Royal Hunt (André Andersen)
Sebbene già impegnati col loro nuovo tour, siamo comunque riusciti a raggiungere i Royal Hunt per una velocissima chiacchierata per parlare dell’ultimissima fatica della longeva band danese, il live “Cargo”.
Articolo a cura di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 14/04/16

Benvenuto su SpazioRock. È un periodo di gran fermento in casa Royal Hunt: l’anno scorso avete pubblicato il vostro tredicesimo disco ed ora avete confezionato un gran bel live. Come vi sentite?

Stiamo molto bene, grazie. La reazione da parte dei fan e della stampa è stata veramente incredibile ed è un piacere vedere il proprio lavoro venire apprezzato così tanto.

“Cargo” nasce dai tre concerti che avete tenuto l’anno scorso all’interno di altrettanto importanti manifestazioni: ProgPower USA, Loud Park Japan e Rockingham UK. Cosa ci puoi raccontare di queste tre esperienze?

Tutti e tre i festival sono degli eventi ormai estremamente ben organizzati ed affermati, quindi è stato un vero piacere aver potuto farne parte.

Questo vostro nuovo live si segnala per la riproposizione completa del vostro capitolo più importante, “Paradox”, nella data al ProgPower USA. Come mai avete voluto suonarlo completamente?

Glenn Harvester, il promotore di ProgPower USA, ci ha chiesto di suonarlo, in modo tale da rendere il set un po’ più particolare, ed a noi non è dispiaciuto affatto accontentarlo!

Dopo tre live pubblicati nella seconda metà degli anni ’90 e l’ormai famoso “2006”, avete aspettato ben dieci anni prima di dare alle stampe un nuovo live. Come mai avete lasciato passare così tanto tempo?

Siamo stati molto occupati con il registrare nuovi album e l’andare in tour. L’anno scorso abbiamo avuto la fortuna di poter registrare i tre spettacoli che abbiamo tenuto e, a dire la verità, non avevamo nessun piano di pubblicarli, abbiamo solo approfittato della possibilità di registrarli. È stato il nostro management a suggerirci di pubblicare un album dal vivo nel periodo immediatamente precedente al nostro attuale tour, ed abbiamo accettato con piacere.

 

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“Paradox” a parte, la scaletta è incentrata su brani più recenti. Come mai avete preferito proporre canzoni provenienti dalla vostra parte di carriera più recente?

I Royal Hunt sono sempre stati una band molto produttiva e focalizzata verso il futuro. Non viviamo nel passato, anche se suoniamo alcuni brani provenienti dai primi anni della nostra ampia discografia.

Avete appena iniziato il nuovo tour (che toccherà anche l’Italia). Che scaletta dobbiamo aspettarci, riproporrà fedelmente la tracklist di “Cargo” o sarà più vicina a “Devil's Dozen”?

Di solito non suoniamo mai delle scalette che si ripetono. Partiamo sempre da zero e questo tour non farà differenza: canzoni vecchie e nuove unite per formare un qualcosa di estremamente coinvolgente.

Avete già pubblicato un primo video dal live, per il brano “Half Past Loneliness”. Visto il carattere dal vivo dei brani di “Cargo”, non avete pensato di pubblicare un DVD piuttosto che degli estratti nella forma di video?

Stiamo pensando di registrarne uno da questo tour.

Con il ritorno di D.C. Cooper nel 2011 e l’arrivo di Jonas Larsen (2011) e Andreas "Habo" Johansson (2015) state andando alla grande. Cosa è cambiato con l’arrivo di questi tre membri in band?

Attualmente la band si trova in un momento di grande energia e di voglia di creare, quindi il futuro si prospetta estremamente positivo per noi.

 




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