Hurts
Happiness

2010, RCA/Sony
New Wave

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 19/02/11

Ci sono dischi che funzionano come piccole capsule del tempo, dischi la cui ispirazione verso la musica del passato è una sorta di totale devozione, opere che, poi, risultano comunque vincenti perché, in qualche modo, sanno rileggere in chiave moderna quella che era una musica cominciata oltre vent'anni fa. Con il duo inglese degli Hurts ci troviamo di fronte ad un caso simile, e basta dare un’occhiata alla desaturazione del bianco e nero dell’artwork – che, più che un artwork, sembra il catalogo primavera/estate della collezione di una nota casa di moda le cui iniziali sono la “C” e la “K” - per capire che ci troviamo di fronte ad un’opera che urla new wave anni ’80 da ogni singolo solco del disco ottico.

La prima metà di questo duo, costituita dal polistrumentista Adam Anderson, contribuisce alla buona riuscita dell’operazione con un sound totalmente nato dai tasti, siano essi quelli di un pianoforte, quelli di una pianola, quelli di un hammond o quelli di un synth, per confezionare un’opera elettrica che sì richiama gli Ultravox, i Pet Shop Boys, i primi Depeche Mode, ma conferendo al tutto un tocco di modernità dance e techno che rende la proposta musicale semplicemente fresca ed entusiasmante. L’altra metà del cielo, invece, è Theo Hutchcraft, una voce semplicemente perfetta per il ruolo che è chiamata a svolgere, pacata ed emotiva allo stesso tempo, elegante proprio come il sempiterno completo che accompagna l’apparizione in scena della band. Insieme, questi due ragazzi di Manchetser riescono a creare canzoni pervase da un velo torbido di tristezza: non lasciatevi ingannare dal titolo volutamente contrario rispetto al mood del disco o dall’estrema ballabilità di due gemme melodiche come “Sunday” ed il primo singolo “Better Than Love” (canzoni che, per inciso, sarebbero in grado di mondare qualsiasi dancefloor da eoni di lordura cacofonica), l’anima musicale degli Hurts risiede nel sassofono straziato che urla, in pieno stile Roxy Music, tutta la sua disperazione nel bridge di “Wonderful Life”, nel gospel dei cori epici di “Stay”, o nella fisarmonica francese che introduce “Devotion” (canzone benedetta dalla partecipazione della dea del pop Kylie Minogue, la quale canta non per restituire un favore, né per il fatto che il management sia lo stesso per entrambe le parti: qui Kylie dona la voce ad un pezzo che potrebbe essere totalmente, incredibilmente suo, torbido ed affascinante come solo certa produzione primi ‘90 targata Minogue sapeva essere). Persino la naïveté lirica che pervade le parole cantate da Hutchcraft non reca assolutamente fastidio, anzi, serve a contribuire ancora di più nel rendere la proposta musicale entusiasmante, semplificando un contesto di estrema eleganza che rischiava, seriamente, di risultare stucchevole.

E se si trascurano un paio di brani meno incisivi nella parte centrale (“Illuminated” ed “Evelyn”), questo “Happiness”, a conti fatti, risulta essere un disco graziato da un’ispirazione melodica davvero rara, canzoni talmente ben riuscite che possono convincere davvero tutti: da chi ascolta Lady Gaga, passando per chi è rimasto affascinato dal pop anni ’80 e da lì non vuol saperne di uscire, fino al gothster che cerca un perenne velo spesso ed oscuro nella musica che ascolta. Perché questa è esattamente un’opera moderna, retrò, melodica e malinconica allo stesso tempo, un disco in grado di farti tornare indietro di vent'anni, musicalmente parlando, senza abbandonare per un secondo il tempo presente.

Per tutti questi motivi, si può tranquillamente affermare, anche con la forza conferita dalla retrospettiva, che gli Hurts hanno confezionato il disco d’esordio inglese più bello del 2010. Se ancora non conoscete “Happiness”, correte immediatamente a recuperarlo, e vedrete che queste belle canzoni, facendo leva sulla vostra malinconia, riusciranno a recarvi, come per magia, un po’ di confortante felicità.



01. Silver Lining
02. Wonderful Life
03. Blood, Tears & Gold
04. Sunday
05. Stay
06. Illuminated
07. Evelyn
08. Better Than Love
09. Devotion (feat. Kylie Minogue)
10. Unspoken
11. The Water

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