"The Search For Everything", il nuovo lavoro del cantautore americano arrivato quattro anni dopo "Paradise Valley", è stato concepito nei prestigiosi Capitol Studios, sotto l'egida del produttore e batterista Steve Jordan ex batterista dei Blues Brothers, del John Mayer Trio, di Eric Clapton e altri prestigiosi artisti. La promozione dell'album ha previsto l'uscita dello stesso, prima che in versione unica e acquistabile, in due parti liberamente ascoltabili in streaming. Due wave come sono state rinominate: "The Search for Everything: Wave One", rilasciata il 20 gennaio e "The Search for Everything: Wave Two" uscita il 24 febbraio. Tutto questo s'inserisce all'interno di un ampio progetto, come l'andare in tour con i Dead & Company, - ciò che rimane dei Greateful Dead - che potrebbe servire a riportare lustro a delle vendite discografiche che con l'andare degli anni sembrano aver perso l'abbrivio iniziale.
L'album parte alla grande con la canzone d'apertura "Still Feel Like Your Man". Un R&B con sonorità Soul, che ricordano da vicino Marvin Gaye, dove Mayer si dispera per la perdita della bella Katy Perry - lo farà per l'intera durata del long playing - . Le premesse sono delle migliori ma non vengono mantenute. Lo sguardo incentrato sulle classifiche di vendita e la ricerca incessante di un sound che potesse essere facilmente mainstream è ciò che alla fine ha reso l'album indistinguibile dalla moltitudine di dischi pop recentemente usciti. "Roll It On Home" per esempio non è altro che un classico country melenso in stile Taylor Swift, che una chitarra slide sapientemente suonata riesce a tenere insieme ma non a far brillare. Così come "You're Gonna Live Forever In Me" che nonostante il buon livello di songwriting risulta del tutto piatta a livello di sonoro.
"Helpless" e "In The Blood" ci dimostrano che non tutto è perduto. Servono a rammentarci le doti dell'artista; che la patina di glamour ha appannato ma non sopito. La prima, un buon funky blues, risente delle influenze di uno degli ispiratori di John Mayer: Eric Clapton. In particolare la canzone riprende, alla lontana, le sonorità dell'album "Money And Cigarettes". La seconda vede la prestigiosa collaborazione della cantante Sheryl Crow e si distingue per un testo maturo e un sound con il giusto appeal. Un paio di circonvuluzioni chitarristiche, non troppo complicate ma sapientemente dosate, non riescano a mascherare come "Rosie", ulteriore richiamo al perduto amore Katy, non sia altro che una riproposizione di un classico funky. Senza il mordente che dovrebbe contraddistinguere il genere.
Arrivando alle conclusioni si può dire che da un artista come John Mayer era lecito aspettarsi qualcosa di più originale. Un paio di canzoni dal buon testo e altrettante che mettano in mostra le doti chitarristiche dell'autore non bastano a fare di un album un buon album. Anzi, ne amplificano i difetti.