Verdena - WOW Tour 2011 - Last Show
27/12/11 - Bloom, Mezzago


Articolo a cura di Fabio Rigamonti
Chissà perché, chissà percome, mi ritrovo al Bloom di Mezzago sempre per occasioni speciali. Dopo aver assistito nel locale milanese, un paio di mesi or sono, all'anticipazione del prossimo tour dei Lacuna Coil, stavolta l'occasione è stata l'ultima, improvvisa (definirla “segreta” non è appropriato, vista la pletora di comunicati stampa pubblicati in proposito) data del “WOW Tour” dei Verdena.
Un ultimo show, prima che il power trio bergamasco si ritiri in studio per elaborare il successore dell'ultimo nato in casa Verdena, già accreditato come uno dei migliori dischi italiani del 2011, e direi non a torto.

Prevedibilissimo ed assolutamente scontato il sold-out della data, tanto più che il Bloom è un locale davvero piccolo, dove con 500 persone circa si raggiunge la massima capienza concepibile, un numero che i Verdena hanno raggiunto con una rapidità ed efficacia sorprendente.
Purtroppo, questo ha altresì significato che la muraglia umana presente nel locale era incredibilmente compatta, offuscando la vista a chiunque si trovava dietro le prime 5 file, sottoscritto incluso.
Poco male, dato che i Verdena sono la tipica band che è più importante da sentire che da vedere.

Alle 23 puntuali ha inizio lo show, uno spettacolo che si è dimostrato del tutto aderente, per caratteristiche di comunicazione e proposta di brani, alla data estiva che il sottoscritto ha già avuto modo di raccontare.
Le novità di quest'ultima data sono state, semmai, di tipo quantitativo. Mastodontica, difatti, la durata del concerto: due ore e un quarto di musica, tiratissima, con una band che non si è risparmiata in nulla (se non in comunicazione col pubblico, ma lo sappiamo che sono fatti così i Verdena), con un Alberto che, vocalmente, non ha mostrato nessun segno di cedimento, neanche durante le urla più feroci dei pezzi più incazzati.

I suoni erano decisamente puliti, giusto forse un volume generale troppo alto, ma a livello di bilanciamento nulla da eccepire: ogni elemento strumentale della band (nella formazione estesa a 4 con Omid Jazi impegnato in ogni strumento la canzone richiedesse, dal tamburello alla tastiera) sapeva risaltare a dovere, creando un impasto fluido e denso. Una vera e propria sorpresa, che si è unita  a quella creata da un impianto luci che, sebbene di ridottissime dimensioni, ha saputo rendere giustizia ai doversi brani, accompagnando a dovere il mood delle canzoni senza stupire con chissà quali effetti speciali, ma ciononostante facendo avvertire fortemente la sua presenza.

A livello di scaletta, una durata così imponente ha consentito ai ragazzi di dividere praticamente a metà la setlist, offrendo parecchi estratti da “WOW” senza, però, sacrificare i grandi classici della band; a proposito di classici: la reazione grandemente positiva del pubblico (fortemente energico e sempre pronto ad accompagnare con potenti cori le linee vocali di Alberto) sui brani dell'ultimo inciso della band bergamasca, fa intuire come “WOW” sia già un classico nella discografia Verdena, e tutto questo a meno di un anno dall'uscita del disco.
Succosa, poi, la sorpresa di vedere, sul finire dello show, apparire sul palco Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, i quali hanno reso ai Verdena il favore della comparsata nel film de “I Soliti Idioti” (attualmente nelle sale) apparendo sul palco del Bloom nella classica conformazione “Father & Son”, dove Ruggero De Ceglie era a dir poco scatenato sulla destrutturante “Isacco Nucleare”, canzone che ha reclamato della band a gran voce con uno dei suoi “Dai cazzo!”, scatenando l'ilarità generale del pubblico presente.

Tutto questo ben di Dio a 10 Euro. Ora, una piccola disanima: siamo oramai abituati a concerti standard che costano 30 Euro e che non durano più di 75 minuti (quando va bene). Qui, abbiamo avuto ad un terzo del prezzo il doppio della musica che le band ci concedono in un minimo sindacabile che, ultimamente, ha parecchio del fastidioso.
Non ci si lamenti delle scarse affluenze, dunque: perché come ha avuto modo di sottolineare Alberto in sede della nostra chiacchierata poco dopo l'uscita di “WOW”, con un giusto prezzo ed un giusto impegno da parte delle band, il circuito live non sarebbe di certo in crisi.

E parlando di impegno: quello profuso dai Verdena nel loro ultimo tour non è stato semplicemente giusto, ma sovrabbondante. Il minimo, quindi, riconoscere tanti sforzi con un applauso sentito, e con un accorato “arrivederci”. E, mi raccomando: non fateci aspettare troppo un nuovo disco ed un nuovo tour.


Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool