Wintersun (Jari Mäenpää)
L'Heidenfest 2012 sbarca in Italia e SpazioRock non si è lasciato sfuggire l'occasione di intervistare Jari Mäenpää. Il mastermind finlandese ha risposto alle nostre domande sul nuovo album dei Wintersun "Time I", oltre ad esprimere il proprio punto di vista sulle più moderne tecnologie in campo musicale. Buona lettura!
Articolo a cura di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 06/11/12

Eccoci qui con Jari Mäenpää dei Wintersun, prima di tutto ti volevo ringraziare per il tempo che ci stai dedicando, è un onore avere la possibilità di chiacchierare un po' con te, benvenuto su SpazioRock e benvenuto in Italia. Veniamo al dunque: non ti chiederò perché ci sia voluto così tanto tempo per finire "Time I", dato che tutti i problemi che avete dovuto superare sono più o meno noti, ma volevo chiederti me il tuo modo di vedere la tecnologia nel settore della musica è cambiata nel corso di questi anni.


Per dirla in breve, mi sento come se vivessimo nell'età della pietra, mi piacerebbe davvero vivere tipo... tra cinquant'anni, nel futuro, in modo da dover solo inserire una spina nel cervello e tirare così fuori la musica.


Una sorta di tecnologia alla Star Trek...


Beh, sarebbe come un'utopia, il contrario di distopia, un luogo dove poter mettere le mie idee musicali su disco meglio di come si fa oggi.


Quindi pensi che la tecnologia sia ancora molto indietro rispetto la tua musica.


Sì, assolutamente. Penso che ci siano computer più potenti che possono essere collegati tra loro per creare delle orchestrazioni molto belle, ma ancora non abbiamo il budget per permetterceli.


Dunque, questo album è molto complesso, molto più complesso di quanto lo fosse il debut e questa è una delle tante cose che manda in visibilio l'ascoltatore e che fa amare l'album. Ti proietta in un'altra realtà, ci si sente come a vivere davvero dentro “Skyrim”. È molto, molto diverso da "Wintersun". Questa differenza si è creata è perché sei cresciuto come musicista o perché prevedevi di fare qualcosa di diverso?


Credo di essere ancora in grado di fare musica come in "Wintersun", ho scritto alcune canzoni che suonano più come l'album precedente, posso ancora scrivere quel genere di musica, ma mi piace sempre sfidare me stesso e fare qualcosa di diverso, mi piace il feeling che si crea con questo tipo di orchestrazioni, una specie di colonna sonora, un'esperienza d'ascolto travolgente. Sì, mi piace trovare nuovi stili musicali.


C'è una sorta di influenza giapponese che può essere sentita chiaramente soprattutto in "When Time Fades Away" nell'ultima parte di "Time". Come hai fatto ad adattare questo elemento alla tua musica?


Mi è sempre piaciuto giocare con questo tipo di stile, nei miei assoli e riff, queste melodie orientali mi affascinano. Penso che questo interesse sia cominciato quando ero un ragazzino, giocavo ad un sacco di videogiochi per il Commodore 64 che avevano questa colonna sonora davvero bella e poi, dopo il primo album ci sono stati film come "Memorie di una Geisha" e "La Tigre E Il Dragone" e le loro colonne sonore che mi ha segnato profondamente. Avevano qualcosa di magico, quella sensazione di calma... così ho voluto inserire la stessa sensazione nell'album.


wintersun_intervista_2012_02L'ultima parte di "Time" ha quel tipo di feeling, funziona come un paracadute in modo da poter lentamente arrivare di nuovo a terra e ricominciare con un nuovo viaggio.


Sì, questa è la sensazione.


Un'altra cosa riguardo "Time". L'album è diviso in due dischi separati. Il concept che c'è dietro è lo stesso per entrambi gli album,ovvero la seconda parte è il sequel di questo appena uscito, o sono completamente diversi?


È lo stesso in entrambi gli album, ma nella seconda parte tutte i pezzi sono molto individuali. Tutte le canzoni sono molto diverse tra loro. In "Time I" i brani sono più legati tra di loro.


C'è della continuità...


Esattamente. Soprattutto l'ultima canzone della seconda parte "Silver Leaves" che chiude il tutto. Mi sento sempre come se alla fine tutto dovesse morire così "Time I" è come la nascita e "Time II" è come la morte. In "Time II" c'è un sacco di varietà nelle canzoni.


