Holy Martyr (Ivano Spiga)
Sta per uscire "Darkness Shall Prevail", il nuovo album degli Holy Martyr: ne abbiamo parlato con Ivano Spiga, membro fondatore e compositore dell'intero repertorio del celebre gruppo epic metal italiano.
Articolo a cura di Paolo Stegani - Pubblicata in data: 21/02/17

Ciao Ivano, benvenuto su SpazioRock.it! Tra pochi giorni uscirà il vostro nuovo album, "Darkness Shall Prevail". Come vi è venuta l'idea di un album incentrato sulle tematiche dei romanzi di Tolkien? Come mai questa scelta? Cosa vi affascina di questo mondo?

 

Sono sempre stato un fan di Tolkien. All'inizio, in realtà, avevo altre idee in testa che non c'entravano nulla con questo filone. Ricordo ancora che quando mi è venuto in mente il riff da cui è cominciato tutto, ovvero quello di "Dol Guldur", stavo giocando ad un gioco fantasy sul mio cellulare (ride, ndr). Non ho voluto mettere subito mano a questo materiale per il fatto che sarebbe stato piuttosto banale farlo uscire in un periodo in cui i film della saga stavano avendo un grande successo e quelle tematiche erano la moda del momento. La storia narrata nell'album non parla della storia raccontata nei film, ma delle origini del mondo letterario creato da Tolkien. L'idea era di farlo uscire in un periodo meno sospetto, perciò decisi di aspettare a lavorare su molti riff, che avevo registrato sul cellulare e che sono poi diventati le canzoni presenti in "Darkness Shall Prevail".


Sembra abbiate una predilezione per i concept album. Li trovi un progetto più interessante di un semplice album? Come decidete il tema?


Senza dubbio un concept album è molto più bello ma anche molto più difficile da realizzare. Da un semplice brano bisogna essere in grado di tirare fuori tutti gli altri. Bisogna avere la giusta ispirazione, e ne ho sempre avuta molta dato che i temi che ho affrontato fino ad'ora mi affascinano ed appassionano molto. Sono argomenti che richiedono molto spazio, non gli si può dedicare solamente una canzone buttata in mezzo ad altre.


Sono passati 6 anni dall'uscita del vostro ultimo album, "Invincible". Come mai questa lunga pausa?

 

Durante questo periodo ci siamo dedicati molto alle esibizioni dal vivo, e quindi c'è stato poco tempo per comporre. Nel frattempo c'è stato anche il mio trasferimento in Abruzzo e il fatto di essere distanti ha rallentato molto il processo di produzione dei brani. In una situazione simile è stato molto difficile soprattutto creare le liriche. Avevamo però già alcune idee per delle nuove tracce, avevo accumulato molto materiale. Dopo aver perso diverso tempo ci siamo rimessi sotto ed è nato "Darkness Sall Prevail".

 

Avete in programma nuove date per il futuro per pubblicizzare l'album?

 

Abbiamo in programma diverse uscite all'estero, fra cui una davvero importante: il 27 maggio suoneremo infatti per la terza volta all'Up The Hammers Festival di Atene. Sarà una serata particolare anche perché si esibiranno i Cirith Ungol, sarà il loro concerto di reunion. Sarà sicuramente una bellissima rimpatriata e non vedo l'ora di salire su quel palco!


L'entrata nel gruppo di due nuovi membri, il batterista Stefano lei PD ed il chitarrista Paolo Roberto Simoni, ha influenzato in qualche modo alla sonorità del nuovo album a tuo parere? Ritieni che la loro entrata abbia comportato un ulteriore miglioramento del gruppo?

 

Più che aver influenzato il processo di composizione dell'album, gli hanno saputo dare una propria impronta personale. Stefano è sicuramente molto più tecnico del nostro precedente batterista, ha uno stile meno diretto e viene quindi a crearsi questo groove particolareggiato... Simone invece si è dovuto preparare tutte le canzoni dell'album in pochissimo tempo, è stato eccezionale. Anche lui è molto tecnico e preciso, ha uno stile old school anni 70/80. Senza dubbio gli arrangiamenti ne hanno beneficiato.

 

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Anni fa si parlava di un possibile scioglimento del gruppo. Si può dire che quel momento di crisi sia stato superato e che siate intenzionati a proseguire la carriera, dato anche il contratto con la Dragonheart Records?

 

Ricordo che aveva cominciato a circolare questa voce. Io non mi ero espresso, preferii rimanere in silenzio. Credo sia molto meglio non parlare se non hai nulla da dire. Alcuni componenti del gruppo decisero di lasciare a causa del mio trasferimento in Abruzzo. Senza dubbio è stato un periodo complicato, e ogni tanto mi saltava in testa l'idea di mandare tutto all'aria. Non ascoltavo niente e non suonavo quasi mai. Per fortuna pur essendo un gruppo underground abbiamo dei fan veramente fedeli, ed il loro supporto, così come quello dell'etichetta, ci ha spinto a non mollare e ad andare avanti. Non che stessimo effettivamente pensando di scioglierci, ma non è certo stato un periodo facile.


A tuo parere l'epic metal è un genere che gode di buona salute in Italia in questo periodo?
In cosa credi siano differenti il pubblico estero e quello italiano?

 

Qualsiasi tipo di metal in Italia fa fatica ad imporsi. Non so come mai, forse è colpa degli italiani stessi (ride, ndr). Continua ad esistere la cultura dei grandi gruppi mentre si supporta molto poco qualsiasi tipo di gruppo emergente. Basta pensare agli Iron Maiden, un gruppo che adoro. L'ultimo album ha venduto moltissimo, nonostante non sia certamente il loro migliore. All'estero è indubbiamente tutto più facile, in Svezia, in Finlandia ed in altri paesi del nord: un percorso musicale come il nostro e quello di tanti altri gruppi underground viene indubbiamente facilitato.

 

Quali sono i gruppi a cui maggiormente ti ispiri? Hai qualche band di riferimento?

 

Senza dubbio gli Iron Maiden, per tornare al gruppo che ti citavo prima.. Ovviamente non cerco mai di fare copia/incolla, però mi vengono in mente sempre loro. Hanno avuto un'influenza totale sulla mia crescita musicale ed anche Alessandro, nonostante il suo stile sia molto differente da quello di Bruce, lo prende sempre a modello. Quando compongo però cerco di non ascoltare nulla, perché si finisce quasi sempre per lasciarsi influenzare. Le proprie influenze devono manifestarsi in maniera naturale, in base all'ispirazione di quel momento. In generale ascolto anche moltissima musica classica e si nota anche in molte canzoni del nuovo album. Nella parte centrale di "Dol Guldur", ad esempio, c'è una parte corale che ricorda molto Albinoni ed un'altra strumentale che può far pensare a Morricone. In certi punti si può notare anche qualche riferimento a Vivaldi. Vale anche per i nostri album precedenti: si può dire che gli Holy Martyr abbiano diverse anime, ognuna delle quali si ripropone in ogni album sotto una veste diversa.


Vuoi mandare un saluto a tutti i lettori di SpazioRock?


Certamente. Vi invito ad ascoltare il nostro nuovo album ed a supportare il made in italy in generale, perché ne vale veramente la pena.

 

 




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