Voodoo Six (Luke Purdie)
SpazioRock ha incontrato Luke Purdie, il frontman dei Voodoo Six, appena dopo l'esplosivo show della band al Sonisphere Festival di Rho (MI) lo scorso 8 giugno. Buona lettura!
Articolo a cura di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 26/08/13
Benvenuto su SpazioRock e complimenti per il formidabile show. E’ stato un grande show.

Grazie mille!

Era la prima volta per voi qui in Italia?

Sì, assolutamente. A Milano, in Italia. E’ stato un grande show per iniziare.

E quali sono le tue sensazioni adesso, dopo il concerto?

Penso sia stato sicuramente il miglior concerto che abbiamo mai fatto.

Fantastico. “Songs To Invade Countries To” è il vostro secondo album con l’attuale line-up. L’artwork rappresenta una sorta di guerra rock con dei soldati che marciano impugnando delle chitarre. Bene, possiamo dire che avete vinto la guerra dato che avete raggiunto il successo …

Yeah, vi abbiamo invaso (risate).

Sì, ci avete conquistato!

Sì, e siamo davvero contenti di questo. Ti piace l’artwork?

Sì, mi piace. Com’è nata l’idea del titolo e dell’artwork dell’album?

E’ nata per scherzo da Tony, il bassista. Mentre stavamo componendo l’album si è deciso di chiamarlo “Songs To Invade Countries To”. Penso che il management abbia pensato fosse troppo forte e che forse la gente avrebbe potuto interpretarlo nel modo sbagliato. Tony ha trovato un artista e la sua opera  che ritraeva dei soldati che marciavano coi loro elmetti. A prima vista appariva un po’ troppo militare, così abbiamo cambiato qualcosa: le chitarre al posto delle armi, gli altoparlanti sugli aerei, le cuffie al posto degli elmetti. Tutto quanto ha preso il suo posto ed ora è esattamente ciò che stiamo facendo, guidando attraverso l’Europa invadendo i Paesi con la nostra musica.

inner_voodoo_six_2013_2Gli Iron Maiden vi hanno scelto … wow!

Sì, è una cosa molto importante.

Sì, cosa provate a riguardo?

E’ una cosa enorme perché sono un loro fan da quando ero un ragazzino. Ascoltavo le loro cassette, per me è … (si batte il pugno sul cuore). A volte penso sia troppo, quando vedi i ragazzi della band come Steve Harris.

Capisco, gli Iron Maiden sono stati il mio primo amore …

Davvero? Anche il mio. E’ una cosa grossa. E’ una cosa che mette pressione perché loro sono una delle più grandi band al mondo.

Fino a che punto la vostra musica è ispirata dagli Iron Maiden? Anche se voi suonate un altro genere, più hard rock che heavy metal.

Sì, penso che ciò si possa sicuramente sentire dalle linee di basso di Tony, simili a quelle di Steve Harris. E penso che sia riconoscibile anche dagli assoli metal che vengono dai Maiden … perciò, certamente, siamo molto ispirati dagli Iron Maiden … ma anche dal rock anni ’70 … Led Zeppelin, Stones. Siamo influenzati dai Maiden e da quel genere di band.

Cosa ci puoi raccontare di questo tour? C’è qualche storia particolare che vuoi condividere con noi?

Ci sono un sacco di storie … (sorride).

Ah ah, immagino!

Questo tour … avevamo tre impianti di condizionamento sul bus, quello di mezzo è caduto mentre stavamo andando verso il primo show. Così adesso abbiamo un buco sul tetto del bus.

Non riparato?

No, perché siamo stati troppo impegnati. Ogni notte e ad ogni pranzo dobbiamo coprire il buco, così Tony ha trovato un ombrello. Ci sono un sacco di storie divertenti.

Oggi avete suonato ad un festival. Ti piace andare ai festival da fan?

Devo dire di no. Preferisco andare a vedere lo show della band che amo. Ai festival a volte ci sono troppe band che non ti piacciono. Suonare ad un festival è fantastico, ma da fan preferisco vedere la mia band preferita in un piccolo club.

Sì, concordo. Iron Maiden a parte, avete fatto amicizia con qualche altra band durante questa avventura in giro per l’Europa?

Non abbiamo fatto davvero amicizia perché non abbiamo tempo da passare con altre persone. Per la maggior parte del tempo non siamo in giro. Oggi, ad esempio, dobbiamo partire alle sette in punto. Appena finito di parlare con te … di nuovo sul bus, doccia e via. Non possiamo fare festa, non possiamo vedere le altre band come i Ghost, i Mastodon, i Megadeth. All’ultimo Sonisphere i Megadeth sono stati in giro solo un paio di momenti per scambiare due chiacchiere e dopo sono dovuti partire per lo show successivo. Tutti sono troppo presi quando sono in tour.
 
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Da dove arriva il nome della band, Voodoo Six? Ci deve essere una storia dietro!

E’ più che una storia, Tony conosce il segreto che c’è dietro perché è parte di ciò. Io sono entrato nella band quattro anni fa. Ha qualcosa a che fare con i tarocchi, la sesta carta è il diavolo … da lì Voodoo Six, non posso dirti di più (risate).

Ah ah, è un segreto. Le cose sono cambiate nella band da quando avete raggiunto il successo?

E’ cambiato tutto. Penso che questo tour sia il più grosso che la band abbia mai fatto. Da quando mi sono unito alla band ho supportato qualche grande band, ma mai una così grande … i Maiden! 

Quindi ti sentirai un po’ sotto pressione.

Sotto pressione … sono nervoso, sai? A volte durante la notte non riesco a dormire pensando a show così grandi. E quando vai là fuori e suoni, e ottieni una risposta così positiva, pensi e ti dici “Bene, io amo tutto questo” perché è stato un grande show.

Sei stanco?

No, non lo sono. Lo faccio quotidianamente ormai, la stanchezza dura qualche ora e poi inizia a svanire. Ma se sei stanco prima di uscire fuori e poi senti la gente parlare e dire cose del tipo “quella è una grande band”, tutto diventa meno importante ed i problemi spariscono.

Bene, è tutto. Vuoi lasciare un messaggio ai lettori di SpazioRock e ai tuoi fan?

Yeah, penso che i fan italiani, e anche quelli spagnoli, siano assolutamente il massimo. Amo il vostro cibo e penso che siate semplicemente un Paese fantastico. Sono stato in Italia qualche volta in vacanza, sono andato a Roma … amo l’Italia.



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