La singer Caterina Nix conquistò il mondo del metal melodico con una bellezza e un'ugola fuori dal comune quando apparve in "Angels Of the Apocalypse" (2014) di Timo Tolkki. Accortasi della loro perfetta sintonia, l'anno seguente Frontiers cucì sui due musicisti il progetto Chaos Magic: l'album d'esordio omonimo, però, venne meno alle stuzzicanti premesse. La cantante cilena, ora, senza la presenza in cabina di regia dell'ex Stratovarius, ma con l'aiuto del produttore e connazionale Nasson, torna in studio per "Furyborn", prova meno frettolosa, e di certo più curata in termini di arrangiamenti e songwriting, rispetto al debutto.
Il disco inclina decisamente verso l'heavy, pur esibendo inevitabili sfumature symphonic power: le chitarre nitide, la potente sezione ritmica e qualche ridondanza orchestrale di troppo, tuttavia, non impediscono ai brani di vivere della tensione sotterranea, del groove, dei soli infuocati e degli accattivanti ritornelli caratteristici dell'hard rock. La vocalist sudamericana, da par suo, offre una performance intensa e di estremo eclettismo, riuscendo a ritagliarsi uno spazio di autonomia e credibilità artistica in parte inattesa: aggressiva nelle rabbiose "Like Never Before" e "Throw Me To The Wolves", cupa in "My Affliction", accorata nella deliziosa ballad acustica "I'd Give All", a proprio agio nei duetti con Tom Englund ("Furyborn"), Ronnie Romero ("Path Of The Brave") e Ailyn Gimenez ("Bravely Beautiful"), addirittura da poser alternative nell'orecchiabile "I'm Your Cancer", la nostra si mostra discretamente abile anche nel processo di elaborazione creativa dei pezzi.
"Furyborn", dunque, apre una nuova strada ai Chaos Magic, liberi da pesanti patrocini e diretta emanazione del Nix pensiero: grandi collaborazioni, armonia, il gusto trasparente della vetrina. Per chi adora i featuring analcolici.