Graham Bonnet Band
The Book

2016, Frontiers
Hard Rock

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 10/12/16

Ve lo ricordate? Giacca con le spalline, occhiali a specchio, capello gelatinato, ma soprattutto una voce della madonna. Non era uno che passava inosservato a quei tempi Graham Bonnet, un po' per il look atipico rispetto ai canoni del rock n'roll, un po' per il carattere burrascoso che, nel bene e nel male, lasciava comunque il segno. Ritchie Blackmore non seppe restere al fascino di questo inglese delle East Midlands e se lo portò nei Rainbow per il dopo Ronnie James Dio. Per essere un disco spartiacque "Down To Earth" regalò comunque grandi momenti, come la trionfale esibizione alla prima edizione del Monsters Of Rock di Donington. Siamo quindi al cospetto di un cantante che ha segnato un'epoca (non dimentichiamo i lavori eccellenti con Michael Schenker e gli Alcatrazz di Yngwie Malmsteen e Steve Vai) e che oggi, alla soglia dei settant'anni sembra non aver perso la voglia di mostrare al mondo tutta la sua classe.
 
Con "The Book", formale debutto della Graham Bonnet Band, il singer britannico entra di diritto in quella categoria definita come "artisti di un'altra generazione", nati musicalmente negli anni '70 che a distanza di tempo riescono a far vibrare l'aria non appena parte il tasto play. Bastano le prime note di pezzi come "Welcome To My Home" e "Dead Man Walking" per abbassare le difese al cospetto di una voce fra le più affascinanti di tutto l'hard rock. Una voce per la quale è difficile non scomodare il concetto di seconda o terza giovinezza nel momento in cui si ripresenta pressoché identica a trent'anni prima. Sotto un hard debordante che ribolle di riff quasi metal, ma che non disdegna le melodie di matrice blues e radio oriented, il tempo per Bonnet sembra essersi fermato, immortalato in quel libro rilegato nella pelle della copertina. Non passa inosservata la presenza dietro le pelli di Mark Zonder e ci piace pensare che ci sia lo zampino dell'ex Fates Warning negli stop and go di "Where Were You" o nella cavalcata iniziale di "Into The Night", una presenza che è molto più di un dettaglio statistico, senza nulla togliere alla prova eccellente della band intera. Il secondo CD è invece un tuffo nel glorioso passato di Bonnet, rivisitato e suonato per l'occasione; i pezzi storici ci sono tutti e pur senza stravolgimenti le nuove versioni dei brani sono la prova ulteriore di una band e di un artista in grande spolvero.

"The Book" richiama in buona parte lo stile dei dischi che dettero gloria a Graham Bonnet, senza per questo tradursi in una nostalgica celebrazione del tempo che fu, a dispetto dei pezzi rivisitati. La vita di un artista (ri)comincia a settant'anni, questo è il potere del rock n'roll.




CD 1 (new songs)
 
01. Into The Night
02. Welcome To My Home
03. Earth's Child (I Am Your Son)
04. Rider
05. Dead Man Walking
06. Strangest Day
07. The Dance
08. Where Were You?
09. The Book
10. Everybody Wants To Go There
11. California Air

CD 2 (Re-recorded classics)
01. Eyes Of The World
02. All Night Long
03. Lost In Hollywood
04. Since You Been Gone
05. Night Games
06. S.O.S.
07. Assault Attack
08. Dancer
09. Desert Song
10. Island In The Sun
11. Hiroshima Mon Amour
12. God Blessed Video
13. Will You Be Home Tonight
14. Witchwood
15. Stand In Line
16. Here Comes The Night (Down Without A Fight)

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