Von Hertzen Brothers (Mikko Von Hertzen)
Una famiglia diventata rock-band e pronta -dopo più di dieci anni di successi nella natia Finlandia- a farsi sentire dal pubblico internazionale. Mikko Von Hertzen ci racconta le ambizioni della sua band, e la nascita del nuovo album "New Day Rising".
Articolo a cura di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 22/03/15

Sono già passati quattordici anni da quando avete fondato i Von Hertzen Brothers. Qual è la più grande soddisfazione che vi siete tolti nella vostra carriera? E quali sono i vostri obiettivi, oggi?

Bé, la cosa più bella è che siamo ancora insieme. Sentiamo ancora di avere qualcosa da poter offrire, dopo tutti questi anni. E siamo molto entusiasti del nostro nuovo album. Certo, lungo la nostra strada abbiamo avuto una serie di tappe fondamentali, di cui siamo molto felici. Per esempio, il fatto di essere stati abbastanza fortunati per andare in tour con grandi band che amiamo, e di poter ottenere qualche premio per la nostra musica. Una cosa carina che ci è successa di recente è di essere menzionati nella serie finlandese i Paperino, non è una cosa molto comune per una band delle nostre parti: è una grande soddisfazione per noi, ed è successo la scorsa settimana. Comunque, ciò di cui siamo più orgogliosi è aver potuto pubblicare sei album che secondo noi sono dei bei dischi, e di sentire ancora, noi tre fratelli, di poter lavorare fruttuosamente insieme, e creare qualcosa di unico.

vhbitw01Siete stati attivi nel mondo della musica, separatamente, per molto tempo prima di dar vita ai VHB. Puoi raccontarmi la storia che c'è dietro la nascita della band?

Abbiamo suonato insieme per la prima volta in occasione del cinquantesimo compleanno di nostro padre, nel 1995. Prima di quel momento, il nostro fratello minore, Jonne, non aveva mai nemmeno toccato un basso. Era la prima volta che ha preso in mano questo strumento, prima d'allora aveva solamente suonato il piano e il sassofono, ma per quell'occasione era necessario che lo imbracciasse perché volevamo formare un trio per suonare a quella festa. Quella sera abbiamo cominciato a parlare di cosa potevamo fare insieme: è stata una bella occasione, io suonavo ancora la batteria, Jonne come ho detto ha scoperto il basso, e Kie ovviamente suonava la chitarra. Era molto bello scoprire come tre fratelli potessero suonare bene insieme. Per cui, questa è stato il punto di partenza della nostra storia. Soltanto dopo anni, però, abbiamo cominciato a registrare e a vedere questa nostra avventura come una vera band. Credo che ciò che c'è di più importante per noi è il nostro background familiare, casa nostra era sempre piena di musica: i nostri genitori ci hanno sempre supportato parecchio in questo senso, mi hanno fatto suonare il pianoforte quando avevo appena quattro anni. C'è stato sempre questo supporto, questo incoraggiamento a pensare che la musica fosse qualcosa di molto bello e gratificante come hobby, qualcosa da coltivare con passione: passo dopo passo, questo ci ha portato tutti e tre ad essere dei musicisti professionisti.

 

In che modo i vostri ascolti e le vostre influenze personali hanno contribuito alla formazione del vostro sound come band?

