Me Vs. I (Me Vs. I)
Il trio di Padova ci porta alla scoperta del proprio album di debutto "Never Drunk Enough"
Articolo a cura di Matteo Pasini - Pubblicata in data: 20/08/18

Ciao ragazzi e benvenuti su SpazioRock.it! Dev'essere un periodo davvero intenso per i Me VS. I: migliore e peggiore emozione che state provando in questo periodo?


Ciao Matteo! Diciamo che è un periodo particolare per la nostra esperienza da musicisti, perché siamo passati da band con generi totalmente diversi a questo. Le emozioni avute fino adesso sono solo positive, ci siamo trovati in un mondo molto accogliente.

 

"Never Drunk Enough" è diretto e senza fronzoli, la sua nascita e il conseguente sviluppo sono stati spontanei come il disco stesso?


Fin dall'inizio c'è sempre stata una grande sintonia all'interno del gruppo, riuscire quindi a dare "equilibrio" e "stabilità''' alla nostra musica è una cosa che è venuta da sé. Siamo comunque avvantaggiati dall'essere 3 persone che ascoltano di tutto e che non hanno problemi a mischiare idee di qualsiasi tipo e grazie a questa "libertà" siamo riusciti a far vita a questa creatura senza difficoltà.

 

Il titolo dell'album può essere interpretato come sete di verità, visto le tematiche sociali dei testi?


Sete di verità non è il modo giusto di porre la nostra proposta, di base i testi parlano prevalentemente di sensazioni percepite nella quotidianità, perlopiù una costante ricerca di sentimenti di forte impatto, soprattutto negativi o comunque di confusione psichica, con svariati riferimenti appunto alla società, ai comportamenti ed al modo di affrontare le situazioni da parte della gente, quasi uno studio del comportamento odi ogni persona che è determinato dalle esperienze fatte/subite, quindi noi poniamo la verità su un piatto, sta a voi se assaggiare o meno.

 

La matrice hardcore è il collante di questo lavoro, che presenta comunque diversi risvolti, fra cui lo stoner. Ma se voi doveste dare una definizione personale a "Never Drunk Enough", quale sarebbe?


Ascoltando ‘'Never Drunk Enough'' si riescono a capire che persone siamo e le nostre precedenti esperienze, il gruppo è composto da due fratelli che hanno sempre suonato rock/hardrock, però hanno una base musicale il cui fondamento parte da gruppi come Pantera, e poi sono accompagnati del cantante Matteo che ha sempre suonato punk per poi dirigersi verso il metalcore, come base musicale sempre metal, quindi raccogliendo tutti questi generi ed esperienze si arriva al nostro genere, il genere dei Me vs I.

 

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Velocità e potenza sono gli elementi che risaltano, insieme alla voce graffiante, maggiormente. Cosa vi ha spinto a comporre in questo modo?


Principalmente le nostre esperienze personali, il nostro stile di vita, il non voler fare un vita ‘'lenta'' e monotona ci hanno spinto a comporre in questo modo.

 

Siete un trio "atipico", poiché è assente il basso, scelta consapevole o forzata? Come avete fatto a "riempire" il vuoto di questo strumento ritmico?


La scelta di non avere un bassista è uno dei paletti che abbiamo fissato quando abbiamo deciso di formare la band, ovvero essere in 3 per avere meno teste da mettere d'accordo, ogni componente suona uno strumento/canta così da non creare incomprensioni future, viste le nostre esperienze passate. Per riempire il vuoto del basso utilizziamo due amplificatori (uno basso ed uno chitarra) collegati con dei magheggi, costringendo noi stessi anche a strutturare i brani in maniera completa, come se ci fosse il basso mancante.

 

Il periodo estivo è ricco di festival ed eventi, potrete sfruttare qualche occasione per promuovere il disco?


Essendo una band nuova dobbiamo ancora farci spazio tra le molte band di questa scena.
Abbiamo già avuto dei concerti da paura in questi primi mesi di vita, ed abbiamo ancora la possibilità di promuoverci in festival come Curtarock e Summer Crock Festival con gruppi di un certo calibro come Destrage, Despite Exile, Universal Sex Arena, Blowfuse.

 

Proprio in questo periodo, in Italia c'è stato un grande dibattito sulla musica e la sua correlazione con le tematiche sociali e la denuncia. Credete che la musica possa essere ancora una potente forma di comunicazione in questo ambito?


La musica è una potente forma di comunicazione, in questo ambito noi la vediamo come un gran momento di unione tra band e ascoltatori che si rafforza di concerto in concerto sempre di più.

 

In chiusura, vi chiedo di lasciare un messaggio ai nostri lettori e a chi vi segue!


Non mollate mai i sogni in cui credete!




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