Massimo Volume (Emidio Clementi, Vittoria Burattini)
In occasione del concerto al Senza Far Rumore Festival lo scorso 20 maggio, ho avuto l’onore di scambiare quattro chiacchiere con Emidio Clementi e Vittoria Burattini, due figure chiave del movimento alternative rock italiano che, con la reunion dei Massimo Volume e l’uscita dell’eccellente “Cattive Abitudini”, sono tornati a calcare i palchi ti tutta Italia. Vi lascio, senza alcun indugio, al resoconto del nostro incontro. Buona lettura!
Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 25/05/11

Domande a cura di Andrea Mariano e Fabio Rigamonti

Articolo a cura di Fabio Rigamonti


Allora, come sta andando il tour?

(VITTORIA) Sino ad ora tutto bene direi, non ci lamentiamo!

Sentite differenze nel pubblico rispetto a quello che avevate ad inizio carriera, magari nell'atteggiamento?


(VITTORIA) Questa è la domanda tipica per Emidio!

(EMIDIO) Oddio, sì e no direi, e tutto credo che stia nella maggiore trasversalità del nostro pubblico, nel senso che oggi abbiamo ai nostri concerti sia quelli della nostra generazione che gente molto più giovane, in questo senso certamente tutto è più vario rispetto agli anni’90. Però, come numero di persone direi che siamo verso lo stesso quantitativo dei Massimo Volume pre-scioglimento, per cui direi che il pubblico che abbiamo lasciato, oggi lo abbiamo ritrovato.

Parlando del vostro scioglimento, ora siete di nuovo insieme, per l’appunto, ed avete inciso “Cattive Abitudini”. Nel processo creativo di questo disco, avete avvertito delle differenze rispetto al periodo pre-split?

(EMIDIO) Direi che, più o meno, è rimasto tutto lo stesso.

(VITTORIA) Sì, esatto: il nostro metodo di composizione è rimasto sempre lo stesso anche per questo nostro ultimo disco. Vedremo se cambierà in futuro, visto che stiamo discutendo proprio in questi giorni di fare un disco diverso, lo stiamo progettando un po’ a parole, ma però fino adesso abbiamo lavorato sempre nello stesso modo: uno dei due chitarristi porta un riff, su cui noi altri poi lavoriamo, e si procede tutti insieme alla costruzione della canzone.

Hai accennato ad un nuovo disco in fase di progettazione, mi puoi dire qualcosa di più al riguardo?

(EMIDIO) No guarda, non per altro, ma proprio perché non c’è davvero nulla al riguardo, nemmeno dieci secondi di musica!

Citando il titolo del vostro disco, qual è una vostra “Carriva abitudine, quasi sempre appagata”?

(EMIDIO) Guarda, il titolo del disco lo abbiamo scelto perché alla fine della sua composizione ci siamo resi conto che…diciamo che era un motivo che teneva legati tutti i personaggi dell’opera, questa delle cattive abitudini, e ci sembrava anche un titolo “domestico”, no? Qualcosa di non troppo pretenzioso, ma che si sposava perfettamente ai vari personaggi che entrano di volta in volta nel disco. Anche se il disco non è esattamente un concept, ci sembrava doveroso omaggiare anche questo tema ricorrente, insieme al tempo che scorre, in qualche modo.

Non c’è quindi davvero nulla legato alla tua persona, diciamo…


(EMIDIO) No, non è troppo autobiografico, in quel senso no. Anche perché siamo tutte persone salutiste, regolari, che stanno a dieta! (risate generali)

(VITTORIA) Insomma, parla per te! (risate)

A proposito delle tue liriche Emidio, le trovo molto contemplative e circostanziali…più racconti, che veri e propri testi di canzoni; ti piace questa definizione?

(EMIDIO) Mah Sì! Sarà, poi, che venendo più dalla narrativa che dalla poesia, credo che sia naturale il fatto che mi piaccia…diciamo un particolare tipo di prosa. Però diciamo anche che, rispetto al passato, nell’ultimo disco ho lavorato sempre su atmosfere musicali “già date”, già scritte, che mi hanno aiutato molto, sia nella distribuzione delle parole che nel ritmo, ma anche nel trovare…un’atmosfera ben precisa alle parole, un “cosa esattamente descrivere”: in questo senso, la musica stavolta è stata davvero d’aiuto, non c’è mai stato per “Cattive Abitudini” un testo che sia arrivato prima di una partitura musicale, mentre ogni tanto, in passato, capitava l’esatto opposto.

massimovolume201101La vostra biografia ufficiale “Tutto Qui”, scritta in collaborazione con Andrea Pomini…

(EMIDIO) No no, diciamo proprio sua, non “scritta in collaborazione con”,  ci tengo a precisarlo.

