Lione/Conti (Fabio Lione)
Il 26 gennaio il sogno di veder collaborare Fabio Lione e Alessandro Conti diventa realtà: l'uscita di Lione/Conti segna un momento storico per l'intera scena power metal italiana, grazie anche all'indispensabile supporto di Simone Mularoni, mastermind dei DGM. Occasione ghiotta per un'intervista a tutto tondo con il singer pisano: le fasi della lavorazione del disco, il rapporto con Luca Turilli e la recente reunion con i Rhapsody, i grandi sacrifici ripagati dal successo, i molteplici progetti in divenire con Angra ed Eternal Idol. Un racconto affascinante che, intrecciando senza soluzione di continuità  passato, presente e futuro, è in grado di fornirci un interessante  spaccato della carriera e della vita di un artista ormai internazionale a tutti gli effetti.
Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 19/01/18

Ciao Fabio e bentornato su SpazioRock.it
"Lione/Conti", in uscita il 26 gennaio per Frontiers Music, può essere visto come una sorta di risposta italiana alla coppia
"Allen/Lande". Puoi raccontarci come e quando è nata l'idea di realizzare un disco insieme ad Alessandro Conti?

 

Grazie! A dire il vero con Frontiers si era parlato di concretizzare questa cosa diverse volte e sono stati proposti alcuni nomi di singer conosciuti. Alla fine ho suggerito loro di realizzare tale lavoro con Alessandro Conti per due motivi principali. Innanzitutto perché ci conosciamo e siamo amici. Non a caso quando Luca Turilli si separò dai Rhapsody Of Fire nel 2011 gli avevo già indicato il suo nome e diciamo ho fatto da tramite presentandolo a Luca per i suoi Luca Turilli's Rhapsody: questo prima che lui decidesse e prendesse un cantante tedesco (ride, ndr.). La seconda ragione è che a mio avviso l'accoppiata Lione/Conti sarebbe stata una garanzia e molto apprezzata da tutti i nostri "Rhapsody" fan e non solo. Credo che il disco risulti molto interessante e che le due voci alternandosi creino un effetto molto ammaliante valorizzando i vari brani presenti nel cd.

 

Sia tu che Alessandro siete due grandi vocalist. Come siete riusciti ad armonizzare in studio le due voci? E hai dovuto limitare, o comunque circoscrivere, il perimetro della tua eloquenza canora?

 

Ognuno ha fatto le proprie parti cercando di rendere giustizia ai vari brani. Io sono stato il primo ad andare in studio e con Simone Mularoni abbiamo analizzato e discusso le varie sezioni nei pezzi. Pertanto abbiamo stabilito e suddiviso i compiti di ciascuno e il lavoro è filato liscio e senza intoppi. Circoscrivere!? A dire il vero un pochino sì, nel senso che con Simone abbiamo deciso di affidare principalmente ad Alessandro i brani più prettamente power, che forse meglio si sposano col suo tipo di voce e io in generale ho affrontato quelli dal taglio maggiormente progressive o per così dire "anomali". Credo che il risultato sia notevole e molto affascinante ed in generale mai noioso e banale. All'interno del disco ci sono brani a mio avviso molto belli: certo col senno di poi avrei potuto usare anche altri "colori" nella voce, cantando in maniera pìù "sporca" o aggressiva alcune canzoni, oppure usare tonalità molto basse e rendere il lavoro più vario e versatile dal punto di vista canoro, ma credo che come primo album insieme vada benissimo così. E alla fine mi sono lasciato trasportare dai pezzi e ho cantato seguendo appunto la musica. Un power/progressive metal elegante e tecnico con diversi spunti melodici e sonori.

 

 

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In che modo vi siete organizzati al momento della scrittura dei singoli brani? E quanto sei riuscito a portare di tuo all'interno del processo creativo?

 

In realtà per questo lavoro la scrittura dei vari brani è stata fatta da Simone Mularoni nella quasi totalità dei casi. Una volta entrati in studio sia io che Alessandro abbiamo apportato alcune piccole idee melodiche spontanee, cose che ci sono venute in mente appunto durante le registrazioni. Quindi diciamo che da un punto di vista compositivo non ho dato un apporto notevole ai vari brani, ma sia io che Alessandro ci siamo fidati principalmente del talento e del lavoro di Simone! Riguardo a un prossimo lavoro, se ce lo chiederanno e se ci sarà, beh, mai dire mai: magari ognuno dei tre darà un apporto differente e più personale. Vedremo...

 

Parlando della realizzazione dell'album, come è stato collaborare così strettamente con Simone Mularoni? Credi che abbia conferito un taglio principalmente melodico e progressive alla maggior parte dei pezzi?

 

Beh, con Simone ci conosciamo già da tempo e lo reputo un ottimo produttore, chitarrista, compositore; personalmente mi sono trovato benissimo con lui in studio come del resto altre volte in precedenza. Se pensiamo che in un giorno e mezzo abbiamo finito tutte le mie parti con tranquillità, parlando del più e del meno e come due buoni amici! In effetti concordo con te riguardo al taglio melodico e progressive del lavoro: diciamo è un po' lo stile di Simone ed era anche il taglio che volevamo dare al cd. Un progressive/power metal elegante. Credo che il risultato sia ottimo e soprattutto scorrevole e mai banale.

 

"Ascension", "Outcome" e "Gravity" rappresentano sicuramente il lato più arrembante del disco, mentre "You're Falling" colpisce per una certa maestosità che non si trasforma in magniloquenza. Puoi dirci qualcosa a proposito di queste tracce, a mio parere emblematiche dell'intero lavoro? E quanto ha influito una produzione così pulita per esaltare le varie sfumature di cui è ricco l'album?

 

Hai citato alcune delle tracce più rappresentative dell'intero lavoro, ma non trascurerei la ballad "Somebody Else" o brani come "Faded Glories" o "Truth". In generale credo che i brani dell'album abbiano atmosfere particolari, un po' gotiche alle volte, melodiche, maestose e quello che mi piace è che nessuna di esse risulta banale o troppo complicata rendendo l'ascolto scorrevole e piacevole. Ci sono tante sfumature diverse che spero i fan apprezzeranno in questo lavoro.

 

Si percepisce grande sintonia tra te e Alessandro nei solchi del platter. C'è possibilità che "Lione/Conti" non rimanga un unicum in studio? E quale reazioni pensi la vostra collaborazione possa provocare nei fan che per la prima volta vedono congiunte due delle anime dei Rhapsody? Avremo la possibilità di vedervi dal vivo insieme?

 

Tutto dipende dall'andamento del lavoro, se ci chiederanno di registrare un secondo capitolo, se i fan apprezzeranno e poi molto è legato agli impegni di ognuno di noi. Io penso che la reazione dei fan sarà positiva e gradiranno molto questa collaborazione; alla fine è proprio ciò che ho pensato all'inizio del progetto in fase di discussione con Frontiers. Dal vivo!? Well, anche questo dipenderà ovviamente dai vari impegni di ciascuno e dalla reazione e dalla richiesta del pubblico. Con i ragazzi ne abbiamo già parlato e credo che se ci saranno le condizioni e le possibilità a tutti piacerebbe portare il progetto anche in sede live.

 

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La tua carriera è stata caratterizzata da molteplici impegni in svariate formazioni a cui hai partecipato nel corso del tempo e che ancora ti vedono protagonista. Come riesci a far quadrare tutto? E soprattutto c'è qualcosa che devi sacrificare al fine di dare spazio all'amore per la musica?

 

Sinceramente non è mai stato semplice far "quadrare" tutto, anzi (ride, ndr.): forse appunto la passione per ciò che faccio mi ha sempre dato una spinta ad andare avanti e tentare di far meglio, come anche il cercare di far crescere una nostra scena metal/rock pesante in Italia. Un desiderio e un sogno in parte avverato. Certo riflettendo appieno su tutti questi anni potrei dire che forse dando molto spazio all'amore per la musica me ne è restato poco per altre cose, sacrificando molto spesso relazioni, amicizie, vita privata: forse lo avevo messo in conto, forse no. Probabilmente aiutare la scena italiana e tante band a crescere e migliorarsi non ha sempre portato a qualcosa di buono e non ho sempre ricevuto ciò che dovevo e l'affetto adeguato dal mio paese, ma alla fine sono soddisfatto di tutto quello che ho fatto, scritto, composto, cantato e creato. Ti ringrazio per la domanda in questione e ti dico senza peli sulla lingua che penso di aver realizzato e raggiunto qualcosa di impossibile e impensabile per un ragazzo italiano di un paesello in periferia, un ragazzo che ascoltava rock e voleva raggiungere un sogno. Soprattutto pensando a come era la situazione rock/metal in Italia agli inizi degli anni '90.

