Caprice
Songs Of Innocence And Experience

2002, Prikosnovenie
Classica

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 16/08/10

Il terzo capitolo discografico della creatura Caprice, ensemble di musica classica del geniale compositore russo Anton Brejestovski, fu anche il primo episodio a proporre una musica profondamente diversa dal fairy folk di adozione: partendo da un ciclo di poemi di William Blake composti nel 18mo secolo, Brejestovski riadatta l’opera e ci costruisce sopra la sua visione musicale, comunque lontana anni luce dalla musica fiabesca con cui, probabilmente, avete conosciuto il nome Caprice.

Il risultato è sorprendente in un certo qual senso: pur riconoscendo il tratto Caprice nella musica, comunque sentir cantare in un pulitissimo inglese la meravigliosa voce da soprano di Inna Brejestovskaya è comunque disorientante all’inizio, per non parlare del fatto di avere una composizione in tempi più umani e meno “gnomeschi”, o ancora la scelta di relegare la musica ai classici strumenti di musica da camera, evitando quelle derivazioni esotiche/elettroniche con cui i Caprice, solitamente, amano giocare.

Il dualismo dell’album è chiaro sin dall’artwork di copertina, e persino il titolo è lampante, in questo senso; abbiamo, difatti, una prima parte del lavoro caratterizzata da canzone barocche (“Introduction”), aristocratiche (i gorgheggi di “The Echoing Green”), enfaticamente drammatiche (“Blind Man’s Buff) oppure leziosamente leggere (“Spring”).
La seconda parte del lavoro, invece, sembra abbandonare il podio della nobiltà per scendere nel floklore popolare: abbiamo quindi ballate (“The Little Girl Found”) e racconti carichi di phatos (“Long John Brown And Little Mary Bell” e “The Little Boy Lost”).
A rovinare il quadro, se vogliamo, ci sono pezzi interlocutori (“The Fly”) o eccessivamente prolissi (la doppietta conclusiva “Night” e “Epilogue”).

Come valutare questo album…da un lato, è innegabile che se avete conosciuto ed amato i Caprice per il loro fairy folk (la trilogia Elvenmusic, “Kywitt! Kywitt!”), qui non ne troverete traccia, e rischiate di rimanere profondamente delusi.
Tuttavia, se prestate ancora un orecchio, questa opera classica è comunque interessante, ben composta ed ispirata.
E’ certo che i Caprice danno il loro meglio quando, con la loro musica, fanno rivivere come per magia mondi fatati tra le mura delle nostre stanze e della nostra quotidianità, è altrettanto certo che un album come questo “Songs Of Innocence And Experience” meriti considerazione: il registro della storia cambia, ma la si ascolta comunque con piacere.    
D’altronde, è pur vero che nella vita si ha bisogno sia di romanzi, che di fiabe.



01. Introduction
02. The Echoing Green
03. Laughing Song
04. Blind Man's Buff
05. Spring
06. The Fly
07. Long John Brown And Little Mary Bell
08. The Little Boy Lost
09. The Little Girl Found
10. Night
11. Epilogue

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