Graham Bonnet Band
Live...Here Comes The Night

2017, Frontiers Music
Hard Rock

Graham Bonnet procede imperterrito, a dispetto del trascorrere del tempo: il ruggito del leone britannico sorprende ancora una volta per vitalità ed energia
Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 05/07/17

A un anno di distanza dall'ottimo "The Book", il quasi settantenne Graham Bonnet e la sua band tornano con un album dal vivo accompagnato da un DVD, "Live...Here Comes The Night", registrato durante la performance al Frontiers Rock Festival III a Trezzo nell'aprile 2016.


Dopo aver militato in numerosi ensembles hard&heavy (Rainbow, Alcatrazz, Michael Schenker Group, Impellitteri), lo storico singer del Lincolnshire non casca nelle lusinghe di una dorata pensione, esibendo una forma invidiabile e ancora in grado di sprigionare un'energia contagiosa, nonostante la non verdissima carta d'identità. Il supporto del talentuoso chitarrista Conrado Pesinato e del batterista Mark Zonder (Warlord, Fates Warning) appare fondamentale nel creare un'atmosfera in cui pulizia esecutiva e dinamismo scortano senza cedimenti la rivisitazione di un repertorio gravido di brani divenuti dei classici intramontabili. Se nel corso dei decenni l'ugola del britannico ha subito un fisiologico calo in termini di estensione complessiva, tuttavia l'impronta del pedigree vocale di Bonnet risulta palese in ciascun pezzo, distinguendosi per un maggiore taglio ruvido e graffiante.


Tra le tracce del lotto, alcune spiccano in termini di resa on stage. Al melodic rock'n'roll di "All Night Long" e all'epica "Eyes Of The World" tratte da "Down To Earth" (1979), trascinanti apripista del live, seguono la morbida "Will You Be Home Tonight" e la coloratissima "Dancer", in una setlist che non conosce pause, tingendosi di sfumature eterogenee e gradevolmente easy-listening. I ritmi sostenuti di "Jet To Jet" e l'intensità di "Island In The Sun", frutto della vena compositiva di Yngwie Malmsteen, giovane guitar hero negli Alcatrazz di "No Parole From Rock'N'Roll" (1984), rivivono entrambe nel riffing work personalissimo di Pesinato, ingegnoso nel non replicare meccanicamente i fraseggi del maestro svedese. La commerciale "Since You Been Gone" e l'incisiva "Assault Attack" rivelano la flessibilità di Bonnet: refrain estremamente catchy o marcata aggressività non fa differenza, il nostro marchia a fuoco qualsiasi brano, non disdegnando momenti di stampo AOR e blues oriented. "Desert Song", gemma dell'intera carriera, nata dalle corde impazzite di Michael Schenker, cattura invece per il misticismo emanante da ogni singola nota: impossibile rimanere freddi di fronte alle vibrazioni sahariane suggerite dall'intrecciarsi di voce e strumenti, in un gioco suggestivo di commovente irruenza. L'impatto sonoro di "Lost In Hollywood" chiude trionfalmente una prestazione di ottimo livello che colpisce positivamente per l'assenza di qualsivoglia sbavatura.


Più che una compilation, un affettuoso omaggio al passato glorioso di un protagonista della scena rock tout-court, magari meno celebre rispetto a frontman di superiore caratura, tuttavia non per questo di mediocre livello. Outsider di lusso, il buon vecchio Graham ribadisce sì che il tempo trascorre per tutti inesorabile, ma che la possibilità di restare sulle scene, reinterpretando appassionatamente la tradizione e attorniandosi di abili musicisti, rappresenta una solida realtà e non una fragile chimera.


"We're sailing ships across the desert
And fading in the Arabian sun
You're stallion stands to watch the sun set
The women scream as the camels run"





01. Eyes Of The World
02. All Night Long
03. S.O.S.
04. Stand In Line
05. God Blessed Video
06. Will You Be Home Tonight
07. Jet To Jet
08. Night Games
09. Suffer Me
10. Dancer
11. Desert Song
12. Island In The Sun
13. Since You Been Gone
14. Assault Attack
15. Lost In Hollywood

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