Ecco, il sound di questo album è esattamente così: stesso disturbo sonoro, direttamente proporzionale a velocità e profondità del pietrisco, il medesimo del brullo scenario in copertina (opera del batterista Vesa Ranta). E anche la famigerata luce, cui sarà dedicata la centrale e caratteristica "Brief Is The Light", non poteva che limitarsi a sottolineare un orizzonte deserto se non per il solitario protagonista sulla sinistra. Lui che la ghiaia ce l'ha a posto del cuore.
Dopo la falsa partenza di "Konevitsan kirkonkellot", cover di un motivo tradizionale kareliano, mood e forza del disco sono chiurgicamente esposte da "Cross My Heart And Hope To Die". Esemplare performance del miglior Ville Laihiala. Aspra, violenta e rabbiosa, la sua voce è il quinto strumento dei Sentenced, quello che ha sempre fatto la differenza. Quello che, accompagnato da un basso tanto distorto quanto pulite sono le chitarre, anche stavolta permette di mutare una catasta di marciume, tra il suicida e il luttuoso, in un falò di festa.
Ne è dimostrazione l'eccezionale "Neverlasting" il cui tiratissimo assolo resusciterebbe perfino una carcassa, la stessa che poi l'insistito scrollone di "Blood & Tears" costringerebbe all'head-banging. Altrettanto gridata è la dichiarazione d'amore, e di cristallini accordi, della successiva "You Are The One".
E se "Aika multaa muistot [Everything Is Nothing]" richiama la lugubre e malinconica atmosfera della prima traccia, o la più movimentata rassegnazione delle tastiere di "Guilt And Regret", l'etichetta di solo gothic metal è stracciata dalle più brutali e incensurate "Excuse Me While I Kill Myself" e "The Luxury Of The Grave".
La vera indole di The Cold White Light è però confessata soltanto dalla sincera, e finnica, disperazione di "No One There" e dal suo "we both will die alone" perfettamente rappresentato dal tanto realistico quanto commuovente finale del relativo video. Questa l'unica incrinatura emotiva nella nera ossidiana di quel singolo che, per la prima volta, incoronò i Sentenced sovrani della classifica casalinga. Legittimo successo, bissato poi dall'album considerato da molti il loro migliore.
Non è infatti da tutti strapparti quella ghiaia dal petto, ficcartela in bocca e fartela piacere.