 

Nelle tue numerose collaborazioni, certamente una delle più significative è stato il tour con i Kamelot a supporto di "Poetry For The Poisoned" (2010). Puoi raccontarci i particolari di quell'esperienza così rilevante?

 

Beh, il tour mondiale assieme ai Kamelot è stato grandioso. Sono stato il loro cantante per un anno e mezzo, fino a inizio 2012 e con circa cinquanta show fatti assieme ovunque. È stato un grande successo e in alcuni paesi ricordo che abbiamo avuto la maggior affluenza di pubblico di sempre per la band. Il rapporto con il gruppo è stato fantastico e a tutt'oggi siamo in ottimi rapporti: posso dire senza timore che eravamo una formazione killer dal vivo ed è stato un passaggio fondamentale per loro fare questo tour con me. Dopo l'addio di Roy le cose non erano per niente semplici e il futuro della band era visto dai più come molto incerto; siamo riusciti a far ricredere molti fan storici con degli ottimi concerti e credo che abbiamo fatto la scelta giusta per tutti. Il fatto poi che io non abbia potuto dare loro la precedenza avendo comunque i miei progetti e volendo io intraprendere cammini anche differenti senza cercare di "imitare" o "limitare" me stesso non ha influito nella nostra amicizia. Ho sempre cercato di valorizzare la mia personalità come cantante, il mio timbro ed essere me stesso e questo mi ha sempre portato da qualche parte; dopo il tour ci siamo separati e loro sono riusciti ad andare avanti bene avendo superato il difficile momento. Sicuramente è stata un'esperienza significativa nella mia carriera che mi ha dato la possibilità di conoscere, amare, apprezzare una band incredibile e lavorare fianco a fianco con amici e ottimi musicisti, senza tralasciare Alissa, Simone, Elyze e tutte le persone coinvolte nel lungo tour.

 

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Nel 2017 "Legendary Tales" degli allora Rhapsody, opera caposaldo del power metal italiano e non solo, ha compiuto vent'anni. Cosa ricordi di quel periodo tanto stimolante? E cosa ti è rimasto maggiormente impresso della lavorazione dell'album?

 

Era un periodo decisamente particolare. Ricordo che ero pieno di voglia di fare ed ero inarrestabile (ride, ndr.): avevo appena fatto "No Limits" dei Labyrinth (album in cui avevo scritto testi e melodie vocali), stavo lavorando ad "A New Religion?" con gli Athena e l'incontro con i ragazzi dei Rhapsody in Germania fu determinante, dopo aver superato i primi dissapori dovuti a caratteri molto forti. Il nostro primo manager credeva ciecamente in noi e in me visto che mi aveva contattato per essere il loro singer: così io, Luca e Alex Staropoli ci siamo tuffati a capofitto sul primo album "Legendary Tales" ed abbiamo fatto quello che dovevamo; sapevamo di avere tra le mani qualcosa di diverso, fresco e valido, un qualcosa che ci ha poi cambiato la vita. Per parlare di quel periodo non basterebbe forse un libro!

 

A proposito di Rhapsody, nella nostra ultima intervista a Luca Turilli, l'interessato ci aveva anticipato, come possibilità decisamente non remota, un vostro nuovo album insieme. Che hai da dirci tu a tal proposito? Prima di salutarci ci anticipi qualcosa riguardo ai tuoi progetti futuri?

 

A dire il vero ci siamo messi a parlare di questa possibilità; stiamo facendo un tour mondiale celebrando il nome Rhapsody e i due decenni di storia della band e i nostri rapporti all'interno sono grandiosi come anche i risultati. Quindi... perché no!? Se ce lo chiederanno e ci saranno le condizioni potrebbe essere un'ottima idea: regalare ai fan e a noi stessi un ultimo disco assieme. In effetti sarebbe molto allettante vista poi la risposta che stiamo ricevendo in questo nostro ultimo tour. Progetti futuri? Al momento ho il grandioso tour Rhapsody Reunion da concludere, poi un nuovo e permettimi di dirlo "spettacolare" album con gli Angra in uscita il 16 febbraio e da promuovere appunto nella miglior maniera possibile in tutto il mondo, dall'Europa all'Asia sino al continente americano. E poi ancora lavorare a un nuovo e prossimo capitolo con gli Eternal Idol, aspettare appunto l'uscita di Lione/Conti a breve e diverse sorprese di cui adesso non posso parlare, ma che a breve saranno note ai più. Un abbraccio e grazie per l'intervista. Ciao!




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