10 Maggio 1994. Blu, verde, rosso. La velocità, speranza sottile o maledizione temporale. La compiacenza della perdizione e lo stordirsi nella vibrazione simpatica, amica. Ma anche il lento avvicinarsi di un suono angosciante, una marcia funebre, l'oggettività che logora e la condivisione di un mondo alternativo che sopraggiunge in aggiunta a ciò che già pareva allontanarsi dalla vera alternativa. E ci si risveglia, stanchi ma curiosi, la mattina del 7 Ottobre 2014.
Cosa sono due date? Cosa sono vent'anni? Cosa separa due date? Cosa succede in vent'anni?
Il 10 Maggio 1994, preludio di un'estate poco utile, usciva il primo album dei Weezer, "The Blue Album". Due date sono due termini freddi in un mondo che brulica di creatività e creazione soppressa nelle fauci dell'ordinario. Vent'anni sono la prima maledizione di un essere umano, il primo ponte verso il rammarico della distruzione o il ponte opposto verso la cosciente distrazione. Due date sono separate dalla capacità di reagire ai problemi del presente, dalla reazione inibita o dall'azione spontanea. In vent'anni succede tutto dentro e non succede nulla fuori, perché "fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce".
"The Waste Lands", "Anonymous", "Return To Ithaka". Sono l'ultima opera dei Weezer, una chiaroscura serie di passaggi strumentali e anonime anomalie testuali dal senso riflessivo e dal riflesso sensuale che chi già conosce i Weezer sa apprezzare.
A vent'anni dal loro esordio i Weezer si guardano in faccia e decidono di registrare ancora una volta la loro malsana forma di divertimento e sarcasmo. "Everything Will Be Alright in the End" in realtà ha una bella storia, fatta di maturità e possenza, capacità che la band ha ormai accolto in segreto come propria. Il 7 Ottobre 2014 Cuomo e soci si risvegliano ancora adolescenti, ed è questo desiderio di immaturità che gli permetterà per l'ennesima volta di essere ascoltati, apprezzati e valorizzati.
A quattro anni dal loro ultimo album "Hurley", i Weezer ribadiscono quanto l'età anagrafica non influisca sullo stato di forma di una formazione. Impegnatissimi con un tour de force di date in tutto il mondo, gli eterni ragazzini dell'Alternative cartonato anni '90 colpiscono ancora al cuore delle vecchie e delle nuove generazioni. In "Everything Will Be Alright in the End" resiste il sound Weezer puro ed originale che solletica e provoca testi mai troppo importanti per essere presi davvero sul serio. E si capisce che si può resistere a vent'anni di storia (e di storie) senza cambiare, meravigliandosi ancora dell'imprevedibilità del presente.