Certo, benissimo. Vorrei sapere: com’è nata l’idea per questo progetto?


(EMIDIO) Ce l’ha proposto proprio la casa editrice Arcana, un giorno ci hanno telefonato e ci hanno chiesto: “Non è che avreste voglia di fare un libro insieme?”. E la cosa ci è sembrata bella, anche molto gratificante perché, in fondo, l’Arcana è una casa editrice storica. Poi, la biografia mette anche una sorta di punto rispetto a tutto quanto si è fatto sinora.

E siete soddisfatti del risultato ottenuto?


(VITTORIA) Devo dire di sì, l’ho trovata molto bella, almeno dal mio punto di vista, molto emozionante. Ad Andrea abbiamo dato completa carta bianca, quindi non sapevamo come sarebbe stato il risultato finale, come l’avrebbe scritta, con che impostazione; sapevamo soltanto che avrebbe preso uno spunto dalla biografia del punk intitolata “Please Kill Me”, quindi che sarebbe stata una sorta di documentario raccontato. Devo dire che il risultato è stato davvero incredibile, mi sono commossa nel leggere il libro!

Rimaniamo sempre sui vostri ultimi progetti, quindi inevitabile parlare del vostro split-album coi Bachi Da Pietra, anche qui mi piacerebbe sapere com’è nata l’idea per questo EP.

(EMIDIO) Anche qui l’input è arrivato da un esterno, Chris del Bronson, un locale di Marina di Ravenna. Poi, sul come sarebbe stato il disco, ci abbiamo pensato molto nei camerini, visto che abbiamo passato molto tempo insieme con i Bachi Da Pietra. In un primo momento, avevamo pensato di farlo mescolando un po’ le formazioni, una cosa del tipo qualcuno di loro che veniva a suonare in un brano nostro e viceversa, ma poi alla fine, anche e soprattutto per comodità, ha prevalso l’idea della cover reciproca.

A questo punto, chiudiamo il cerchio con “Stagioni”, il documentario filmato basato sulle vostre esperienze del 1998 – 1999 che ha avuto una gestazione molto travagliata, tanto che sono stati editati e pubblicati solo i primi 15 minuti dell’opera. Considerando che originariamente c'era materiale per oltre un'ora di riprese, ci sarà mai la possibilità di recuperarlo e di realizzare come era stato pensato in origine?


(VITTORIA) Mah guarda: in realtà è tutto in mano a Pierr (Nosari, regista e curatore del filmato n.d.r.), il fatto che sia nata come una cosa lunga, e che adesso sia corta, è un fatto che dipende esclusivamente da lui, noi non abbiamo alcun contatto con quel materiale. Lui ha una serie di minuti di girato, e poi decide di volta in volta cosa farne; onestamente, non ho capito bene cosa diventerà questo progetto…boh, bisognerebbe chiederlo a lui. Anche perché, ogni tanto, vedo che ci sono delle promozioni al riguardo, tipo annunci su Facebook, ma senza ben capire poi in quale forma vedrà la luce tutto questo.

“Fausto”, contenuta nel vostro ultimo album, è dedicata a Fausto Rossi, eccentrica ed eclettica figura della new wave italiana e non solo. Cosa vi ha spinto a scrivere una canzone su di lui?

(EMIDIO) Ma perché è un amico, che mi ha ispirato moltissimo! Abbiamo passato due settimane insieme l’estate scorsa, era tanto che non ci vedevamo…non so esattamente come mi sia venuto in mente di scrivere un testo su di lui, era anche tanto che lo volevo fare, pensa…forse, tutto è nato dal fatto che la settimana prima di scrivere il testo della canzone ho scritto reportage delle nostre settimane insieme, e da lì deve essere nata la voglia di tornarci sopra – sai che è uscito un disco? (rivolto a Vittoria n.d.r.)

(VITTORIA) Di chi?

(EMIDIO) Di Fausto, “Below The Line”.

(VITTORIA) Certo, ce ne aveva parlato, no? Quello con solo la chitarra ed il basso…

(EMIDIO) No no, quello lì va beh, quello è un altro. No, un disco nuovo, ho sentito un paio di pezzi…

(VITTORIA) Belli?

(EMIDIO) Molto!

