L’abbiamo trovata agghindata a festa, l’Arena Parco Nord di Bologna, una festa senza nastrini e senza torta, un festa visibile solo nei volti pieni di gioia dei circa quaranta mila discepoli giunti da tutta Italia per il ritorno on stage di una band di culto come i My Chemical Romance, riunitasi dopo lo scioglimento avvenuto nel 2013. Non è un caso, quindi, che la prima data del Bologna Sonic Park 2022 abbia concentrato, in una singola giornata, un drappello di emozioni indescrivibile, assorbito da un’ondata di anime gioiose che ha mandato sold out un evento atteso da più di due anni, riempiendo uno dei festival più prestigiosi d’Italia. Un’atmosfera surreale, da lacrime, quando una volta giunti nell’arena, non troviamo più sedie e mascherine, ma il calore di migliaia di persone e la voglia estrema di tornare a condividere momenti di musica insieme, abbracciati e sudati.

Ma non c’è spazio per i sentimentalismi, perchè già dalle 18:00 l’enorme palco bolognese inizia a sputare rock ‘n roll dalle casse: sono i losangelini Starcrawler a svezzare il festival, gettando molotov di garage rock e punk su un già caldissimo pubblico: band giovane, ma dalla grande presenza scenica, trainata dall’esuberante frontwoman Arrow De Wilde. Giusto il tempo del cambio attrezzatura, che gli inglesi Creeper sbucano dal backstage e colorano l’atmosfera, traghettandoci in lande pop rock più melodiche e ricercate, orchestrate magistralmente da un teatrale Will Gould ed una Hannah Greenwood che convince sia alle tastiere, che nella prova vocale. È Barns Courtney a chiudere una line-up di supporto assolutamente ottima, e quella del rocker inglese è una performance devastante per energia sprigionata e per alchimia col pubblico: perchè nel fuoco dei suoi successi più famosi, il frontman non si fa mancare nemmeno un imponente stage diving.

Senza accorgercene, si sono fatte le 21:00, il sole si abbassa e il palco inizia a tremare in un crescendo di luci e synth robotici, cancellati dal boato del pubblico che si fa assordante una volta che, finalmente, i My Chemical Romance si presentano davanti ai nostri occhi: come tutte le date del tour, tocca alla nuova “The Foundations Of Decay” aprire l’attesissimo concerto italiano della band di Newark, un pezzo che riassume tutte le sfumature dei Nostri, dal senso melodico, al rock più tagliente, una splendida opener che culmina con la caduta del telo nero che va a scoprire una coreografia decadente e post-apocalittica: è dalle ceneri che si rialzano gli americani, e qual buon modo per riacquisire vigore se non rivolgendo lo sguardo al passato: la tripletta “I’m Not Okay (I Promise)” – “Give ‘Em Hell, Kid” – “Na Na Na (Na Na Na Na Na Na Na Na Na)” sparge polvere da sparo nel pit e preme il grilletto, scatenando tutto il parco che canta e balla febbrilmente.

Sono pochi gli attimi di respiro che la band ci concede, come nella più lenta “Summertime”, qualche minuto per ricaricare le energie prima che “Teenagers” faccia esplodere l’arena per poi cedere lo scettro all’emozionante “Famous Last Words”. Gerard Way dialoga col pubblico manifestando il suo amore per l’Italia, la sua voce culla la platea in “The Ghost Of You”, uno dei picchi emozionali dell’intero concerto, in cui quarantamila persone intonano a squarciagola “At the end of the world, Or the last thing I see, You are never coming home, never coming home”, in un mare di torce che illuminano Bologna in una serata pressoché perfetta.

Tutta la band dimostra una gran forma, dagli inossidabili Frank Iero e Mikey Way ad un posseduto Ray Toro, mattatore della sei corde – chirurgico nello splendido solo di “You Know What They Do To Guys Like Us In Prison” – ed autore di una prova generale straordinaria. Tra pezzi trascinanti dell’ultimo “Danger Days” – “Vampire Money” e “DESTROYA” -, il pubblico suda incessantemente, poga con “Thank You For The Venom, si scuote sotto i colpi di “House Of Wolves” e “Boy Division”, si lascia rapire dalla teatralità della fantastica “Mama” fino al momento più atteso, fino a quella singola nota di pianoforte che aspettavamo da troppo tempo: quando inizia “Welcome To The Black Parade” non siamo più un marasma di persone, ma diveniamo un coro unico, tra urla, lacrime e la band che viene quasi sovrastata dal canto liberatorio di una platea super emozionata. Un momento bellissimo, liberatorio, il riassunto completo di una giornata meravigliosa. Encore finale affidato all’immancabile “Helena” ed alla morbida “The Kids From Yesterday”.

Cos’altro possiamo aggiungere? Nulla, o poco più. Il concerto dei My Chemical Romance è stato spettacolo puro, sia sul palco, che al di sotto di esso, un rituale di unione e contemplazione che ha legato tutta Italia su un tappeto verde che, ancora oggi e per molto altro tempo, porterà su di esso il sapore di una serata indimenticabile.

Setlist

The Foundations Of Decay
I’m Not Okay (I Promise)
Give ‘Em Hell, Kid
Na Na Na (Na Na Na Na Na Na Na Na Na)
Summertime
You Know What They Do To Guys Like Us In Prison
Teenagers
Famous Last Words
The Ghost Of You
Vampire Money
Thank You For The Venom
DESTROYA
House Of Wolves
Boy Division
Mama
Welcome To The Black Parade

Encore
Helena
The Kids From Yesterday

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