Port Noir
Any Way The Wind Carries

2016, Century Media
Alternative Metal

La contaminazione di generi differenti, il mescolio di influenze tra le più disparate e a volte antitetiche può portare a buoni frutti, musicalmente parlando. Negli anni sono stati pubblicati innumerevoli album che, forti appunto di un mix di generi differenti ben congeniti, hanno fatto jackpot e sono entrati nella storia. Molti sono diventati pietre miliari della musica a livello generale.
Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 01/04/16

Ci provano anche gli svedesi Port Noir, con una proposta particolare che mischia nu-metal, gothic rock e sporca il tutto con uno o due spruzzi di new wave qui e lì, ed ecco che nasce il terzo LP intitolato "Any Way The Wind Carries".
L'album è caratterizzato da ritmi pacati ma incalzanti, una solida struttura sostenuta da linee di chitarra tanto essenziali quanto gradevoli e dalla voce ricca e melodica del vocalist Love Andersson, senza dimenticare quel tocco di elettronica portata appunto dalle influenze new wave che rende il disco speziato se così si può dire.

Benchè i Port Noir non offrano effettivamente nulla di nuovo che non sia già stato fatto negli ultimi quindici anni - a tratti somigliano ad una band assimilabile ai Lacuna Coil con voce solo maschile - c'è della sostanza in "Any Way The Wind Carries", soprattutto nella seconda parte introdotta da "Diamond", probabilmente il pezzo più ricco e articolato - nonchè veloce - dell'intero disco.

Se la prima metà è più "povera" non tanto di contenuti ma di piccoli accenti e guizzi che innalzino il materiale, la seconda parte del disco gronda particolari che lo rendono estremamente interessante anche se non eccezionale, sia per gli amanti delle sperimentazioni che per chi invece preferisce i singoli generi. In questo caso l'equilibrio è quasi perfetto, non è che il versante nu prenda il sopravvento sulla componente gothic o la new wave spicchi come il proverbiale elefante nella stanza a star lì a creare più caos che altro. I Port Noir hanno mescolato le componenti base della propria proposta musicale senza che nessuna di esse prendesse il sopravvento sull'altra, il che crea un piacevolissimo miscuglio in cui le influenze si sentono senza però essere eccessivamente evidenti.

Pur non avendo presentato un album perfetto, di fatto "Any Way The Wind Carries" non porta nulla di nuovo ma quel che propone è di buona qualità e piacevole da ascoltare anche più di una volta in fila, il mood si adatta sia a momenti più tranquilli che a situazioni più marcate dall'ansia o dal malumore, con la giusta dose di melancolia. Non eccelso, niente di incisivo, ma molto equilibrato. E se poi fuori è una giornata uggiosa, ancora meglio, la pioggia si sposa a meraviglia con questo album.





01. Any Way The Wind Carries
02. Earth
03. Vous Et Nous
04. Black From The Ink
05. Onyx
06. Diamond
07. Beyond The Pale
08. Fur,Rye
09. Exile
10. The Sleep
11. Come What May
12. The Oak Crown

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