Godsmack (Robbie Merrill)
Arriva direttamente dagli States 1000HP, il nuovo lavoro dei Godsmack. Il bassista Robbie Merrill ci ha parlato della sua band, dalle origini al nuovo singolo.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 13/08/14

Ciao Robbie! Come va? Come vanno le cose per la band?


Ciao! Benissimo al momento stiamo facendo le prove per il tour.

 

Oh, fantastico. Vorrei iniziare parlando del vostro nuovo album. Abbiamo pubblicato in esclusiva su SpazioRock il making of di "1000HP", che mostra i momenti salienti delle studio session. Secondo te quali sono i momenti migliori e quelli peggiori nel processo di creazione di un album?


Mmmh, momenti migliori e momenti peggiori... non penso che esistano davvero dei momenti peggiori, siamo molto tranquilli, ci divertiamo un sacco insieme. Un paio di anni fa, quando abbiamo iniziato a comporre, semplicemente ci incontravamo e suonavamo insieme portando delle idee. In questo caso avevamo già un ventina di canzoni, che è un bel po' di materiale su cui lavorare. Eravamo molto spinti dall'idea di mettere insieme tutte queste idee e di sfornare il lavoro migliore possibile, poi Sully ha fatto il suo per quanto riguarda le linee vocali.

 

Avete registrato questo album a Boston, che è la città da dove avete iniziato. Com'è tornare lì? Cosa significa questo posto per voi?


Siamo nati e cresciuti a Boston, e gli ultimi album sono stati registrati a Miami, Godsmack invece a Los Angeles. In pratica, abbiamo deciso che sarebbe stato utile tenere tutta la nostra strumentazione e avere una sorta di nostro magazzino nella nostra zona. Non avevamo più la necessità di andare lontano per registrare gli album e per provare. C'era anche una questione economica di mezzo, sai, spostarsi molto in altre città, stare in un posto che non è casa propria, stare via delle settimane che poi diventano mesi, insomma è piuttosto pesante. Volevamo tenere tutto unito, è successo in modo molto naturale, ci siamo detti "Beh, siamo tutti qui, perchè non ci creiamo uno spazio dove provare e magari anche registrare?". Alla fine è andata bene, siamo contenti di questa scelta.

 

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Puoi identificare un qualche momento di svolta nella vostra carriera ultradecennale di band?


Il mio punto di svolta è stato quando mi sono impegnato in un progetto parallelo insieme a Shannon che si chiama Another Animal. Nello stesso periodo Sully lavorava al suo side project, ed è stato lì che abbiamo davvero capito quanto i Godsmack fossero speciali, di che squadra fenomenale fossimo, ed è stato lì che abbiamo davvero sentito di dover trovarci di nuovo e venerare quello che avevamo costruito insieme, perchè era davvero speciale.

 

Quanto sono stati determinanti i vari cambi di line-up negli anni?


Abbiamo sempre desiderato che Shannon fosse il nostro batterista, ma era sempre molto impegnato. Nel '95 suonava già in altre band come gli Ugly Kids Joe e poi in un altro gruppo che si chiamava Amen, insomma si stava già dedicando ad altri progetti. Poi è venuto a sapere che avevamo dei problemi con Tommy, e in quel momento non stava suonando con nessuno, quindi l'abbiamo letteralmente accolto. Ecco, questo è stato un altro punto di svolta, quando Shannon è entrato a far parte della band, è stato un evento che ci ha uniti molto, eravamo molto determinati e avevamo in mente gli stessi obiettivi.

 

Il nome della vostra band deriva da "God Smack", che è una canzone degli Alice in Chains. Come l'avete scelto? Cosa significa? Quanto è stata influente questa band per voi, nella vostra crescita?


All'inizio ci chiamavamo in un altro modo, prima di essere scritturati, poi ci è piaciuto il suono di questo nome. Eravamo fan degli Alice in Chains, ci piaceva il nome di quella canzone, poi sai, se Dio ti vede di buon occhio le cose ti andranno sicuramente bene, se invece sei un coglione nella vita, allora le cose ti andranno male. Quindi quel nome, Godsmack, dava qualcosa di positivo. Conoscevamo bene quella canzone, ma a noi piaceva la nostra interpretazione di quel nome.

 

godsmack_merrill_itw_2Come definireste il genere di musica che suonate? A chi vorreste essere paragonati?


Siamo un band particolare, quando abbiamo iniziato a lavorare con la casa discografica eravamo una specie di nu metal, death metal. Ma in realtà eravamo più di questo, eravamo dei ragazzi un po' cresciuti, con delle influenze varie. Tony arrivava dall'heavy metal, per esempio. Il fatto è che quando abbiamo unito tutte queste cose abbiamo creato qualcosa di davvero unico.

 

È stato difficile scegliere il singolo per la promozione dell'album? Com'è stata la reazione del vostro pubblico per adesso?


La mia preferita era "What's next", è un pezzo cento per cento Godsmack, ma in realtà, secondo me, tutti i brani dell'album potevano benissimo essere scelti come singoli. In effetti è difficile scegliere una canzone, può capitare che qualcuno non sia d'accordo. Per quanto riguarda la reazione dei fan al momento è stata ottima, abbiamo avuto delle buone recensioni e anche sui social, sulla pagina twitter, i fan stanno impazzendo per questo brano.

 

Cosa mi dici del sound di 1000HP? Sembra che ogni brano dia qualcosa di diverso all'album intero.


Abbiamo lavorato unendo varie tracce che registravamo suonando dal vivo, e poi ci concentravamo su queste cose perfezionandole insieme. Credo che molto sia stato influenzato dal fatto che questo album è coprodotto da Sully e abbiamo cercato di lavorare con il produttore in modo che il suono fosse fantastico, il migliore possibile. Eravamo una bella squadra, alla fine di ogni giornata ci ritrovavamo con un sacco di belle canzoni. Siamo molto soddisfatti di questo risultato.

 

Vuoi lasciare un messaggio ai vostri fan italiani? Vi vedranno presto in tour?

Sì, inizieremo dagli States il 15 di agosto, poi andremo in Canada e l'anno prossimo toccheremo un po' tutto il mondo, andremo anche in Australia e in Asia. E vorrei dire ai nostri fan in Italia che siamo tornati, e ci vedremo l'anno prossimo!


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