JoyCut (Pasquale Pezzillo)
Vorrei introdurre questa intervista spiegandovi che si è svolta via mail. C’è un certo pudore ad esordire con una frase del genere, nel nostro ambito, ma in questo caso era assolutamente necessario, visto che i Joycut, nella “voce” di Pasquale Pezzillo, hanno deciso di rispondere alle mie domande con un’affascinante scrittura creativa che sarebbe stato, semplicemente, criminale adattare o modificare. Vi propongo, quindi, il testo esattamente come l’autore l’ha concepito, invitandovi ad abbandonare le logiche semantiche, per perdervi nei meandri del pensiero di una band che, attraverso l’ultimo ed ottimo “Ghost Trees Where To Disappear”, ha ribadito di avere cose assai interessanti da dire anche e soprattutto in musica.
Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 08/03/11

Vorrei cominciare a parlare del vostro nuovo album “Ghost Trees Where To Disappear”: come mai avete scelto di intitolarlo così? So che c’è un concept molto elaborato legato alla figura del “Signor Uomo”: ce lo puoi spiegare?

Annientarsi_Annullarsi_Disintegrarsi_Sparire_ Per essere Parte del Tutto_ Sgretolarsi e Ridursi_ Scomporsi fra le fronde linfatiche degli Alberi_ Sentirsi in Armonia con la Totalità_ Tra Rami Fantasma di una Natura Complessa e Violentata_ Affetta dal Virus della Civiltà, dal Controverso Disagio della Civilizzazione_
Il Signor Uomo, dal volto di Alieno; spaventato dal Frastuono dell’Abbandono, narra la sua “Stranissima” vicenda sul Pianeta_ Testimonia il declino inarrestabile dei Valori Umani_ Vagolando indistinto tra Rifiuti e Futuristiche Città di Plastica, si fa -suo malgrado- portavoce della Marginalità, del Diverso Appartato, dell’Innocenza Delicata e Sopita delle Minoranze_
Quei tratti distinguibili, originari, identificativi dell’Umanità sono oramai in Estinzione_
Perduti_ Ecco che -soffocato dall’Inquinamento algoritmico dei Sentimenti- prova a fuggire_
Dalle desolate -seppur affollate- acciaierie suburbane si sposta verso quelle aree apparentemente verdi e selvatiche, dove la rugiada -quasi fosse una genesi rinnovata della purezza esistenziale- fa capolino sulle foglie_ E’ quello il posto da cui ri-partire? Quello il luogo nel quale ri-trovarsi? Una volta approdato nella Sfera Silvestre, il Nostro “Mr.Man” si accorgerà che gli Alberi soffrono_ A guisa di Ombre Capovolte_ Sono Fantasmi_ Vitrei e Spettrali_
Non del tutto Vinti però_ Conservano ancora lo Spirito della Natura, la spontaneità delle sue procedure, seppur Cruente e Crudeli, Autentiche_
Sarà quello il posto dal quale partire! Alberi Fantasmi all’interno dei quali Scomparire. Per Vivere Veramente. Rinascere consapevoli di essere Solo Uno_

Già, gli alberi dove sparire…per caso si può pensare agli alberi come fossero le canzoni del disco?


Incantevole Suggestione_ Song Trees Where To Disappear_ La tessitura delle liriche, l’intreccio delle atmosfere sognanti, il liquido galleggiamento del suono, come arbusti semoventi avvolgono, abbracciano, si radicano nella memoria emozionale, ramificando nella coscienza sensibile della Meraviglia_

Visto che parliamo di alberi, evisceriamo subito l’anima ecologica che sostiene la nascita di questo disco: registrato ai The Premises dove tutto va ad energia solare, imballato in carta riciclata…cosa innesca, in te, questa sensibilità ecologica?

La Sensibilità è Energia_ Forza Pura e Selvaggia_ Struggente_
Sai, Guardarsi Dentro, Osservare il “Tuttintorno” dovrebbe essere Pratica Consueta e Attiva, non di certo Esercizio di Stile prestato a calcolati interessi. Spostare l’accento dall’egocentrismo all’ecocentrismo ha significato per me cominciare ad appartenere, ad appartenersi, a diventare Me, fare se stessi_ essere Tutto o Niente, Abitare la Vita.
Pertanto curare piccoli dettagli è diventato un modo per carezzare l’Infinito, sostenerne il senso, condividerne il flusso_ Partendo da ciò che amiamo_ In questo piccolo caso un Progetto_ JoyCut_
Dando davvero un Taglio di Gioia a questa Esistenza_ Donando respiri di Fantasia che profumino di Fanciullezza_ Ritrovarsi fra le mani un piccolo packaging completamente riciclato, incollato con paste vegetali, colorato di inchiostri naturali ad acqua, incellophanato in biofilm organico, mater-bì, è uno degli incommensurabili modi per “entrare” nel bosco della riflessione, accogliendo l’Invito al Pensiero_ Non siamo soltanto Nostri_ Fare qualcosa per gli altri equivale a farla per Tutti_

Ho visto che fate spesso uso di acronimi e sigle per titolare le vostre canzoni: “TTG”, “L@M_H (ed S)”, “GTRC”…come mai? Mi vuoi spiegare cosa significano alcune di esse?

