Jeff Angell's Staticland (Jeff Angell)
In attesa del Gods Of Metal che si terrà il prossimo 2 giugno 2016 a Monza, abbiamo avuto l'occasione di fare qualche domanda a Jeff Angell, che salirà su quel palco insieme a tanti altri grandi artisti.
Articolo a cura di SpazioRock - Pubblicata in data: 31/05/16

Articolo a cura di Manuel Di Maggio

 

 

Ciao Jeff e benvenuto su SpazioRock.it. Come stai?


Alla grande, grazie per averlo chiesto!


Il tuo ultimo progetto "Staticland" è molto interessante grazie alle numerose sfumature che hai conferito ad ogni traccia. Quando hai deciso di intraprendere questa direzione musicale?


Non saprei di preciso. Non è che prendo una direzione musicale letteralmente. Più che altro sento qualcosa nella mia testa e cerco di definirlo. Un po' come quando sei in città e senti della musica, e la insegui finchè non scopri dov'è la festa. Ho scritto la gran parte dei brani alla fine del 2015.


"Staticland" è un album stratificato e ambizioso. Ci sono molti elementi tipici del blues, del rock, degli anni '80 e anche del grunge. Come riesci a mettere insieme tutti questi elementi e a farli funzionare insieme?


Non indago troppo a fondo su quello che mi interessa, mi fido delle mie intuizioni. Quando ero un ragazzino lavoravo con questo produttore. Mi chiese se avessi altre canzoni e gli dissi che ne avevo altre, ma che non avevano proprio il mio suono. Lui mi disse „le hai scritte tu giusto?" Gli risposi „Sì", e allora lui disse „allora hanno il tuo suono". Se ascolti una qualunque delle band in cui ho suonato puoi capire facilmente qual è la mia personalità musicale. Essendo un artista è ciò di cui sono più orgoglioso. Se faccio una canzone da matrimonio o una canzone death metal hip hop suonerebbe comunque come mia. Penso sia la cosa migliore che un musicista possa ottenere.


Se paragoniamo Staticland ai tuoi lavori precedenti, da Post Stardom Depression, The Missionary Position e The Walking Papers, in che modo pensi di essere cambiato come musicista e come persona?


Ogni progetto per me è come una macchina del tempo. Se ascolto uno qualsiasi di questi so esattamente in che stato mentale mi trovavo in quel momento. Riesco a sentire l'arroganza giovanile di Post Stardom Depression e l'auto indulgenza e l'oscurità di The Missionary Position. Walking Papers era un riflesso della mia vita fino a quel momento e una sorta di mio manifesto, perchè alcune di quelle canzoni giravano dall'epoca di Post Stardom Depression. Staticland toglie il cerotto e crea un collegamento, un ponte con il passato. Essendo un musicista c'è stata un'evoluzione grazie alla mia conoscenza della teoria musicale, in particolare da quando ho iniziato a studiare piano con Ben, che mi anche fatto vedere alcuni arrangiamenti di ottoni come in The Missionary Position, ma mi sono evoluto più come essere umano, e questo ha cambiato soprattutto la mia musica.


Come componi solitamente? Hai un tuo processo particolare per comporre la tua musica?


La musica è semplice. Se suoni la chitarra o se stai jammando con una band la musica nasce spontaneamente. Quando sento qualcosa che cattura la mia attenzione la registro con il mio telefono. Dopodichè è come un matrimonio combinato. Quando trovo un'idea musicale che mi sembra valida cerco qualcosa che vada bene.


Ora una domanda sui tuoi testi. Hai un modo specifico in cui scrivi i tuoi testi? Aspetti che qualcosa ti ispiri o qualcos'altro? Per esempio, mi è piaciuto molto il testo di "The World Is Gonna Win. Puoi raccontarci da cosa sei stato ispirato per la composizione di questa canzone?


Non puoi aspettare sempre che si presenti l'ispirazione, quindi tengo un diario in modo rigoroso. Potresti aver trovato quella che per te è un'idea geniale, ma l'ispirazione ha deciso di prendersi un giorno di pausa. Tengo anche un diario dei sogni e sono affascinato dalle idee che mi dà il mio subconscio. The World Is Gonna Win è una di quelle idee. Mi sono svegliato da un sogno e la canzone si è praticamente scritta da sola.


Hai già altri progetti dopo il Gods Of Metal a giugno?


Avremo qualche altra data in europa e poi torneremo a casa e faremo un tour sulla West Coast.
A proposito, sei pronto per il Gods of Metal? Come ti senti? Aspettative?
Abbiamo fatto solo una manciata di concerti come Staticland e siamo in grado di tenere set davvero lunghi. La cosa più difficile del Gods sarà scegliere quali canzoni mettere in scaletta. Anche il nostro batterista non ha suonato ad eventi così grandi, e non vedo l'ora di vederlo impazzire quando guarderà il pubblico. È un ragazzo davvero simpatico, mi farà divertire un sacco.


Una domanda personale che può incuiriosire davvero i fan della musica. Sappiamo che sei di Tacoma, quindi com'è stato crescere nello stato di Washington durante quella che è stata praticamente una rivoluzione a Seattle negli anni '90?


Il primo show che ho visto lì, a parte alcune band che suonano cover nelle feste in cortile, erano gli Alice in Chains e Mother Love Bone che suonavano davanti a circa 150 persone in uno skatepark. Ero praticamente solo un adolescente ma ho capito subito che erano meglio delle band hair metal che mandavano all'epoca su MTV. Dopo averli sentiti suonare ho iniziato immediatamente a scrivere mie canzoni e ho cercato subito di fondare una band. Dopo qualche anno mi sono ritrovato ad aprire alcuni loro concerti, per fortuna o sfortuna a seconda di come la vedi, la mia band di quando ero adolescente ha aperto l'ultimo concerto che i Mother Love Bone hanno suonato nella loro carriera. Ero troppo giovane per essere al pari di quelle band, ma guardarli mentre evolvevano e facevano carriera suonando, mi hanno dimostrato che era davvero una cosa possibile. Mi sento davvero molto fortunato ad aver vissuto quello che il mondo intero vede come un momento e un luogo speciale per la storia della musica. La cosa che ho imparato più di tutte da quelle band è essere onesto con me stesso musicalmente. Bisogna suonare ciò che si ama, e prima o poi il pubblico creerà un legame con quello che stai facendo.


Questa era l'ultima. Se c'è altro che vorresti aggiungere o qualcosa che mi sono dimenticato di chiederti o anche solo qualcosa che vuoi dire per il tuo piacere, fai pure.


Grazie a te Manuel, è stato un piacere!




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