Krampus (Leonardo Rizzi)
I Krampus, giovane realtà italiana dedita a un folk metal molto moderno, colpisce il mercato con l'album di debutto "Survival Of The Fittest". Scopriamo i segreti e i dettagli del disco grazie all'intervista che abbiamo condotto con il chitarrista della band, Leonardo. Buona lettura!
Articolo a cura di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 01/09/12
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di SpazioRock, come ve la passate?

Ciao Davide! Va alla grande, ti ringrazio.

Direi di iniziare subito a disquisire del vostro debut album “Survival Of The Fittest”, volete spiegarci i segreti e cosa si cela dietro questo famoso titolo?

Volentieri. ''Survival Of The Fittest'' è la frase inglese che esprime il concetto darwiniano di sopravvivenza del più forte, del più adatto. Siamo partiti da quest'idea per costruire un discorso che si svolge all'interno di molte delle canzoni che formano il disco, cercando di proporne un'analisi sociale più che scientifica. Il forte non è chi prevarica sugli altri abusando della propria forza fisica né tantomeno del proprio potere, ma al contrario chi merita ciò che ha ottenuto e ne è degno. In un mondo di ingiustizia, invidia e nepotismo, i forti sono coloro che lottano per un ritorno alla Natura, ad uno stile di vita sostenibile e in armonia con le leggi del pianeta, un mondo in cui le risorse non sono mero profitto, ma un dono da rispettare. Un mondo da custodire per i nostri figli prima che sia troppo tardi.

Ho notato da subito una sterzata musicale verso il modern metal rispetto al vostro EP “Shadows Of Our Time”, ci sono inoltre parti cantate clean che proprio non mi aspettavo ma che si inseriscono bene nel contesto.

Non è passato poi molto tempo da ''Shadows Of Our Time'', ma già con il secondo EP, ''Kronos' Heritage'', si possono sentire dei cambiamenti sostanziali nel songwriting e più in generale nella ricerca di una nuova attitudine sicuramente più vicina al modern metal e al death melodico di scuola svedese. Con ''Survival Of The Fittest'' abbiamo cercato di approfondire ed ampliare il discorso precedentemente iniziato. Ne è uscito un folk metal che affonda le proprie radici nel passato ma che sicuramente rivolge con forza il proprio sguardo al futuro.

Le melodie di violino, flauto, cornamusa etc sono ovviamente predominanti su tutto il resto. Quanto è stato difficile per voi riuscire a creare qualcosa che non fosse già stato sentito ed evitare di cadere nel banale?

Creare qualcosa di totalmente nuovo e sperimentale all'interno di un genere che ha delle precise peculiarità non è facile. E a dire il vero non era nemmeno l'intento principale con cui Filippo, cantante, songwriter e produttore del disco, ha concepito i pezzi. La grande quantità di synth, elettronica e chitarre soliste unita agli strumenti folk ha comunque portato ad una commistione che genera più di qualche particolarità all'interno dell'album!

Qual è secondo voi il vostro punto forte e quale quello debole?

Amiamo la musica e ci divertiamo a suonare, vale come punto forte? Di punti deboli ce ne sono tanti, come in qualsiasi band all'inizio: l'importante è darsi da fare e cercare di dare sempre il cento per cento.
 
Ovviamente anche i Krampus stanno cavalcando l’onda del successo del genere Folk che ultimamente riesce a dare tante soddisfazioni. Credete che continuerà ancora per molto? Cosa pensate di questo particolare settore?

In effetti il Folk Metal sta vivendo un buon periodo. Non saprei elencarti con certezza quali siano i motivi di tale successo né mi sentirei in grado di azzardare previsioni per quanto riguarda il futuro. Ad ogni modo vedere tanta gente ai concerti è rassicurante! Per di più in Italia la scena è popolata da un sacco di band a cui se ne continuano ad aggiungere di nuove. Di realtà interessanti ce ne sono molte (Draugr, Diabula Rasa, Furor Gallico e Folkstone tra i tanti), ciònonostante, gli spazi a disposizione di un certo tipo di musica rimangono purtroppo pochi nella nostra penisola. Per fortuna esistono eventi come il Fosch Fest di Bergamo!
 
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Voi siete in otto a suonare, non litigate mai? Come vi comportate sul palco? Riuscite ad ottenere buoni suoni per tutti? Si sa che più il numero di membri aumenta, più diventa difficile gestire tutto on stage…

Ogni palco, grande o piccolo, ha le sue problematiche. Essere in otto sicuramente complica un po' le cose, ma con dei buoni fonici tutto è possibile! Spesso ci si dimentica di quanto il lavoro dei tecnici del suono sia essenziale.

Com’è stato essere assoldati dalla NoiseArt Records? Ci volete raccontare del giorno che ve l’è stato comunicato e cosa avete fatto?

Firmare con NoiseArt e Rock The Nation è stata un grande sorpresa oltre che una sorta di riconoscimento per tutti i sacrifici dei due anni precedenti. Ci sentiamo parte di una nuova grande famiglia e non vediamo l'ora di conoscere i ragazzi delle altre band. Quando ce l'hanno comunicato? Ho i ricordi un po' annebbiati. Quindi abbiamo festeggiato come si deve suppongo!

Presto vi imbarcherete in tour con Wintersun e Korpiklaani per il solito Heidenfest, come vi state preparando? Siete eccitati? Avete mai partecipato a qualcosa di così importante?

L'Heidenfest sarà il nostro primo tour europeo e non vediamo l'ora di partire! Partecipare ad un evento ormai affermato come l'Heidenfest al fianco di alcune delle migliori band della scena è ovviamente un onore ed un privilegio. In questi mesi stiamo lavorando molto in sala prove per arrivare preparati al meglio ad Ottobre.

So di cadere nel banale domandandovi qualcosa sulla pirateria musicale, ma, cosa ne pensate? Voglio dire, voi state per pubblicare un album, cosa vi aspettate? Pensate forse che possa in qualche modo “promuovervi” e farvi conoscere anche a chi forse non si sarebbe mai nemmeno avvicinato al vostro album?

Potremmo parlare per ore di questo argomento senza esaurirlo e senza arrivare ad una conclusione. Si sa, chiunque scarica musica da internet; è un fenomeno che l'industria musicale non è riuscita a combattere. Da un certo punto di vista hai ragione, la pirateria permette una diffusione su larga scala dei dischi e per qualsiasi artista con un messaggio da diffondere questo è positivo. D'altro canto però, c'è un intero mondo che non riesce più a vivere di musica e sta vivendo una crisi molto profonda: è una diretta conseguenza di questi fatti. Parliamoci chiaro: per produrre un buon disco non basta essere dei bravi musicisti o degli ottimi compositori, fare musica ha anche dei costi e i soldi investiti per la realizzazione di un disco dovrebbero rientrare dalla vendita dello stesso. Per cui il mio consiglio rivolto a chi ama la musica è il seguente: vi piace una band? Avete scaricato il loro album e vi è piaciuto? Compratelo! E se non vi interessa avere il cd in formato fisico tra le mani, scaricare un album in digital download costa come una birra. Lo so, la birra è molto buona, ma una pinta in più o in meno non fa poi così tanta differenza!

Lorenzo è tutto, grazie dell’intervista e lascio a te le ultime parole!

Grazie mille per lo spazio concessoci, un saluto a voi della redazione e a tutti gli amici che si sono interessati a leggere queste righe. Vi aspettiamo all'Heidenfest a Bologna il 24 ottobre per fare un po' di festa tutti assieme. Il primo che vomita paga da bere a tutti! Fear the Krampus!



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