Tutto è cominciato con Elvis. Ricordo che, quando ero molto giovane, mio padre viaggiava parecchio per il suo lavoro, e ogni volta, quando tornava a casa, portava con sé LP dai posti dove si recava. Ci portava sempre musica diversa: rock, principalmente, ma anche musica classica e prog, era molto appassionato di Pink Floyd e Queen. Casa nostra era piena di album. Quando cominci a suonare e a scrivere tue canzoni, vuoi suonare qualcosa che ti ispiri, qualcosa che sia più difficile e versatile dei beat basilari: questo ha fatto sì che gli elementi prog cominciassero a far parte dellanostra musica. Per cui, abbiamo cominciato ad ascoltare a fondo gli Yes, i Rush, e questo genere di band. Jonne, poi, è cinque anni più giovane di me, e Kie è due anni più grande di me. Per cui Kie ascoltava principalmente i guitar hero, come Ritchie Blackmore, Bryan May, anche Yngwie Malmsteen. Io ero appassionato ai grandi batteristi, come a Bonzo Bonham, Cozy Powell, e altri musicisti di questo genere. Mentre Jonne, essendo più giovane, si era appassionato al thrash metal. C'era, quindi, una grande varietà in quello che si sentiva a casa nostra. Questo, probabilmente, è il motivo per cui ci sono tutti questi elementi nella nostra musica, perché tutti e tre scriviamo canzoni, e tutti e tre abbiamo i nostri artisti e band preferiti, e ne abbiamo avuti svariati nel corso degli anni: per cui tutte le nostre influenze si sono in qualche modo fuse insieme, nella nostra musica. Quando cominciamo a scrivere un album, abbiamo una sorta di linea guida, per esempio per il nostro terzo album "Love Remains The Same", che è probabilmente quello più prog che abbiamo mai fatto, siamo partiti con l'idea di fare un disco grandioso, con canzoni pompose ed elementi molto, molto prog. Mentre per il nostro sesto album, abbiamo voluto registrare un disco con canzoni che prese singolarmente sembrassero abbastanza semplici, ma cercando di mettere tanta, tanta varietà nell'insieme.

 

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"New Day Rising" suggerisce l'inizio di un nuovo percorso, e anche la copertina sembra alludere a una sorta di liberazione. Tuttavia, trovo che l'album non si separi nettamente da "Nine Lives". Come mai avete scelto questo titolo e questo artwork?

L'artista che ha realizzato la copertina è lo stesso che ha disegnato quella di "Nine Lives". E' un ragazzo molto interessante, che capisce a fondo la nostra musica, e la musica in generale. E' anche un musicista, e quando dipinge ascolta sempre musica, si fa influenzare da essa. Abbiamo scoperto, in un'intervista che aveva rilasciato, che i VHB sono una delle sue band preferite, e che spesso mentre dipinge ascolta la nostra musica, che è una fonte di ispirazione per lui. Per cui, in un certo senso, era naturale che ci trovassimo. Quando abbiamo cominciato a pensare al nuovo album, abbiamo deciso di fare dei passi avanti: fondamentalmente, fino ad ora avevamo sempre lavorato con nostri amici finlandesi, ma adesso abbiamo voluto andare oltre, abbiamo assunto un produttore che non ci aveva mai ascoltati, sperando che potesse dare qualcosa di nuovo al nostro sound. La nostra carriera è molto lunga, abbiamo fatto musica insieme per tanti anni e abbiamo suonato a lungo prima ancora di fondare i VHB, siamo all'album 26 o 27 se metti insieme tutti i dischi che abbiamo pubblicato nella nostra vita. Ed era giunto il momento di andare avanti, ampliare i nostri confini, abbiamo pensato che fosse il momento per un nuovo inizio, per un passo più grande dei precedenti: il titolo si lega perfettamente a questo nostro stato d'animo. E anche l'artwork si sposa bene con il titolo del disco. Certo, "Nine Lives" è stato un album fondamentale per noi, è anche andato bene in classifica nel Regno Unito, dunque non abbiamo voluto buttare via tutto ciò che c'era di buono in esso. Ma sì, l'idea era di avere un nuovo punto di inizio, e in qualche modo l'intero packaging è correlato a questa volontà. Siamo molto orgogliosi dell'album e di come si presenta.

vhbitw04Con "Flowers And Rust" avete vinto un Prog Award, come Best Anthem: ti aspettavi questa assegnazione?

