I Manowar, sembra un paradosso ma si tratta di certezza acquisita, sono riusciti a restare a galla nell’ultimo decennio solamente grazie alle megaproduzioni audiovisive, sopperendo con esse alla scarsa qualità del materiale scritto e realizzato in studio: “Gods Of War” e l’ultimo EP “Thunder In The Sky” (e per certi versi anche “Louder Than Hell” e “Warriors Of The World”) non sono infatti all’altezza della storia e del blasone di un gruppo che ha primeggiato negli anni ottanta e che oggi si evidenzia soltanto per la tecnologia avanzata delle sue produzioni, per i concerti imponenti e per la relativa trasposizione su DVD.
“Hell On Earth” è giunto al quinto capitolo di una collana che è stata interrotta dai due volumi del “Magic Circle”, dallo splendido “The Absolute Power”, e che nei quattro episodi precedenti ci ha raccontato nei più piccoli particolari genesi e sviluppo della carriera dei kings of metal. Tutto ciò che c’era da pubblicare fino al 2005 è stato pubblicato e il nuovo doppio DVD, di conseguenza, si concentrerà sul quadriennio 2005-2009, proponendo filmati registrati in ogni parte del globo e mixati col solito raziocinio nonostante una regia meccanica, quasi monotona, e una fase di montaggio che comincia a sentire il peso degli anni: se da un lato Hell On Earth V va lodato perchè mantiene lo spirito dei predecessori conferendo una sorta di continuità alla saga, dall’altro va criticato per il suo immobilismo stilistico.
Le specialità di casa Manowar, più di qualcuno le definirà semplicemente come dei “luoghi comuni”, ci sono tutte: donne nude, motociclette sul palco, fuochi d’artificio, chilometri e chilometri di luci, tanto pubblico, assoli interminabili, pose da rock star, i turpiloqui di Joey De Maio, un’infinità di watt a disposizione… e nel tempo che resta c’è anche lei, l’amata musica a contorno di un cerimoniale visto e rivisto.
Non traggano però in inganno le mie parole; il prodotto è professionale e all’avanguardia (a quando il primo blue ray, Joey?), ci sono molti brani inediti per un dvd dei Manowar introdotti come sempre dalle immagini e dai commenti dei fan infervorati, per oltre tre ore di divertimento assicurato.
Il consiglio è il medesimo: se siete fan del gruppo non esitate nemmeno un istante. Il collezionista non si aspetti una rivoluzione nei contenuti e si rassegni a una semplice “prosecuzione della storia”, una storia che viene aggiornata, purtroppo, con le solite stantie modalità.