Hellyeah
Blood for Blood

2014, Eleven Seven Music
Groove Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 02/07/14

Ci riprovano gli Hellyeah del mitico batterista Vinnie Paul (se foste giunti da Marte ora, batterista e co-fondatore dei Pantera), arrivati al quarto album in studio, intitolato “Blood for Blood”. Ci provano, ma ahinoi non ci riescono.

Due anni di stacco dal precedente dimenticabile “Band of Brothers” non sembrano aver giovato alla band americana, come ininfluenti i due avvicendamenti interni: fuori la chitarra di Gregg Tribbett (Mudvayne) per Tom Maxwell, fuori il basso di Bob Zilla per Kyle Sanders, fratello del più noto Troy, frontman dei Mastodon. In sostanza in questa nuova tornata non sembra essere cambiato molto, a dire la verità proprio nulla, essendo gli Hellyeah sempre avviluppati attorno alla ricerca continua del groove, ricalcando per larghissima parte un canovaccio alla Pantera che non riesce però lontanamente ad avvicinarsi, nella potenza, nelle intuizioni, nel riffing e neppure nelle intenzioni, all’originale.

Un disco formalmente ben fatto, con qualche ballata a donare morbidezza alla tracklist, con un Chad Gray non sempre impeccabile, che non manca di donarvi un flavour alla Mudvayne, inesorabilmente schiacciato dal peso della controparte cara al batterista. Basti ascoltare la mazzata “Say When” posta dopo un pezzo languido come “Hush”, come a voler ribadire quale sia il focus del lavoro.

Nonostante la buona volontà dei protagonisti dobbiamo però sottolineare nuovamente i risultati modesti di quello che si ascolta, con uno schema compositivo alla lunga ripetitivo. Un lavoro dal fiato corto, sufficiente per un paio di pezzi alla volta, ma totalmente inoffensivo sulla lunga distanza. Arrivati a questo punto possiamo dire che il giudizio, poco lusinghiero, sugli Hellyeah difficilmente potrà cambiare in futuro.



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