Protest The Hero
Scurrilous

2011, Spinefarm Records
Prog Metal

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 21/03/11

I Protest The Hero, vera e propria rivelazione nel lontano 2005 con il folgorante "Kezia" (che colpì moltissimo persino la sottoscritta), sono giunti al loro fatidico terzo album con "Scurrilous". Che cosa dire di nuovo di fronte ad una band che osai allora definire pirotecnica, per l'esplosione di suoni, di velocità e di pazzia insita nei loro brani? Insomma, non mi era mai successo di sentire una proposta così aggressiva, ricca, ambiziosa. Ma qual è il segreto per mantenere tale proposta valida e duratura? "Scurrilous" riuscirà nella missione di mantenimento dello status dei Protest The Hero?


Ora che sono passati ben sei anni da quel felice debutto, di acqua sotto i ponti n'è ben passata, ed i Nostri si sono fatti più maturi, hanno logicamente accumulato meritati consensi ed esperienze. Il timore è che si siano adagiati sugli allori, che si siano improvvisamente imborghesiti. Ed il terzo album per una band è sempre un po' cruciale. Quando poi si ripone tanta fiducia in una band, il rischio di rimanere delusi è sempre dietro l'angolo. Un po' intimorita la sottoscritta ha preso tra le mani il nuovo album del gruppo canadese ed ha iniziato ad ascoltarlo.


Al primo ascolto, i dieci brani sono volati via, nel solito vortice di melodie, note, riff, sovrapposizioni di voci, velocità e tecnica che i canadesi hanno da sempre proposto. Tuttavia, l'effetto è decisamente elettrizzante ed entusiasmante. I primi due brani, "C'Est La Vie" ed "Hair-Trigger" sono in grado di tramortire l'udito dell'ascoltatore, lasciandoti intontito ad ascoltare il resto, per poi essere investito nuovamente dalla pesantezza e dall'aggressività di brani come "The Reign Of Unending Terror", che sbriciola quelle poche energie rimaste per l'ascolto di questo disco impegnativo. L'ambizione e la varietà di "Tandem" è in grado di far pensare che non sia una canzone unica, ma più brani messi erroneamente assieme. Insomma, i brani citati sono sicuramente validi, in puro stile Protest The Hero. Anzi, ad un certo punto riesci anche ad indovinare il cambio tempo di un brano, dove il cantante ammorbidirà la voce, e via dicendo.


Ascolto dopo ascolto, è possibile sentire che la band è effettivamente maturata anche se, analizzando qualche brano, ci si rende un po' conto che qualche differenza, in fondo, c'è: a partire dai testi, che chi scrive trova sempre molto importanti. Prima, i testi erano affidati al "visionario" - se così si può definire, in modo sintetico - Arif Mirabdolbaghi, nonché bassista della band. In questo full-length, la stesura dei testi è affidata in gran parte al cantante Rody Walker e si avverte una sterzata verso temi più quotidiani e diretti, come il suicidio, tanto per fare un esempio. Sempre parlando del buon Rody, si può notare la sua già decantata versatilità ed agilità, soprattutto verso le note più alte, ma si può inoltre constatare che la presenza del growl è andata scemando album dopo album, arrivando in questo disco ad essere fortemente limitato. Risulta essere invece graditissimo il ritorno della vocalist femminile Jadea Kelly nell'ottima "Hair-Trigger", la cui voce delicata si sposa molto bene con quella del frontman canadese. Non manca anche la partecipazione di Chris Hannah in un brano francamente un po' claudicante come "Sex Tapes", vera e propria chiusura dell'album.


Concludendo, questo "Scurrilous" è l'album che ti aspetteresti dai Protest The Hero sei anni dopo il loro splendido debutto. È un'evoluzione naturale, ma non c'è nulla di innovativo. La classe si sente, i musicisti sono sempre agguerriti e nel contempo maturati; ma a dire il vero, non c'è niente che ti fa urlare al vero e proprio capolavoro. Rimane comunque fortemente consigliato a tutti gli appassionati e fan della band, perché la qualità è sempre molto alta, data anche la ricercatezza e la poca immediatezza dello stile.





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