Verdena
WOW

2011, Universal
Alternative Rock

Un inedito vento melodico spira all'interno della musica del power trio bergamasco.
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 18/01/11

Riesco davvero a capire l’isterismo che aleggia attorno al culto Verdena, sapete? Il power trio bergamasco, negli anni, ha saputo allontanarsi nettamente dal grunge degli esordi (i Nirvana italiani li definivano, e non a torto…), per scavare in un sound via via sempre più personale, affascinante per quanto spigoloso. Una pietanza musicale dal profumo invitante, esotico e misterioso, una proposta che, nonostante evidenti ermeticità, è divenuta estremamente popolare, proprio grazie al fascino che essa sapeva esercitare. Un disco dopo l’altro, arriviamo allo scorso “Requiem”, uscito oramai quasi 4 anni or sono e da molti ritenuti uno dei capolavori del rock più alternativo appartenenti al nostro caro stivale.  Personalmente, non sono affatto tra coloro che sostengono che “Requiem” sia un capolavoro: grandissimo album, per carità, ma la musica che c’era su quell’inciso era davvero troppo caustica, ti penetrava sottopelle anche controvoglia, e le spine di cui si circondava una volta che veniva metabolizzata sapevano fare fin troppo male. Ascoltando “Requiem”, ricordo che ebbi la netta sensazione di maturare il pensiero che la rabbia ferale dei Verdena, con quel disco, era davvero giunta al suo punto più elevato e maledetto; per avere un nuovo capolavoro, mi dicevo, sarebbe stato interessante stemperare il tutto in una chiara dose di melodia. Già, ma come fare? Quando si decide di aprirsi al melodico, a sputtanarsi ci vuole un attimo, e sputtanarsi non è mai bello per nessuno, figuriamoci per una band iconica come i Verdena.

Bene, avete cliccato sulla recensione di un top album, quindi bando alle ciance: i Verdena, nei tre anni in cui sono eclissati, hanno saputo trovare la via giusta, e tutto grazie ad un fattore che si svela sin dalla cover del disco: l’influenza del pop anni ’70, che si manifesta in pianoforti mai così protagonisti delle canzoni, sia che si tratti di influenze Beatlesiane (l’iniziale “Scegli Me (Un Mondo Che Non Vuoi)” o “Grattacielo”), sia che siano luminosi e cristallini come in una canzone degli Abba (si, avete letto bene e non sono impazzito: ascoltate il luccichio abbagliante di “Le Scarpe Volanti” o le meravigliose variazioni di velocità di “Rossella Roll Over”). Tutta questa melodiosità, poi, viene stemperata nell’acido nero che è l’alternative rock marchio della band bergamasca, ed è così che nascono canzoni mutevoli nel loro aspetto e sempre interessanti nel loro sviluppo: magari una sorta di ricordo delle estati al mare quando si era piccoli, nei primi anni ’80 (“Sorrisi In Spiaggia part 1” e la sua coda più melanconica “Sorrisi In Spiaggia part 2”), oppure psichedelici viaggi country alla Jennifer Gentle da Bergamo a Silent Hill come sul primo singolo “Razzi Arpia Inferno E Fiamme” (e la sua coda strumentale destrutturata con un piano romanticamente maledetto in “Adoratorio”). Nel mezzo, anche sperimentazioni fini a se stesse (“A Cappello” che sfoggia – indovinate – un canto a cappella nonsense, la trasformazione di un brano rock lineare a puro delirio di trombetta e voce in “Loniterp”, il blues di “Badea Blues”, l’elettronica Parsoniana di “12,5mg”, e chi più ne ha più ne metta) e, si tranquillizzino i fan della prima guardia, anche le classiche esplosione nere e rabbiose a cui la band lombarda ci ha abituato (la corrosione di “Attonito”, la pura sfuriata anarchica del minuto de “Il Ciglio”, la drammaticità solenne del pianoforte in “E’ Solo Lunedì”).

Scrivere di “WOW” è un’operazione assai complessa, in quanto opera di monumentale ispirazione che non è, logicamente, riuscita a rimanere confinata su un unico disco, ma è qui esplosa in due cd per un totale di 27 tracce e quasi 90 minuti di musica, minuti che, miracolosamente, non suonano affatto dispersivi, e tutto grazie all’impronta Verdena sempre chiaramente avvertibile lungo ogni singola canzone, per quanto sperimentale e pop essa possa essere. Parlando, poi, della struttura a doppio disco, vi dico subito che non c’è un’anima distinta tra le due metà dell’opera: è come se la band ci esortasse a scoprire ed amare il primo disco e poi, quando la passione cede inevitabilmente il posto alla routine, ci offrisse l’amante consenziente (il secondo disco), in grado di rivitalizzare questa promiscua relazione. Il mio consiglio, quindi, è quello di lasciare respirare fortemente l’opera, anche perché, sia chiaro, per quanto questo sia l’inciso più melodico scritto dal trio di samurai orobici, comunque permane quell’ermetismo cui accennavo in apertura, sebbene qui, su “WOW”, tutto sembra più…ampio, accomodante. Persino le liriche sono meno astruse del solito e pare quasi di scorgere un senso nei messaggi veicolati dalla voce (sempre iper-distorta) di Alberto.

Certo, ci sono delle imperfezioni…anzi, solo una e banalissima: in un album da 27 tracce fatto da una band che si muove sul puro istinto, è impensabile mantenere lo stesso livello in tutte le composizioni, e qui il fenomeno certamente accade, ma non mi sento di condannare troppo una lieve stonatura che è, praticamente, fisiologica. Quello che mi sento di fare, invece, è di concludere scrivendo che i Verdena hanno confezionato uno degli album più significativi della loro carriera, un ulteriore quanto scontato passo avanti nella loro personale evoluzione, un disco in grado di mandare in brodo di giuggiole i fan della formazione (dopo il momento iniziale di disorientamento – ma i fan dei Verdena sono abituati ad essere presi sempre in contropiede, all’inizio) che consolideranno il loro culto verso la band, mentre nuovi proseliti, inevitabilmente, arriveranno a sposare questo credo musicale.

Chapeau, ragazzi. Non c’è altro da aggiungere.



CD 1:
 
01. Scegli Me (Un Mondo Che Non Vuoi)
02. Loniterp
03. Per Sbaglio
04. Mi Coltivo
05. Razzi Arpia Inferno E Fiamme
06. Adoratorio
07. Le Scarpe Volanti
08. Miglioramento
09. Lui Gareggia
10. Castelli In Aria
11. Il Nulla Di O.
12. Sorrisi In Spiaggia (part 1)
13. Sorrisi In Spiaggia (part 2)
 
CD 2:
 
01. Attonito
02. E' Solo Lunedì
03. Tu E Me
04. Badea Blues
05. Nuova Luce
06. Grattacielo
07. A Cappello
08. Rossella Roll Over
09. Canzone Ostinata
10. 12,5mg
11. Sul Ciglio
12. Letto Di Mosche
13. La Volta
14. Lei Disse (Un Mondo Del Tutto Differente)

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool