Trick Or Treat
Re-Animated

2018, Autoprodotto
Power Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 10/02/18

Il sogno nel cassetto di ogni metallaro nerd ha finalmente visto la luce: un intero album di cover heavy metal dedicato alle sigle dei cartoni animati che hanno allietato i pomeriggi di molti estimatori di lunga data delle sonorità pesanti. A dare vita a questo piacere proibito ci hanno pensato i Trick Or Treat, che da diversi anni si erano già accostati a questa materia presentando dal vivo alcuni brani (“David Gnomo Amico Mio”, “Robin Hood” e “Daitarn 3”) e facendo così la felicità dei fan sotto il palco. “Re-Animated” è un album estremamente anomalo nella discografia del combo modenese, tanto da optare per l’autoproduzione mediante il crowdfunding sulla piattaforma Musicraiser. Il risultato è un disco composto da ben 19 brani che cercano di ripescare i classici degli anni ’80 e ’90. A seconda dei gusti personali gli ascoltatori potranno ritenersi soddisfatti o meno della scelta operata, comunque alcuni pezzi famosi (“Devil Man”, “Jeeg Robot D'Acciaio”, “Ken Il Guerriero”, “What's My Destiny Dragonball”) possono essere ascoltati nelle loro nuove e sfavillanti versioni metal, contornati da altri alquanto sfiziosi.

Al di là della piacevole riscrittura operata su tutti i brani, quelli che saltano di più all’occhio sono quelli interpretati da Cristina D’Avena nelle versioni originali (“Batman”, “Jem”, “David Gnomo Amico Mio”, “Prince Valiant”, “Il Mistero Della Pietra Azzurra”, “Robin Hood”). Decisamente affossati all’epoca quasi sempre da un’interpretazione piatta e zuccherosa, nell’esecuzione dei Trick Or Treat riescono finalmente a prendere vita, mostrando appieno tutte le qualità che potevano essere solamente intuite al momento della loro trasmissione in televisione. Merito anche, senza voler togliere alcun valore alla prova di Alessandro Conti, degli ospiti speciali che impreziosiscono ulteriormente le singole tracce. Chiara Tricarico (Teodasia) su “Il Mistero Della Pietra Azzurra” o Sara Squadrani (Ancient Bards) su “Jem” ci mostrano finalmente come dovrebbe essere una vera cantante femminile su una sigla, donando personalità ed un maggiore range vocale. Il giro di violino presente in “David Gnomo Amico Mio”, invece, all’epoca prelevato dal brano “Samarcanda” di Roberto Vecchioni – che a sua volta lo aveva recuperato da “Dance Dance Dance” di Neil Young -, acquista tutta una nuova vitalità: merito del connubio folk/power che lega i Trick Or Treat di Conti agli Elvenking di Damnagoras, ospite più che indovinato di questo brano. La solarità dell’originale ben si sposa all’happy metal dei modenesi.

Guardando ai classici, quei brani sicuramente più radicati nella memoria di chi negli anni ’80 c’era, il “Jeeg Robot D'Acciaio” di Conti e Giacomo Voli (Rhapsody Of Fire) non lascia affatto a desiderare: tra le tastiere power e l’azzeccata scelta di Voli che sicuramente può raggiungere gli acuti di Fogus, cantante originale di questa sigla, il brano scorre via come una sferzata di energia, un concentrato di ignoranza e potenza che batte senza troppa fatica la versione realizzata da Pelù qualche anno fa che, a parte un’ottima atmosfera surf, aveva poco da spartire con l’originale, soprattutto sotto il piano vocale. Stesso discorso con “Ken Il Guerriero”, che necessita di poco restyling, giusto quel tanto per renderlo un poco metal. L’atmosfera dell’originale rimane perfettamente immutata e le aggiunte di chitarra elettrica che donano varietà aumentano il grado di epicità di un brano che rimarrà nell’empireo delle sigle. “Devil Man” e “Daitarn 3” appartengono anch’esse di diritto a questo gotha dei cartoni animati. Steva Deathless (Deathless Legacy) sulla prima e Michele Luppi (Secret Sphere, Whitesnake) sulla seconda non mancano di rispetto agli originali. Se con “Daitarn 3” il lavoro era decisamente facile, vista già una certa dose di pesantezza del brano storico, con “Devil Man” si opta per una versione fedele, solo leggermente più heavy. Il lavoro di chitarra sul brano dedicato ad uno dei robottoni più famosi lascia a bocca aperta, mentre in entrambi i casi i due cantanti ospiti si rendono autori di un’interpretazione a dir poco perfetta. Quattro brani che valgono da soli tutto il prezzo d’acquisto.

Nella sezione anni ’90 fa decisamente sorridere la presenza di Giorgio Vanni in qualità di ospite all’interno di un suo brano: “What's My Destiny Dragonball” acquista un’atmosfera happy tipica del sound dei Trick Or Treat che si rivela un bene visto che la presenza di Vanni rende questa canzone la meno personale dell’intero lotto. Non abbiamo, infatti, quell’effetto sorpresa presente negli altri brani e l’interpretazione, seppur comunque di buon livello, rimanda troppo all’originale. “Beyblade - Metal Masters” è una piacevole sorpresa prelevata dalla discografia di Vanni. In questo caso l’ospite speciale è Danny Metal, musicista ben noto per le sue versioni metal di brani che in originale di heavy hanno ben poco e di sigle di cartoni animati. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una versione molto happy metal, segno che le sigle di Vanni e la musica dei Trick Or Treat hanno molti punti in comune.

Spazio a parte merita “Let It Go”, tratta dalla colonna sonora di Frozen, qui interpretato magistralmente da Adrienne Cowan (Light & Shade, Seven Spires). I Trick Or Treat danno vita ad una power ballad che prende lentamente velocità, dove le voci di Conti e Cowan si intrecciano alla perfezione alternando momenti soffusi di dolcezza ad altri dove la potenza delle due voci viene lasciata libera di esprimersi al meglio. Ci si dimentica immediatamente di trovarsi di fronte ad un brano zuccheroso in pieno stile Disney. Interpretazione magistrale che innalza ulteriormente il livello di un album già ampiamente valido.

Se a prima vista “Re-Animated” potrebbe sembrare un album che non ha nessun legame con la discografia dei Trick Or Treat, ascoltandolo bene ci si accorge che il combo di Modena ha effettuato un magistrale lavoro di riscrittura: i brani, pur mantenendo inalterata la propria anima, presentano in molti casi il trademark inconfondibile di Conti e soci. Solo in poche tracce l’opera di rivisitazione non ha voluto allontanarsi troppo dai binari degli originali, ma anche in queste occasioni alcune piccole aggiunte, solitamente dei riff di chitarra ben ideati, portano decisamente la firma della band. Rimane un album comunque pensato per una nicchia ristrettissima all’interno della già ristretta cerchia degli estimatori del metallo pesante ma la qualità meriterebbe una diffusione ben più ampia. Fa piacere vedere come i Trick Or Treat affrontino la materia trattata non nel tentativo di voler nobilitare le innocue e sciocche sigle dei cartoni animati, bensì con la consueta dose di solarità e divertimento presenti in tutte le loro produzioni. Ottimo da ascoltare con amici altrettanto fanatici di metal e cartoni, magari con una lacrimuccia pensando ai lontani anni ’80.



01. Voltron (Intro)
02. Batman (feat. Roberto Tiranti)
03. Cinque Samurai (feat. Marco Basile)
04. What's My Destiny Dragonball (feat. Giorgio Vanni)
05. Jeeg Robot D'Acciaio (feat. Giacomo Voli)
06. Jem (feat. Sara Squadrani)
07. Pokemon - Oltre I Cieli Dell'Avventura (feat. Marco Pastorino)
08. David Gnomo Amico Mio (feat. Damnagoras)
09. Prince Valiant (feat. Potowotominimak)
10. Il Mistero Della Pietra Azzurra (feat. Chiara Tricarico)
11. Daitarn 3 (feat. Michele Luppi)
12. Beyblade - Metal Masters (feat. Danny Metal)
13. Devil Man (feat. Steva Deathless)
14. Robin Hood (feat. Tomi Fooler)
15. Ken Il Guerriero (feat. Fabio Dessi)
16. Diabolik
17. King Arthur And The Knights Of Justice
18. Let It Go (feat. Adrienne Cowan)
19. Pegasus Fantasy (feat. Erabu Yurie)

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