Altre Di B (Altre Di B)

Un curioso scherzo del destino volle che quattro giovani bolognesi un giorno trovassero in un'antica biblioteca di Bologna un libro risalente al 1858. Da quel libro gli Altre Di B presero ispirazione per il loro nuovo album del quale ci parlano in questa intervista: "Miranda!". 

Articolo a cura di Paolo Spera - Pubblicata in data: 04/12/17

Ciao ragazzi, benvenuti su SpazioRock! Il vostro ultimo album celebra l'opera di un vostro storico concittadino, Quirico Filopanti alias Giuseppe Barilli, intitolata "Miranda!". Quale credete sia il filo conduttore che vi ha legato a lui quando avete scelto di dedicargli il vostro lavoro, Bologna a parte?

 

Ciao Paolo. Volevamo una parola che racchiudesse in sé sia il nostro animo bolognese che la nostra passione per i viaggi e siccome in "Miranda!" il bolognese Filopanti abbozza per primo la teoria dei fusi orari, che coinvolgono chiunque si sposti per il mondo, abbiamo pensato fosse il titolo adatto. L'idea è venuta a Giacomo, che aveva letto un articolo riguardante questa storia mentre lavorava come correttore di bozze presso un quotidiano locale. Inoltre "Miranda!" come parola suonava proprio bene, quindi non abbiamo avuto dubbi.

 

I titoli  dei brani del vostro ultimo album sono alquanto enigmatici. Il nascondervi è un bisogno in attesa di ulteriore maturazione o una scelta? 

 

Non credo sia un nascondersi, ci piacerebbe piuttosto creare curiosità su qualcosa che magari non si conosce. I titoli sono quasi tutti tratti da viaggi che qualcuno di noi ha fatto o da posti in cui siamo passati andando a suonare. A volte, penso ad "Erevan" per esempio, non c'entrano assolutamente nulla col testo della canzone, mentre nella maggior parte dei casi sono luoghi che fanno da sfondo alla storia raccontata nel testo. "Potwisha" è la descrizione di un amplesso in un campeggio del National Sequoia Park, "Poilao" la storia di una tartaruga che va a deporre le uova in questa isola della Guinea Bissau, "Heathrow" raccoglie i pensieri dell'ultimo pilota del Concorde, e così via.

 

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Una delle cose che più mi ha colpito dei vostri brani è stata la loro durata non eccessiva. Siete immediati, diretti, chiari e concisi. Cosa c'è dietro a questo approccio?

 

L'immediatezza che forse non è subito percepibile dai testi cerchiamo di riversarla nella musica e nella struttura dei brani, credo sia tutto qua. Sono pezzi pensati per essere suonati live, e spesso se sei un gruppo della nostra dimensione hai davanti a te un pubblico che non ti conosce o ti conosce poco. Devi cercare di convincere chi ti sta davanti che credi in quello che stai suonando e che non in mezzo a voi non ci sono filtri.

 

"Miranda!" ha un suono incantevole e diverso da tanti altri album che ho ascoltato. Lo stile è quasi indefinibile, mi aiutate ad inquadrarlo, magari citando qualche vostra influenza di riferimento?

 

Sono d'accordo con te sul fatto che sia un album indefinibile dal punto di vista sonoro, con tutti i pro e i contro che una scelta del genere comporta. Ci sono brani sfacciatamente rock come "Tapis Roulant", che deriva dall' ascolto smodato dei Cloud Nothing, e LAX, e pezzi dove il ritmo scende sensibilmente e le chitarre lasciano spazio ai Synth che nascono probabilmente da ascolti più recenti tipo M83, Why? e Glass Animals. Se un pezzo ci piace e ci emoziona suonarlo decidiamo di inserirlo nel disco anche se magari non c'entra con gli altri pezzi a livello di sonorità.

 

Parliamo un attimo di "Heathrow"? Assieme a "Potwisha" è, secondo me, uno dei pezzi più belli dell'album! Qual è la sua storia?

 

Grazie! Sono due dei pezzi più "lenti" del disco e sono anche tra i primi ad essere nati. "Heathrow" si sviliuppa attorno a un giro di chitarra scritto da Giacomo e Alberto ed è un pezzo che parla del comandante dell'ultimo volo operato dal Concorde, il leggendario aereo supersonico che era capace di trasportare 100 passeggeri da Londra a New York in poco più di tre ore, facendoti arrivare in America prima di quando tu fossi partito... la magia dei fusi orari! Ci siamo immaginati cosa passasse per la testa del comandante poco prima del suo ultimo atterraggio all'aeroporto di Heathrow, nell'ottobre 2003.

 

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Il viaggio musicale del vostro album inizia in India, prosegue per l'Armenia e termina nel bel mezzo del Sudafrica. Mi chiedo dove vi porterà il vostro prossimo viaggio...

 

Abbiamo una passione per gli Stati Uniti, dove siamo stati a suonare già 3 volte e dove torneremo a Marzo per il festival SXSW di Austin, Texas. Ma il sogno è quello di un tour in estremo oriente, Cina e Giappone... vedremo se riusciremo ad organizzarlo.

 

L'artwork è davvero interessante: a tratti ricorda diverse bandiere, ma lo sfondo è una mappa geografica, mentre il nome del disco è destrutturato e costruito su una struttura piramidale. Avete l'obbligo morale di raccontarci della sua nascita!

 

La sovracopertina, quella gialla con il planisfero diviso in fusi orari, è stata una nostra idea e doveva richiamare al titolo dell'album. Per quanto riguarda l'artwork interno ci siamo invece affidati a Jacopo di Legno, che ci ha proposto questa sorta di bandiere navali su uno sfondo fatto da vecchie mappe. L'idea ci è subito piaciuta, e dopo aver valutato diverse combinazioni di colore abbiamo mandato in stampa.

 

In dieci brani avete offerto un viaggio oltre i confini del mondo ai vostri fan che sono sicuro avranno voglia di ascoltarvi dal vivo. Come sta andando il tour?

 

Siamo appena partiti ma devo dire che le prime date sono andate bene. Chi già ci conosceva ha apprezzato queste dieci nuove tracce anche se si discostano dalle sonorità due dischi precedenti ed inoltre "Miranda!" ha avvicinato nuove persone al gruppo. La resa live per adesso è buona, qualche meccanismo è ancora da perfezionare ma la macchina sta girando bene.

 

Ho visto che sarete impegnati con diverse date nelle prossime settimane, incluso un appuntamento a Befana nel Reggiano... costretti dalla tabella di marcia o desiderio di fuggire dai festini natalizi?

 

No, in realtà, da buone forchette, le abbuffate natalizie ci piacciono! (Ride, ndr.). Solitamente per il giorno della Befana organizziamo sempre un concerto pomeridiano dal terrazzo della casa di Giacomo, nel quartiere Bolognina. Una tradizione che portiamo avanti, ad anni alterni, dal 2013 e che raccoglie in strada sempre più persone. Quest'anno il 6 gennaio saremo vicino a Reggio Emilia, vedremo se riusciremo comunque ad organizzarlo!

 

Grazie per questa avventura! Vi lascio la possibilità di lasciare un messaggio ai lettori di SpazioRock! 

 

Grazie a voi, un saluto a tutti i lettori di SpazioRock!

 

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