

Dal vostro myspace risulta che siete impegnati anche in altri progetti. Sono tutti black metal-oriented o vi indirizzate anche verso altri generi? E quanto del suono di questi progetti è confluito poi in "Scoring A Liminal Phase"?

Esatto, ci sono parecchi progetti paralleli che ruotano intorno ai MF, molti dei quali toccano generi molto diversi. Io per esempio suono anche con Satanismo Calibro 9, un progetto di industrial/noise piuttosto ferale e sulfureo, ci stiamo creando una buona reputazione nella scena, e recentemente abbiamo anche suonato a fianco di mostri sacri come Brighter Death Now e Con-Dom. Il tastierista Arcanus Incubus è quello più impegnato: fra i mille progetti nei quali è coinvolto, quello più illustre sono i Deviate Damaen, la cult band romana di cui lui è diventato il nuovo tastierista circa un anno fa; lo troviamo inoltre coinvolto con Labyrinthus Noctis (gothic/doom metal con voce femminile), e nel progetto In-Coerenza, un interessante mix di post rock, elettronica e sperimentazioni varie. Inoltre, lo troviamo dietro alla chitarra negli EXM93 e in Hanormale, due bands dedite ad un black metal grezzo e brutale.A livello conscio non ci sono state delle esplicite influenze di questi progetti nel nostro sound, di contro per esperienza posso dirti che il confronto con altri musicisti ed altri ambienti modifica sempre il tuo modo di vedere le cose, volente o nolente, per cui mi piace pensare che la ricchezza stilistica di cui godono i MF sia un po’ anche figlia di queste collaborazioni.

Beh Gnosis, direi che abbiamo finito! Ti ringrazio per l'intervista, e se hai qualcosa d'altro da dirci questo spazio è per te!

Ti ringrazio moltissimo per lo spazio offertoci con questa interessante intervista, invito tutti a connettersi sul nostro MySpace per ascoltare un assaggio di “Scoring a Liminal Phase”, che sia la musica ad avere l’ultima parola! Hail wisdom!




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