Wow, suona un po' come il testo della canzone "Death And The Healing".


Beh, "Silver Leaves" è questo tipo di ballata bellissima, quasi come "Death And The Healing, ma con uno stile molto diverso. Molto orientale. E poi c'è "The Way Of The Fire", che è più tradizionale.


L'ho sentita l'anno scorso al Metal Camp ed è davvero fantastica. Non vedo l'ora di sentirla nell'album!


Si, non vedo l'ora di iniziare il missaggio.


Dovete ancora missarlo?? Pensavo che aveste già finito!


No, "Time I" l'ho finito questa estate, ora siamo in tour e dopo il tour inizierò a mixare "Time II".


Ma non dovresti avere così tanti problemi col mixaggio come prima...


Penso che sarà più facile, ora che ho trovato un set up più stabile ma comunque sarà una sfida, ci sono così tante tracce e fare in modo che tutto si senta sarà una vera sfida.


Quante tracce ha il brano più complesso?


"Sons Of Winter and Stars" ha più di 1600 tracce.


Scommetto che è più di "Imaginaerum"!


Più che altro perché non riuscivo a farla con un solo sample di orchestra, così ho dovuto comporre un riff alla volta e ogni riff ha il suo pallet sono personale, è una sorta di orchestra diversa ogni volta, un mix di suoni diversi per raggiungere questi risultati.


Credo che un'orchestra sinfonica completa sia composta da meno tracce una volta registrata...


Se metti tutti gli strumenti a corda insieme e tutti i fiati insieme e così via alla fine sì, avrai meno tracce.


È il modo in cui componi che rende più difficile o più facile il missaggio?


Non esattamente. Il mio modo di comporre mi permette di creare la mia orchestra personale, di infilare suoni diversi qua e là, cambiare le cose per adattarli meglio alla mia visione. E creare quel sound specifico.


wintersun_intervista_2012_03E le campionature suonano come una vera e propria orchestra. A volte si capisce bene quando le orchestrazioni sono realizzate con il computer e i sample, ma non è questo il caso.


Sì, di questi tempi le campionature e i sample sono veramente fatti bene. Hanno un sacco di complessità che li rende più realistici.


E in futuro ti piacerebbe lavorare con una vera orchestra?


Certo, perché no. È solo una questione di budget. Avere una vera e propria orchestra a lavorare con voi significa un sacco di lavoro, ma in futuro, sì, se ci sarà la possibilità, sì.


Volevo chiederti qualcosa sull'aspetto live della vostra musica. L'anno scorso al Metal Camp avete suonato una delle nuove canzoni, ed è stata assolutamente incredibile. Ma era solo una canzone in mezzo al vecchio materiale. Le vecchie canzoni funzionano perfettamente dal vivo, e quelle nuove?


In fondo non è molto diverso, perché tutto il background proviene dal nastro. Non abbiamo un tastierista e anche dieci musicisti non potrebbero suonare tutta quella roba dal vivo così non abbiamo neanche preso in considerazione l'assumerne uno. Ci basta usare i nastri per il background e, naturalmente, ora Jukka e Teemu si occupano delle backing vocals, perché ci sono un sacco di seconde voci. Alcune di loro provengono dal nastro, come i cori più grossi, ma è davvero incredibile quando cantano dal vivo. Naturalmente è una sfida riuscire a suonare queste nuove canzoni dal vivo perché sono molto lunghe ed è come correre una maratona.


Si tratta di uno sforzo di memoria...


Ci vuole un sacco di tempo in sala prove per poter suonare alla cieca.


Un'ultima domanda sul gruppo: i Wintersun hanno iniziato come un progetto solista, eravate solo tu e Kai all'inizio, ma ora siete una vera band. Come ci si sente?


Ci si sente sicuramente molto bene e sono orgoglioso di tutti i ragazzi della band. Mi stanno aiutando me un sacco soprattutto con il completamento degli album. È davvero bello stare in una band vera e propria, siamo tutti amici e questo significa molto per me. È divertente.


È come essere a casa pur stando lontano da casa...


Sì, esattamente.


Bene, penso di avere finito. Se c'è qualcosa che vuoi dire ai tuoi fan, fai pure!


Beh, grazie per il vostro sostegno in tutti questi anni e continuate a scatenarvi!


Lo faremo di sicuro! Grazie ancora, ti auguro una piacevole serata e un grande tour! Ci vediamo dentro!


Grazie e buon divertimento! È stato un piacere.




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