Sirenia (Morten Veland, Ailyn)
Durante il Wacken Open Air abbiamo avuto il piacere di intervistare Morten Veland e Ailyn dei Sirenia, andando alla scoperta di una delle più interessanti realtà del gothic metal. Buona lettura!
Articolo a cura di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 24/09/11

Domande a cura di Marco Belafatti
Traduzione a cura di Laura Olmi


Buongiorno ragazzi, vorrei ringraziarvi per la vostra disponibilità: è un vero piacere essere qui con voi per parlare dei Sirenia, del passato e del futuro della band. Sono passati ormai cinque mesi dall'uscita del vostro ultimo album "The Enigma of Life": come è stata la reazione da parte dei vostri fan?


(Morten) Il pubblico è sempre un po' diviso nei suoi commenti, a qualcuno è piaciuto mentre altri avrebbero voluto qualcosa di diverso. Noi cerchiamo sempre di scrivere per noi stessi in ogni caso, e devo dire che questo ci porta a cambiare un po' ogni volta la nostra musica e ad evolvere. Ci sono fan che vorrebbero che la musica della band restasse sempre la stessa, mentre altri apprezzano la sperimentazione e purtroppo non si riesce mai ad accontentare tutti, ma noi con quest'album abbiamo provato ad inserire un un mix equilibrato tra tradizione e sperimentazione e speriamo che la maggior parte dei nostri fan sia rimasta contenta di questo nuovo album.


I nuovi brani hanno avuto un buon impatto in sede live?


(Morten) Sì, credo che molte canzoni stiano funzionando bene dal vivo, quando le scrivo penso sempre a questo fatto e cerco di metterci sempre molta energia in modo tale che anche dal vivo facciano un buon effetto.


Morten, una delle tue caratteristiche è la velocità nello scrivere nuovo materiale e questo vi permette di essere molto prolifici. Ti ritieni un po' uno “studio man”?


(Morten) Sì, è vero, tendo ad essere molto veloce nella fase di scrittura, soprattutto quanto mi vengono idee che mi piacciono molto e, in effetti, amo considerarmi più un compositore che un vero e proprio musicista. Come sai sono impegnato anche su altri fronti, ma nonostante questo ho sempre pronto nuovo materiale. Devo ammettere che mi piace anche il lavoro in studio perché mi interessa la riuscita della canzone ed è interessante lavorare per trasformare un'idea in musica completa e pronta per un nuovo album. Il lavoro di registrazione è interessante: tutto il processo, come esce la batteria, le chitarre, ti fa capire come la canzone prenda vita pezzo per pezzo ed è un processo molto interessante. Poi quando tutto è pronto e l'album esce non è ancora finita perché bisogna suonare i nuovi pezzi dal vivo e vedere come il pubblico reagisce alle nuove canzoni. Questa reazione dei fan per me è molto importante perché mi aiuta a capire anche come scrivere al meglio le nuove canzoni, basandomi sui successi del passato.


Ora una domanda per te, Ailyn. Come sta andando questa esperienza così importante nei Sirenia?


(Ailyn) È un'esperienza incredibile, ormai sono divenuta un membro effettivo della band e vorrei tanto rimanere per lungo tempo visto che mi trovo molto bene. Il progetto mi piace e riesco a cantarlo al mio meglio. All'inizio è stata un po' dura perché arrivavo in una nuova band e non ci conoscevamo molto a livello personale, ma ora non potrei più suonare altrove!


sirenia_intervista_wacken2011_01

Ora come ora molte band, nell’universo del metal, hanno una cantante donna: pensi sia una cosa positiva?


(Morten) Si, penso sia una cosa bella. È vero che ci sono tante band, ma se le guardiamo nel dettaglio possiamo notare che, nonostante alcune similitudini, le proposte musicali sono molto diverse tra loro e questo credo che sia un aspetto molto positivo e che permetta la costante crescita dell’intero movimento.


Siete nella scena gothic ormai da molto tempo ormai, e si tratta senza dubbio di un genere che è cambiato molto negli ultimi quindici anni. Cosa rappresenta il Gothic per voi, e quale è il segreto che vi ha permesso di raggiungere il successo?


(Morten) Per me il gothic ha elementi melanconici, parti classiche e mischia la voce femminile al growl. Non so se ci sia un modo corretto e definitivo per stabilire cosa sia davvero gothic e non mi ha nemmeno mai interessato a dir la verità, però per quanto riguarda la mia musica sono sempre stato etichettato così fin da quando ho iniziato la mia avventura con i Sirenia nel 2001. Quindi se devo parlare di gothic lo posso fare in riferimento a ciò che conosco meglio, ovvero la mia musica con un forte mix di elementi classici e metal e la forte contrapposizione tra voce maschile e voce femminile.


Voi siete una band storica del genere e una delle più influenti. Non pensate che, rispetto al passato, la scena si sia eccessivamente saturata di band molto simili?


(Morten) Si, è vero, ne abbiamo viste nascere tantissime. Negli anni '80 era diverso, c'erano poche band e far produrre un album era molto più difficile, ce n'erano poche e quelle poche erano grandi. Ora la scena è molto diversa, le band si autoproducono, si pubblicizzano online, si vendono online. È cambiato molto il modo di comunicare grazie alle nuove tecnologie e vendere i dischi è molto più difficile ora che tutti scaricano da internet. Questo aspetto è ormai cruciale e le band ne devono tenere conto approcciandosi alla musica e alla produzione in modo molto diverso che non in passato. Nelle nuove tecnologie c'è del buono, ma anche del male, nel senso che con internet molta più gente riesce a conoscerti, ma è anche vero che la gente può scaricare l'album senza compralo e questo è un enorme svantaggio.


Abbiamo parlato di nuove band nella scena gothic: ce n'è una che vi piace in particolar modo e che pensate possa avere un futuro?


(Morten) Oddio, non sono molto aggiornato sulle nuove uscite, sono rimasto agli album degli anni ’70 (risata generale) e alla mia collezione di classici. Sono talmente impegnato nello scrivere e "pieno" della mia musica che non riesco più ad ascoltarne tanta. Quando ho un attimo preferisco ascoltare i classici.


sirenia_intervista02_2011_02_01Parliamo un po' del futuro: cosa pensate di fare?


(Morten) Abbiamo canzoni pronte, qundi è solo questione di tempo ed andremo in studio a registrarle per poter arrivare al più presto alla produzione di un nuovo album. Nel frattempo saremo impegnati in un tour in Sud America in ottobre e novembre e poi in Europa.


Ma parliamo di oggi, quanto è importante per voi suonare a Wacken?


(Ailyn) È un festival incredibile, tantissimi fan riuniti qui a cui piace lo stesso tipo di musica, dal metal al rock in tutte le sue varianti, ed è bellissimo suonare di fronte a questo pubblico, a tutto questo pubblico! È qualcosa a cui tutti aspirano. Io, poi, mi sento molto nervosa, è qualcosa che ho sempre desiderato, ma ora che è arrivato il grande momento mi tremano quasi le gambe all’idea di affrontare un'audiance così ampia, ma sarà un'esperienza grandiosa.
 
Il nostro tempo purtroppo è giunto al termine e nel ringraziarvi per la vostra disponibilità lascio a voi l'ultima parola per salutare i lettori di SpazioRock.


(Morten) Vorremmo dire ai fan italiani che durante il lungo tour che ci aspetta faremo il possibile per tornare presto a suonare in Italia, anche se non è facile: abbiamo bisogno di promoter in ogni Paese in cui suoniamo per organizzare i concerti, ma siamo fiduciosi di potervi vedere presto.




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