Destruction (Schmier)
Per celebrare il loro ritorno in Italia e l'uscita del nuovo disco "Under Attack", abbiamo parlato ancora una volta con Schmier. Ecco cosa ci ha rivelato dei Destruction del 2016.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 21/07/16

Si ringrazia Marco Ferrari per la collaborazione

 


Ciao Schmier, è un piacere ritrovarci. Inizierei subito parlando di "Under Attack". Ci spiegheresti il significato del titolo?

 


Under Attack è riferito all'umanità intera. Ognuno di noi è sotto attacco, per diverse ragioni. Sono molti I problemi che abbiamo sul pianeta Terra al momento: problemi con l'inquinamento e l'ambiente, le guerre, le forti immigrazioni. I problemi sono molteplici e coinvolgono tutti. Per questo siamo tutti sotto attacco al momento.

 


Ho letto che questa volta avete usato un nuovo approccio alla composizione. Non siete stati troppo tempo in studio. Ci racconti com'è nato "Under Attack"?

 


Non volevamo prenderci una lunga pausa per la scrittura dei brani e le registrazioni. Abbiamo suonato in giro costantemente, in pratica. Dopo gli show scrivevamo qualcosa, registravamo delle demo, e andavamo in studio magari per uno o due giorni, e poi tornavamo immediatamente in tour. Passavamo dal live allo studio, ma non passavamo mai troppo tempo in studio, mai più di due giorni. È bellissimo, perchè quando arrivi dai concerti dal vivo sei pieno di energia, ti senti davvero positivo quando entri in studio, e quando scrivi e registri fai tutto con un animo positivo. Quando stai troppo in studio o sei troppo fossilizzato sulla scrittura del disco rischi di perderti. Noi abbiamo deciso di passare poco tempo in studio e di continuare a fare live, che è una situazione completamente diversa. Il potere che ti porti dietro dal live è fondamentale per la musica thrash.

 


Penso che il brano "Under Attack" sia una delle vostre migliori. Suona molto anni Ottanta, ma anche attuale, allo stesso tempo. Cosa ne pensi? Credi che sia il manifesto della musica dei Destruction?

 


Sì, è sicuramente una canzone fantastica che si distingue dalle altre, una di quelle che potrebbe essere ricordata in futuro. Ha una bella struttura, un riff incisivo, ricorda un po' "Curse The Gods", è una canzone live che ha ottimi riff. Anche il ritornello è molto orecchiabile, ti rimane in testa. È decisamente l'emblema della musica dei Destruction del 2016.

 


Nell'album troviamo tante canzoni diverse, l'emblematica titletrack, la veloce e catchy "Generation Nevermore", la devastante "Pathogenic" o la complessa "Conductor Of The Void". Di quale canzone sei più orgoglioso?

 


È sempre difficile scegliere una canzone. "Under Attack" è sicuramente una delle mie preferite. Mi piace "Generation Nevermore", ha chitarre acustiche, è molto groovy, non tiravamo fuori un suono così potente da anni. È davvero particolare: ha le acustiche, ha un ottimo ritmo ed è davvero potente. È difficile scegliere, credo che ci siano davvero tante ottime canzoni in questo disco. Non posso sceglierne solo una, posso dirne almeno tre o quattro, o cinque, che sicuramente farranno parte dei live, perchè sono davvero belle.

 


Quanto è difficile essere coerenti dopo tutti questi anni? Pensi che la coerenza musicale sia uno dei vostri punti di forza o che abbia in qualche modo limitato il vostro successo?

 


Penso che, dopo tutti questi anni, sia importante sapere ciò che vuoi, non dimenticare le tue origini, continuare a fare ciò che hai sempre fatto, ma migliorandoti ogni volta. Sono sempre le stesse origini, è sempre punk-rock degli anni Settanta e l'ondata metal degli anni Ottanta, sono queste le nostre radici, e non potranno mai cambiare. Cerchiamo solo di aggiungere qualcosa di interessante e nuovo. Credo che la band si sia davvero evoluta negli anni. Se ascolti il disco è 100% Destruction, e credo che sia fondamentale poter dire "Ehi, sono I Destruction!", quando ascolti il disco.