No, perché non è per nulla una canzone prog! E' una canzone pop-rock! Sì, è una buona canzone, e mi permetto di ammettere che è ben fatta, ben calibrata, ma non mi sarei mai aspettato che avrebbe vinto un premio di un magazine prog. Mi sarei potuto aspettare che vincesse qualsiasi altro genere di premio -qualsiasi tipo di canzone dell'anno- perché è una canzone molto importante per noi e una delle canzoni fondamentali del nostro album precedente, ma non mi aspettavo mai un premio come canzone prog dell'anno. E' stato veramente sorprendente.

Sono stato colpito particolarmente da "Sunday Child" e "Hibernated Heart": le trovo due tracce davvero intriganti, la prima molto evocativa e luminosa, la seconda molto cupa e drammatica. Come sono venute alla vita queste due canzoni? Possiamo intendere il posizionamento di "Hibernated Heart" in coda all'album come una sorta di "finale negativo"?

"Sunday Child" è stata scritta da Jonne. Il testo l'ho scritto io, ma già il primo demo della canzone era intitolato "Sunday Child". La storia di questa canzone è in un certo qual modo sulla mia vita, è un po' la mia storia, perché sono quel tipo di persona che va sempre cercando la verità in tutto, mi affascina molto la filosofia, questo genere di cose. Ho lasciato la Finlandia, tempo fa, per trasferirmi in India, per cui questa canzone mi riporta a quei giorni in cui ho deciso "lascio tutto, vado a vivere in un monastero, per capire qual è il vero significato della vita." Questa è la storia di "Sunday Child", secondo me è una canzone davvero incoraggiante, per quanto riguarda il testo. "Hibernated Heart", sì, è una canzone abbastanza cupa, ma possiede una certa bellezza, c'è un aspetto di attesa: un verso della canzone recita più o meno "ho bisogno di te, per svegliarmi". E' a tutti gli effetti una canzone d'amore, ma una canzone d'amore che racconta di quelle fasi in cui non sei capace di provare sentimenti, non sai se puoi ancora provare amore o no. Non direi che è un finale negativo per il disco, ma un finale triste, una lunga attesa.

"New Day Rising" è anche il primo singolo estratto dall'album: l'avete scelto perché trovate questo pezzo particolarmente rappresentativo dell'album?

In realtà, non l'abbiamo scelto noi. Ce l'hanno suggerito i nostri partner, quando abbiamo discusso su quale potesse essere il singolo principale. Stiamo lanciando l'album in nuovi mercati, per la prima volta il disco sarà in vendita negli Stati Uniti. Volevamo che il nostro primo singolo fosse una bella canzone, e tutto lo staff della nostra etichetta ci ha detto che "New Day Rising" era una buona canzone rock, diretta, e anche il fatto che fosse la title track la rendeva la scelta perfetta. Devo dire di essere d'accordo con questa scelta, perché è una canzone che abbiamo creato usando un approccio per noi nuovo: non credo che abbiamo mai scritto una canzone così semplice e diretta con i Von Hertzen Brothers. Con le nostre band precedenti probabilmente sì, ma i Von Hertzen Brothers non hanno mai avuto un singolo così. Quindi ci siamo detti "ok è il primo estratto del disco, è una buona canzone, ha bisogno di qualche ascolto ma poi riesce a prenderti per davvero. Perché no?"

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Puoi dirmi qualcosa sul video di "New Day Rising"? Come avete scelto la splendida location dove vi trovate? Avete programmato fin dall'inizio la presenza delle navi nel video?