Semplicemente un modo per liberare la Forma dalla Struttura_ Destrutturando il Linguaggio_ Troppo corrotto e dissimulante_ Acrostici e/o Acronimi sintetici aiutano a costruire Mondi Concettuali sconfiggendo la gabbia semantica della comunicazione stratificata_ Pertanto TTG sta per Time To Go_ GTRC per Good Times Are Coming_ L@M per Look at Me_ H, He said, S, She said_ Due Canzoni per un Unico Incontro_ Fra Sguardi Relativi_ Ecco la soggettiva interpretazione degli intrecci magici ed emotivi, nelle due versioni_

joycutint_2011_01t_01Siete fieri delle vostre influenze anglofone, perlomeno questo è ciò che si percepisce leggendo il vostro sito. Mentre mi perdevo nei meandri musicali del vostro disco, io stesso ero sbalordito dal fatto che siete di Bologna, da tanto suonate British…se ti dico che il vostro album è talmente bello da non suonare italiano, tu come la prendi?


Prima di Tutto mi Commuovo_
Poi penso che sia il dono più bello che tu ci possa offrire_
Abbattere definitivamente le distanze_
In Italia siamo da secoli in grado di produrre una cultura del suono “assoluta”_
Ovvero sciolta da qualsivoglia identificazione di genere_ di matrice_ collocazione geografica_
Non siamo certo i primi_
Eppure si ha troppa paura di affrontare il pregiudizio presente_
Si predilige la strada vecchia per la nuova_
E si investe nella sola formula vincente_
Cantare “l’Amore”_ La qual cosa non rappresenta certo un problema_
Il Punto è che chi “ascolta” non viene “ascoltato”_
Noi siamo italiani, greci dentro, latini nelle radici! Usque ad finem! Eppure esprimiamo la nostra emozione scegliendo quei colori e quelle tonalità che “appaiono” essere mutuate da altre appartenenze_
Non è così_ Siamo quello che siamo_ Suoniamo la musica che vorremmo ascoltare, quella che compreremmo_
Siamo certi che se si ascoltasse davvero la “domanda” dal basso degli ascoltatori maturi ed attenti, realtà come la nostra avrebbero molto più spazio e seguito_

Parliamo un attimo dell’esterofilia dilagante in certa stampa ed in un certo pubblico. Diciamo che l’Italia si potrebbe suddividere tra chi è musicalmente abituato male e gli esterofili, eppure in Italia c’è un sacco di bella musica che può anche educare e fare scuola. Secondo te perché siamo arrivati a questa situazione? Tutta colpa di Sanremo e di “Amici”?

Nessuna Colpa può essere conferita a Chi MalGoverna, se non a Coloro i quali non partecipano attivamente alla vita pubblica, citava più o meno Platone nell’Apologia di Socrate_
Non è responsabilità di Amici o San Remo_
Quelli sono soltanto segmenti del Mercato_
Legittimi_
Mercato sedimentato nel labirinto -a lungo termine controproducente- della mera acquisizione del profitto_
Mercato convinto che si possa “educare” coercitivamente all’acquisto, al gusto, alla preferenza_
E per alcuni versi -in alcuni ambiti di indagine di fruizione controllata- è così_
Si pseudo-conoscono i desideri presunti di una fetta di possibili “acquirenti”  e si offre loro quel determinato e caratteristico prodotto_
Ma c’è anche dell’altro_
Pertanto_ Ognuno scelga liberamente il proprio Tracciato_ Consapevole dei rivolti e dei risvolti_
Se tutti desiderassero esclusivamente notorietà, più chance, approvvigionamento danaroso, e a tutti i costi, allora si canterebbe davvero solo in italiano, probabilmente l’amore, sullo sfondo violini e lacrimose armonie minori, con inusitate parole per “raccontare” poeticamente i sentimenti perduti da riconquistare_
Credo invece che la scena italiana sia anche autonoma_
Sappia pensare_
Abbia la forte consapevolezza delle propria cultura investigativa, innovativa, sperimentale_
E non si intende riferirsi soltanto agli “agenti creativi”_ [a chi suona]_
Certo i Canali di Amplificazione  aiutano a fare luce su tanto Potenziale spesso mai Attuatosi compiutamente_
Quindi il vostro lavoro [gli “agenti attivi” (Media, Promoters & Discografia)] e la vostra cura nella ricerca sono da tener in considerazione alla pari con le responsabilità di ogni ingranaggio della macchina di questo settore_

Com’è stato poi lavorare per Jason Howes per la lavorazione di “Ghost Trees Where To Disappear”?