 


I vostri testi sono molto attuali, si scagliano contro la corruzione che dilaga nel mondo. È per questo che siete ancora così terribilmente arrabbiati?

 


Sì. se accendi la TV e guardi il telegiornale, ciò che vedi è violenza, distruzione, morte, omicidi. È triste vedere come viviamo in un mondo così evoluto tecnologicamente, ma la gente si uccide ancora come all'età della pietra. E tutto questo non migliorerà. Da quando scrivo testi nulla è cambiato in meglio, il mondo non è diventato un posto migliore. Essendo in una band thrash sento il bisogno di parlare di tutto questo. Tutto ciò mi dà davvero fastidio. Quello che voglio far trasparire è un messaggio ai fan. È importante non lasciar correre tutto ciò che sta accadendo. Sono le persone ad avere il potere.

 


Uno dei punti di forza dei Destruction è sicuramente Mike. Lo considero uno dei migliori chitarristi thrash della storia.

 


Siamo ottimi compagni. Scriviamo molto delle canzoni insieme. Siamo un'ottima squadra quando si tratta di comporre. Se penso a quando abbiamo iniziato, Mike era sicuramente un musicista migliore di quanto non lo fossimo noi altri. Suonava già davvero divinamente all'inizio degli anni Ottanta. Ora siamo diventati un'ottima squadra. Quando scriviamo insieme collaboriamo perfettamente in ogni momento, senza problemi. Ovviamente ha un suo personale stile, ed è qualcosa di fondamentale per i Destruction.

 


Parlando della scarsa coerenza nel mondo, purtroppo, la musica sembra non essere più libera. Penso a reunion fatte per soldi o a scelte di alcune grandi band.

 


È il più grande problema del mondo. Tutti vogliamo i soldi. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che vogliamo sono i soldi. Tutto ciò si riflette in ogni ambito, anche nella scena metal ovviamente. Ci sono un sacco di soldi in ballo, ci sono un sacco di band che fanno soldi perchè se lo meritano, certamente, ma i soldi avvelenano il mondo. Tutti abbiamo bisogno di soldi per sopravvivere, tutto il sistema è costruito sui soldi e sul fare soldi, non su gli esseri umani, non sulle vite. È un problema, ed è ciò che canto nel mio album. Il sistema ha fallito, i nostri leader hanno fallito troppe volte. Il sistema in cui viviamo è sbagliato. Non è basato sulla condivisione e sulla collaborazione, è solo fare più soldi possibile. Ovviamente anche la scena metal è inquinata da questo aspetto, da qui alcune scelte di reunion, di pubblicazione di dischi, il comportamento di alcune etichette. Ci sono tanti musicisti che fanno musica che a loro non piace. Fanno musica solo per fare soldi. Credo sia orribile fare heavy metal, ma non amare l'heavy metal. E si tratta anche di gente famosa. Ma non farò nomi. A loro non piace più l'heavy metal, ma lo fanno ancora solo per soldi.

 

Cosa mi puoi dire dell'esperienza dei Teutonic Big 4?

 


è ancora tutto su carta. Il giorno in cui suoneremo dal vivo diventerà tutto vero. I Destruction sono pronti per un tour con i Big 4. quando siete pronti chiamatemi e lo facciamo. Per il momento ci sono troppe visioni contrastanti, per questo è ancora solo su carta. Ma spero che presto diventi tutto vero.

 

A luglio tornerete in Italia. Forse non avete un pubblico vastissimo, ma vi amiamo davvero molto. Suonerete ad un ottimo festival, il Fosch Fest.

 


Non vedo l'ora! È da tanto che non suoniamo in Italia. I fan italiani ci mettono sempre un sacco di passione e follia. È sempre meraviglioso suonare in Italia, il sangue latino scorre e si sente! Anche io ho origini italiane. Mia nonna era per metà italiana. È sempre bello tornare da voi.

 

 

 




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