Quel che è successo è che il nostro video precedente, quello che abbiamo realizzato per "Coming Home" e che è stato diretto sempre da Kie, era un video molto artistico. Kie in particolare ha impiegato parecchio tempo per realizzarlo e perfezionarlo, ma la gente all'estero non l'ha apprezzato particolarmente. In Finlandia è piaciuto, ma all'estero no, e abbiamo pensato che fosse perché forse sarebbe piaciuto di più vedere la band, vederci suonare. Per il nuovo video, dunque, eravamo d'accordo con i nostri partner di realizzare un video in cui mostrarci mentre suoniamo, in cui facciamo vedere come eseguiamo la nostra canzone. Abbiamo voluto realizzare un video più semplice, più semplicistico in un certo senso. E quando realizzi un video di questo tipo, la location diventa cruciale, perché è ciò che fa andare avanti il video. Kie è stato per tre settimane in giro per cercare un buon posto, e alla fine ha trovato quello dove abbiamo ripreso il video: è una zona di costa alla quale è vietato l'accesso, abbiamo avuto bisogno di un permesso speciale per potere filmare lì. E' un lembo di mare particolarmente angusto perché una nave possa passarci, e le navi devono anche passarci velocemente perché è troppo pericoloso andare piano, a causa delle correnti e delle onde. Quando abbiamo cominciato a riprendere il video, eravamo sempre lì ad aspettare che arrivassero le navi, perché ne passano non più di sette o otto al giorno: eravamo sempre lì, sull'attenti, con l'ordine "appena vediamo arrivare una barca imbracciamo gli strumenti e ci mettiamo a suonare proprio mentre sta passando". Volevamo avere più navi possibili nel video, perché pensavamo fosse una cosa particolare vedere qualcosa di così enorme muoversi sullo sfondo, mentre suonavamo. Abbiamo anche posizionato una grande quantità di videocamere nella zona, per valorizzare il più possibile quel posto splendido. E poi, se ci pensi, "New Day Rising" parla di abbandonare il posto dove si è cresciuti, il testo dice più o meno "sto abbandonando questo posto, perché qui non c'è più niente per me": abbiamo scelto le navi anche per simboleggiare questo.

vhbitw06Come cantante, quali sono stati i tuoi idoli principali quando hai cominciato a seguire questa tua passione?

In realtà è stato più per coincidenza che ho cominciato a cantare. Per tanto tempo sono stato solo un batterista. Poi, ho cominciato a scrivere le canzoni per il nostro primo album, e serviva che qualcuno le cantasse. Non era previsto che fossi il cantante della band, men che meno che fossi il leader e la figura centrale della band. Ma è andata a finire così. Ci sono tanti cantanti che potrei tenere in considerazione, come miei artisti preferiti. A partire da Elvis, passando per Freddie Mercury, arrivando ai vocalist grunge -Chris Cornell è una grande ispirazione per me-, a Jeff Buckley, ad Anthony Hegarty degli Anthony and the Johnsons, in genere questo tipo di voce maschile molto espressiva. Se devo scegliere il mio cantante preferito di tutti i tempi, però, non ho dubbi a nominare Freddie Mercury.

Se dovessi descrivere la tua musica con una sola parola, quale sceglieresti?

Avventurosa.

Dando uno sguardo al mondo della musica attuale, ci sono band o artisti che segui con attenzione?

Onestamente, l'ultimo anno (mese più, mese meno) non sono stato particolarmente attivo nell'ascoltare roba nuova. Sono una persona che quando si concentra su un nuovo album dedica ad esso tutte le proprie capacità: non posso concentrarmi su nient'altro, perché sono completamente focalizzato su quello che sto facendo. Quel che succede dopo è che quando l'album è pronto, è pubblicato e siamo di nuovo in tour, ricominci ad ascoltare nuova musica, perché sei sul tour bus e vuoi ascoltare qualcosa di diverso, dato che il tuo nuovo album ti ha profondamente annoiato e non vuoi più sentirlo. E' qua che cominci ad interessarti ad altre cose. Mi sono appassionato a pochi album negli ultimi mesi: l'ultimo di Beck, l'ultimo di Goldfrapp (che è un po' più vecchio, ma ogni tanto mi piace ascoltarlo perché quando ascolti sempre musica rock hai bisogno di un po' di bilanciamento), l'ultimo Alice in Chains, l'ultimo Queens Of The Stone Age. Ultimamente ho ascoltato un po' di musica classica indiana: quando sono a casa mi piace ascoltare flauti rilassanti, o qualsiasi cosa che possa portare la mia mente da qualche altra parte.