Esaltante_
Inizialmente poche parole e tanto Lavoro_
Poi grande stima reciproca arricchita da vividi ricordi anche al di fuori degli Studios_
Esperienza molto Intensa comunque_
Tanto da averci “allontanato dalla realtà”_
Ci abbiamo messo più di un anno per “riconoscerci”_
Ascoltando_ Fermandoci_ Correggendo_ Riregistrando_ Buttando Via_ Lasciando respirare per mesi i missaggi_ Riaprendoli ancora_ Ci siamo letteralmente “annientati” per poter “vivere definitivamente” in GTWTD_
Jason si è divertito a sperimentare e a farci “suonare ad occhi chiusi”_ Eliminando effettistica durante le riprese e chiedendoci di eseguire senza ascoltare, immaginando il suono che avremmo desiderato_
Una Lunga Storia_ Un Lieto Finale_

Ancora sul vostro ultimo disco: ciò che mi ha colpito di più sono gli sprazzi luminosi che giungono inattesi nelle canzoni, spesso legati all’uso della tastiera. Il pianoforte, per te, è quindi uno strumento legato alla melodiosa luce, alla speranza?

Quando guardo le foto o ascolto le registrazioni delle nostre prove o dei live, leggo credits su web o su riviste specializzate, alla voce chitarrista mi viene da sorridere_
Non avrei mai pensato di suonarla_ In una Band poi_
Eppure_
La verità è che mio padre nasce come appassionato conoscitore delle sonorità anni 60/70_ Elemento dei “Nuovi Angeli”_
Possedeva un Organo Farfisa Compact F20_ E con quello ho cominciato anche io_
Tastiere e sintetizzatori nelle primissime formazioni adolescenziali_
Poi il pianoforte_ Imprescindibile_
Immagino sia quindi inconsciamente legato al selciato autobiografico dell’infanzia, delle prime scoperte, delle prime composizioni, delle prime lacrime, delle primissime solitudini, del disagio della crescita, delle conquiste rabbiose; con queste alla positività di quel periodo ingenuo e non ancora corrotto, ecco perché l’imponenza prepotente di quella presenza all’interno di alcune tracce si fa sentire e dona loro la “melodiosa luce di speranza” cui tu ti riferisci_

 

joycutint_2011_02t
 

 

 Io credo che musica come la vostra, facendo leva su una struggente e sognante malinconia, crei sentimenti molto sinergizzanti in chi la sa ascoltare. Tu come la vedi questa mia affermazione?

E’ la prima volta che mi capita di ricevere domande così “private ed introspettive”_
Tanto da credere che tu abbia centrato a pieno -ed in osmosi con noi- la caratura della poetica che esprimiamo_
Non può che inorgoglire, unendo e segnando fortemente gli interlocutori_
Suscitando in me, per effetto di mutuo soccorso, altrettanto sentimento sognante_
L’Album va ascoltato con questa Volontà_
Perdersi. Tuffandosi nell’estasi di ogni istante_
Tutto di un fiato_ Dolcemente_
Dilatando il Tempo_
Viaggiando col Pensiero_

I JoyCut hanno oramai 10 anni di vita: cosa ti senti di avere maturato di più, come artista, rispetto ai tuoi esordi?

Una Cordiale Malinconia_
Vorrei avere questa Serenità_ Questa Testa_
E ancora 10 anni davanti_
Per poter dar nuovamente Tutto!
Vorrei che JoyCut ottenesse quanto Merita più di ogni altra cosa_
Ho Maturato questa “Cordiale Malinconia”_

E dopo aver parlato del passato, uno sguardo al futuro! Che progetti hai in serbo per i JoyCut? Comincerete un tour?

Pubblicare il Prossimo Passo_ Durante Lo sviluppo di questo corso incipiente_ 9 Tracce sono già pronte_ Registrate a Londra e Missate a Rubiera_ 3 ulteriori opere elettroniche daranno compagnia compiendosi in un Futuro Album di 12 tracce_ Alcune cose le abbiamo già  eseguite e “provate” in Europa, lontani da sguardi indiscreti_ Al RockAlvi abbiamo “testato” alcune composizioni “in fieri” con ottime impressioni_ In più, sto personalmente lavorando alla messa in piedi di un progetto ambizioso e filologico sull’esecuzione integrale di due Massimi Sistemi [Album Imprescindibili] del Nostro Tempo, per la nostra scena e non solo_ Non mi sbilancio, svelo soltanto il Nome del Progetto che vedrà coinvolti inaspettati colleghi_ “I Cavalieri Dell’Intelletto”_
L’Attenzione è Tutta su Ghost Trees Where To Disappear_
E sul Tour appena Cominciato!
Non vorrei essere in nessuna altra band se non in questa_
Per suonare questo Album dall’Inizio alla Fine_ Sempre_
Non mi stanca_ Non mi era ancora capitato_ Siamo infatti ultracontenti di promuoverlo live interamente_
Gli Appuntamenti li potete trovare a questo indirizzo: http://www.estragonlab.it/tour.php

Bene, ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi. Questo è uno spazio che, come nostra consuetudine, lasciamo libero agli artisti per un messaggio ai nostri lettori. Quindi…prego, scrivi pure quello che vuoi!

Per tutti Coloro che non possono Urlare Il silenzio dell’Abbandono mi Impegno a Non Fare Mai Solo quello che Posso ma a Dare Sempre Tutto quello che Ho_ Tutto me stesso_




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool