Minsk (Tim Mead)
"With Echoes In The Movement Of Stone" si è aggiudicato con pieno merito il titolo di "Top Album" e non potevamo non rivolgere qualche domanda alla band. Abbiamo raggiunto il cantante e tastierista Tim Mead. Buona lettura.
Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 16/06/09

Ciao Tim, benvenuto su SpazioRock.it, come stai?

Sto benissimo grazie. Siamo appena tornati dall'Europa, ed è stato splendido. Il nuovo album sta per uscire (al tempo dell'intervista, ora è già disponibile nei negozi. Ndr), ci stiamo preparando per nuovi tour... Un periodo eccitante.

Cominciamo a parlare di With Echoes In The Movement Of Stone. Credo che siate riusciti a pubblicare un grande disco un'altra volta! È un album monumentale, davvero ottimo. Puoi parlarci un po' di come avete lavorato per arrivare a un risultato del genere?

Grazie mille, sono molto contento che ti sia piaciuto così tanto. Siamo molto contenti di come è riuscito, e fieri del lavoro svolto. Ci sono voluti un sacco di tempo, di energia e di sudore per realizzarlo. La lavorazione è stata davvero molto lunga, ma ora siamo contenti di aver messo tutto quando dentro un qualcosa di cui siamo molto fieri, è un'istantanea di quello che la band può offrire al giorno d'oggi. Questo è il massimo che si può aspirare, credo.

La vostra musica non è certamente facile da ascoltare e da capire, ma in ogni disco che avete pubblicato, e ovviamente anche in quest'ultimo, l'ascoltatore è totalmente rapito dal muro sonoro, dalle atmosfere, dalle melodie... Credo che questo sia il maggior pregio dell'album.

È quello che abbiamo sempre cercato di fare, portare l'ascoltatore in un altro luogo. Qualcuno ci ha detto che c'è un carattere geografico nella nostra musica, e credo sia calzante. Ogni album per noi rappresenta un viaggio, e se l'ascoltatore può partecipare a questo viaggio insieme a noi, è fantastico.

Il vostro disco precedente, The Ritual Fires Of Abandonment, è stato accolto molto bene dai fan e dai media; credi che il vostro nuovo lavoro possa migliorare questi feedback?

Non ho idea. Mi sforzo a pensare a cosa voglia la stampa. I media sono stati gentili con noi in passato, ma a volte puoi piacere, o puoi anche essere odiato. Possono essere il tuo migliore amico, e qualcosa d'altro un minuto dopo, e questo senza motivi legati alla musica che fai. Ovviamente teniamo conto di quello che la gente dice e scrive di noi, ma non ci interessa così tanto. Noi facciamo musica perché amiamo suonare, e qualche volta la gente è dalla nostra parte... Se tanta gente è con noi, tanto meglio. Le prime recensioni del nuovo album sembrano positive, molto bene.

 

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Credo che With Echoes In The Movement Of Stone sia il seguito naturale di The Ritual Fires Of Abandonment. Ci sono tutti gli elementi caratteristici del vostro sound, senza per questo copiare cose già sentite, anzi, credo che l'evoluzione della vostra musica si sia ulteriormente evoluta...

È bello sentirsi dire queste cose. Condivido tutto quello che hai detto sull'album, ci sono tutte le caratteristiche che rendono unici i Minsk, e ci sono cose nuove che credo siano una logica e migliore “progressione”. Speriamo di non perdere mai questa attitudine, e mi sento bene riguardo quello che il nuovo album può offrire dopo “The Ritual...”.

Ritengo With Echoes In The Movement Of Stone un album più pesante, più solido, duro come la pietra, però ricco di bellissime melodie passaggi sognanti, che letteralmente ti entrano nella testa. Sei d'accordo con me?

Sì, credo che l'album sia più pesante, in questo senso. Però ritengo che anche “Te Ritual...” fosse un album pesante, ma in maniera differente. Il nuovo disco ha parti davvero aggressive che si smorzano molto piacevolmente. Il contrasto tra questi due aspetti, e i passaggi sognanti che hai citato tu, si amalgamano meglio questa volta. Stiamo cercando con tutte le nostre forze di espandere il nostro arazzo di emozioni, creando mood vari e dinamici.

Volevo appunto farti notare la mia impressione, che questa volta avete lavorato per amalgamare al meglio tutti questi elementi, sfornando canzoni praticamente perfette.

Grazie, sono contento che tu abbia percepito questo aspetto. Come ho già detto, abbiamo miscelato tutto molto bene, migliorando ulteriormente quello che avevamo già fatto in passato.

Una delle caratteristiche migliori del disco è la tua prova vocale; davvero splendida, evocativa, ricca di sfumature...

Molte grazie. Chris (Bennett, chitarra. Ndr) ed io, ci siamo sforzati moltissimo su questo aspetto, sperimentando voci multiple, armonie, stratificazioni, ecc... proprio per fare qualcosa che non avevamo mai realizzato sino ad ora. Siamo molto eccitati all'idea di continuare a sperimentare in futuro col nuovo materiale.

 

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Come descriveresti la vostra musica? Ci sono così tante influenze... postcore, sludge, doom, psichedelia, postrock, elementi tribali...

Non sono mai stato in grado di descriverla. Di solito sono i giornalisti che danno queste etichette, perché me lo stai chiedendo? Ahah... Credo che ci sia qualcosa di tutti i generi coinvolti, in modo che l'insieme di superiore a ogni singolo elemento. Cerchiamo di comporre senza pensare troppo ai generi, sperando un giorno di poterne proprio fare a meno. Per quanto m riguarda, puoi chiamare la nostra musica come ti pare.

Potresti spiegare il titolo dell'album? Sicuramente è riferita al tema della cover... È abbastanza criptica...

Certamente, c'è una connessione tra il titolo e la copertina. Questa è la seconda volta che abbiamo lavorato con Orion Landau, sembra aver centrato il nostro messaggio e lavorando con Tony (Wyioming, batterista. Ndr), ha riflesso quello che è l'album. Ma hai ragione a dire che è un messaggio criptico... Non posso spiegare il significato del titolo. Per me è solo una frase poetica, ambigua al punto giusto da avere diversi significati a seconda delle persone. Amo quando ci chiedono il significato di queste cose. È perché sono così criptiche.

Bene Tim, abbiamo concluso. A te l'ultima parola.

Ti ringrazio Stefano, è stato un piacere per noi. Grazie per le domande e per le belle parole che hai speso per noi.




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