"Beyond", sì, perché oltre ad un DVD con 100 minuti circa di musica dal vivo, il pacchetto include 8 video di altrettanti pezzi della band e ben 5 brani che non hanno trovato spazio nei due album in studio. Partiamo, quindi, dal live, un concerto che i The Winery Dogs tennero il 27 maggio 2016 nella capitale cilena e che racchiude tutta l'energia che questi tre mostri sacri sono in grado di sprigionare sul palco e tutto l'entusiasmo di un pubblico, quello sudamericano, che si dimostra ancora una volta unico al mondo. L'avvio è infatti scoppiettante e in grado di infiammare immediatamente l'audience a suon di colpi di grancassa del buon vecchio Mike, con la chitarra di Kotzen che vi si unisce in un hard rock in stile AC/DC, nel cui contesto emerge la potente "Captain Love".
Ben presto, dopo il pirotecnico incipit, trova spazio anche il tecnicismo di natura prog di Portnoy e Sheehan, sempre in un magnifico equilibrio con l'indole blues rock di Kotzen. Così da "We Are One", si susseguono cavalli di battaglia del trio, come "Hot Streak", "Time Machine" ed "Elevate", passando da una parte centrale in cui gli attori in scena, uno per volta, danno un assaggio della loro tecnica individuale e del loro background. All'interpretazione acustica di "Fire", da parte di Richie Kotzen, momento più sentimentale della serata, seguono dunque gli assoli di Portnoy e Sheehan ai rispettivi strumenti, a mettere in mostra l'infinita esperienza dei due, prima che si giunga a un epilogo in cui trovano spazio "Elevate" e l'encore composto da "Regret" e "Desire", degno finale di una performance di alto livello.
Non avviene di certo un abbassamento di tenore con la sezione dedicata agli inediti, che riservano un vero e proprio estratto di quelli che sono gli elementi caratterizzanti di questa band. Un hard rock a forti tinte blues che non si priva della tecnica di uno tra i migliori batteristi al mondo e può contare sulla potente voce, a metà tra Coverdale e Cornell, di un Kotzen che si dimostra scatenato anche alla chitarra. I riferimenti classici sono più o meno velati, come la zeppeliniana "Solid Ground", oppure dei veri e propri tributi, come la riuscitissima cover di "Moonage Daydream", potenziata, nemmeno a dirlo, nella struttura ritmica e impreziosita da un bellissimo e lungo assolo finale.
In conclusione, questo "Dog Years" è un lavoro consigliatissimo agli amanti del rock più classico, puro e dinamico. In particolare a chi non ha mai avuto l'occasione godersi dal vivo gli spunti di Portnoy, la voce suadente di Kotzen e le dita pesanti di Sheehan. Da avere in collezione.