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Al contrario, c'è qualcosa che non sopporti completamente nel mondo della musica?

Bé, proprio ieri ero ai Grammy qui ad Helsinki, ho consegnato un premio. C'è una cosa che non riesco veramente a tollerare: di solito (almeno qui in Finlandia, non so se è così anche altrove) le canzoni che diventano grandi successi hanno tutte un atteggiamento frivolo, come se hai bisogno di prenderti gioco delle cose perché la gente consideri interessante la tua musica. Io sono nato e cresciuto pensando che la musica sia la cosa più grande che tu possa fare, è qualcosa di molto forte e significativo, qualcosa che devi prendere sul serio. E non posso sopportare quest'attitudine poco seria, i rapper che si atteggiano sul palco come a voler dire "Sono così cool" e questo genere di cose, non sono per niente nel mio stile. Quando mi imbatto in queste cose non riesco proprio a sentirle, devo spegnere la radio.

Circa dieci anni fa le classifiche europee, e anche quelle italiane, erano piene di hit finlandesi (penso principalmente ai The Rasmus, o agli HIM). Come spiegheresti l'esplosione e la rapida estinzione di questa moda?

Per cominciare, entrambe le band che hai citato sanno scrivere canzoni pop rock molto accattivanti, sono molto talentuosi in questo. Per prima cosa avevano delle buone canzoni, poi avevano un ottimo team che lavorava per loro, infine era curioso ed esotico che di punto in bianco la Finlandia cominciasse a produrre qualcosa di diverso dal metallo più pesante. Metti insieme tutti questi ingredienti, e aggiungici anche il fatto che entrambe le band avevano dei leader molto carismatici come Ville Valo e Lauri Ilonen, ed ecco le motivazioni del successo: tutti gli elementi per ottenere un successo, tutti insieme, tutti al momento giusto. Non direi comunque che la moda si è completamente estinta, ma indubbiamente questa tendenza ha avuto un picco massimo ed è poi andata scemando: credo che questo abbia a che fare col fatto che la gente ha sempre bisogno di trovare qualcosa di nuovo. La moda della musica finlandese è arrivata e dopo un po' è passata, forse oggi l'attenzione della gente è focalizzata da qualche altra parte. Però devo dire che oggi come oggi ci sono un po' di band finlandesi interessanti, come i Santa Cruz che hanno fatto un sacco di belle canzoni, forse anche noi, che ci stiamo facendo conoscere in qualche altra parte del mondo oltre al nostro paese natale. Forse ci sarà una nuova ondata di finlandesi nel futuro prossimo. Speriamo.

vhbitw08Quali sono i vostri progetti correnti per portare la vostra musica in tour? Ci sono speranze di vedervi in Italia nel futuro prossimo?

Lo speriamo davvero, perché finalmente il nostro nuovo album ha una buona distribuzione anche dalle vostre parti, e questo magari può portare più gente a conoscere la band, può fare nascere un po' di richiesta per avere nostri show dalle vostre parti. Se dipendesse soltanto da noi, verremmo subito a suonare in Italia. Siamo stati da voi una volta soltanto, a Milano, otto anni fa. Quello che speriamo di trovare è uno slot da supporting act per il prossimo autunno, per girare tutta l'Europa, almeno da comprimari. Certo, un tour da headliners sarebbe grandioso, ma non so quanto sarà possibile. Incrociamo le dita: davero, vorremmo tanto suonare in Spagna, Italia, Grecia e tutta l'Europa mediterranea.

Questa era l'ultima domanda, Mikko: vorresti lasciare un messaggio per i nostri lettori e per i vostri fan?

Ciao ragazzi di SpazioRock: qui è Mikko, da Helsinki, in Finlandia. Siamo molto a nord, qua fa veramente freddo, è davvero deprimente. Ma sono sicuro che laggiù fa un bel tempo soleggiato, per cui, per favore, fate qualcosa per portarci lì, perché vogliamo veramente venire lì! Pace!

 




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