…che bello scambio di battute, lo posso riportare? (risate)


(VITTORIA) Eh certo!

Tra l’altro, si sente molto che su quel testo siete amici, Emidio…

(EMIDIO) Dici? Però, sai che non ho ancora sentito se a Fausto è piaciuta? (risate generali n.d.r.)

C’è qualche altro personaggio della scena musicale italiana ed internazionale cui potreste pensare di dedicare una canzone?

(EMIDIO) Ah no, non lo so, te lo dico tra un po’ quando mi metterò a scrivere i nuovi testi. Sai, quando ti metti a scrivere un testo, lì è un po’ come mettersi a giocare a ping-pong con un’idea che non è troppo sviluppata: cominci a scrivere un paio di frasi, ti prendi una concessione, scrivi un altro po’…una cosa così. Poi sai, magari ci sono persone che credi che non ti siano rimaste così impresse, e invece poi finisci con lo scriverci qualcosa sopra, devo dire che è davvero difficile mettersi a stabilirlo prima.


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Siete una band fortemente amata dalla critica, si sprecano sempre le lodi nei vostri confronti: disco dell’anno da un sacco di parti, anche da noi avete preso un “9” secco con un bel bollino di top album…

(EMIDIO) Eh… (con sguardo e tono di modesto compiacimento n.d.r.)

Che effetto vi fa tutto questo?


(VITTORIA) Bisognerebbe guardare gli estremi del nostro conto in banca! (risate generali) No beh, si fa tutto per la gloria.

(EMIDIO) Ma sì dai, non è che ti cambia questa cosa…ma poi dipende, guarda! Adesso è così, dopo la nostra reunion, ma c’è stato un periodo in cui eravamo etichettati, come si dice al paesino, come i soliti stronzi! Te la conosci la parabola dell’artista?

No, illuminami!

(EMIDIO) Allora, si parte come “giovane promessa”, si passa a “solito stronzo”, per finire come “venerabile maestro”.

(VITTORIA) (Esplode a ridere, insieme al sottoscritto) Giuro che non l’avevo mai sentita questa!

(EMIDIO) Purtroppo, ti devo dire che stiamo passando a “venerabili maestri”, che è anche una categoria peggiore dei “soliti stronzi”, una classe in cui siamo stati per molto tempo, quindi anche con un aspetto del tipo: “si va beh, però avete già rotto i coglioni!”.

(VITTORIA) Secondo me conta anche tanto quanto ti dosi nell’ambiente, perché alla fine chi insiste un proprio circuito lo trova, riesce a portare a casa un risultato nell’ambito della musica italiana, quella rock in particolare, pur essendo sempre una proposta di nicchia. Adesso, a parte gli scherzi: devo dire il nostro pubblico ci ha dimostrato grandissima fedeltà, ci ha dato grandissime soddisfazioni, e anche il disco è stato ben recepito e capito. Però, secondo me, conta molto che per un periodo non ci siamo stati: perché quando torni, annoi di meno. Noi, probabilmente, saremmo rimasti ancora nella categoria dei “soliti stronzi” se non ci fossimo fermati, poi non è detto che non ci ricaschiamo…

(EMIDIO) Ma guarda che “venerabile maestro” è ancora peggio, eh! Mettiamola così: quando siamo tornati sulla scena, eravamo “venerabili maestri”, oggi, dopo tre anni, siamo tornati ad essere “soliti stronzi”, che è meglio! (risate generali)

(VITTORIA) Scusaci, ti stiamo facendo impazzire!

(EMIDIO) Sicuramente non siamo più “giovani promesse”! (risate generali)

(VITTORIA) Comunque, volevo arrivare anche a dire che questo è il motivo per cui adesso, al termine del tour, ci fermeremo per un anno, per consolidare la posizione di “venerabili maestri”. Quindi: tra poco fermi per un altro anno!

Al termine del tour immagino…

(VITTORIA) Esatto, quando avremo finito questo tour ci congeleremo in stile “1-2-3 stella!”. E’ naturale tutto questo, se consideri che non ci siamo fermati un attimo da quando ci siamo rimessi insieme.

Certamente…guardate, io avrei anche finito! Come nostra consuetudine, vi lascio il registratore per un messaggio a tutti i nostri lettori!

(VITTORIA) Un saluto a tutti i lettori di SpazioRock appassionati di musica!

(EMIDIO) Un saluto anche da me, Emidio Clementi: leggete SpazioRock!

Grazie per la promozione, ragazzi!

(EMIDIO): Figurati, grazie a te!
 




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