Free Fall (Mattias Bärjed)
Il nuovo acquisto di casa Nuclear Blast proviene da Stoccolma e si chiama Free Fall. Perfettamente inseriti nella scena hard rock, i Nostri stupiscono un grandioso album, "Power & Volume", e un personale concetto di libertà. La parola al chitarrista Mattias Bärjed, buona lettura!
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 08/03/13

Ciao Mattias, benvenuto su SpazioRock! Come state? Siete finalmente vicinissimi all’uscita del vostro nuovo album… come ci si sente?

 

È fantastico.

 

“Power & Volume” è un album fottutamente bello, complimenti! E’ come un’esplosione che arriva direttamente dal passato, con i Led Zeppelin che incontrano gli Who, e gli Airbourne che incontrano gli Ac/Dc. Ci sono altre influenze?

 

Grazie Gaetano, sono contento che ti piaccia. Tutti noi ascoltiamo un sacco di musica e tutto ciò si riflette nel sound dei Free Fall in un modo o nell’altro. The Stooges, The Who, Deep Purple, Van Halen, Zeppelin e Humble Pie sono formazioni molto imprtanti per i Free Fall. Ci sono anche influenze più nascoste come Kraftwerk, Charley Patton, John Coltrane, Joy Divison, Aretha Franklin, The Beatles e tanti altri. Non ho ascoltato gli Airbourne, ma da quanto mi è stato detto sono un gran gruppo.

 

Perché avete scelto di chiamare il vostro genere “Freedom Rock”? Non si tratta di semplice hard rock? Che bisogno nasconde la parola “libertà”?

 

Si tratta della sensazione liberatoria che proviamo quando suoniamo insieme, spinti dalla volontà di trasmettere quest’energia grezza e vibrante ai nostri ascoltatori. Dimenticarsi del tempo e dello spazio, perdendosi nella musica. Tutta la musica migliore produce quest’effetto. E sì, si tratta pur sempre di hard rock.


Parliamo delle vostre origini. Come avete deciso di diventare i Free Fall? Potete dirci qualcosa riguardo ai vostri progetti passati?

 

Personalmente, sentivo il bisogno di provare cose nuove ed avevo una gran voglia di suonare con Kim, Ludwig e Jan. L’idea di fondare una nuova band, con nuove possibilità, cominciava a farsi strada dentro di me quado ancora suonavo nei The Soundtrack Of Our Lives. Abbiamo cominciato a suonare insieme nell’autunno del 2009. Io e Jan Martens suonavamo nei The Nymphet Noodlers, prima che io mi unissi ai TSOOL. Ludwig Dahlberg è diventato un mio grande amico durante un tour americano dei TSOOL, nel quale ricopriva il ruolo di sostituto del batterista. Kim Franson era l’ultimo mattone nel muro dei The Free Wall. Quando ci siamo incontrati tutti e quattro abbiamo capito che suonare insieme era scritto nel nostro destino.

 

freefall_intervista_2013_02Come siete entrati in contatto con un’etichetta famosa come Nuclear Blast? Siete soddisfatti del loro lavoro?

 

Hanno ricevuto il nostro demo e apprezzato la nostra proposta. E’ successo tutto molto infretta, tra la firma del contratto e l’uscita del disco. La Nuclear Blast sta facendo un ottimo lavoro e siamo molto contenti di questa collaborazione.


Se potessi descrivere “Power & Volume” con poche frasi, quali useresti? Il titolo è già perfetto come descrizione, lo so, ma vogliamo sapere qualcosa di più…

 

E’ un album rock n’ roll grezzo, diretto, sporco, energico, vibrante, con dieci tracce incredibilmente roventi. L’album è il biglietto da visita per il mondo dei Free Fall, per il luogo in cui viviamo ora.

 

Quindi il risultato vi soddisfa appieno?

 

Sì, sono molto contento del risultato finale. Ci siamo preparati a lungo prima di entrare in studio e sapevamo quello che volevamo ottenere. Il nostro obbiettivo era catturare la performance del gruppo in modo che fosse vicina alla nostra dimensione live. Martin Ehrencrona (produttore, ingeniero del suono e mixer), un mio grande amico, ha capito cosa avevamo in mente e ha fatto sì che suonassimo alla grande.

 

E per quanto riguarda i testi? Si avvicinano sufficientemente al concetto di “libertà”?

 

I brani toccano argomenti diversi, ma c’è un filo rosso che li collega tra loro. Non mi piace particolarmente spiegare le cose che scrivo, penso che tocchi all’ascoltatore trovare la propria interpretazione personale.

 

La regione scandinava è considerata la patria dell’hard rock, del glam, dello sleze rock, del party rock, e del freedom rock, ovviamente… Sei d’accordo? Cosa mi dici della vostra scena rock attuale? C’è una band scandinava con la quale andresti in tour?

 

Mi piacciono Goat, Graveyard, Side Effects, Opeth, Entombed, Witchcraft, Silverbullit… Ci sono un sacco di band con cui mi piacerebbe suonare. Abbiamo fatto un paio di show con i Graveyard e per noi è stata un’esperienza fantastica.

 

La vostra musica è un bel tributo all’epoca d’oro, ma l’industria musicale è cambiata e tutto appare un po’diverso al giorno d’oggi. Cosa ne pensi?

 

Noi suoniamo semplicemente quello che ci viene spontaneo. In ognuna delle band di cui ho fatto parte, non ho mai pensato a fare della musica che non venisse dal mio core. Ci sono differenze enormi nel music business allo stato attuale, rispetto a qualche anno fa. Credo che le cose stiano evolvendo in un modo che rende difficile capire dove andremo a finire. La cosa meravigliosa in tutto questo è che le vendite dei vinili siano in costante aumento.

 

freefall_intervista_2013_03Tornando al disco, la mia canzone preferita è “Midnight Vulture”. Come siete arrivati ad un riff così bello?

 

Il riff è opera di Jan, noi ci abbiamo costruito attoro il pezzo. All’inizio era vagamente simile agli Hawkwind, ma ci abbiamo lavorato sopra fino a ottenere la giusta sensazione di “libertà”. Ho suonato un paio di riff di chitarra diversi e qualche accordo, fino a quando sono stato soddisfatto delle mie parti. Alcuni di questi riff rimasti inutilzzati diventeranno nuovi brani. Kim ha trovato il titolo adatto e in un secondo momento ha scritto il testo. Ludwig ha preferito un ritmo un po’ più heavy rispetto al suo classico stile “krautrock”. E così ci siamo sentiti a casa.

 

Ora però vogliamo ascoltare “Power & Volume” dal vivo, a quando il primo show italiano? E per quanto riguarda un tour europeo?

 

Ci sarà un tour europeo nel mese di aprile-maggio. Verremo sicramente in Italia, anche se non so ancora quando. Ho suonato a Modena e a Milano un paio di volte con i TSOOL ed è stato fantastico.

 

Ok, grazie per aver condiviso con noi il tuo empo, vuoi lasciare un messaggio a tutti i lettori di SpazioRock? Vogliamo un “Freedom Spot”!

 

Auguro a tutti voi un grande 2013 in stile Free Fall.




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