Avenged Sevenfold (Johnny Christ)
Per gli Avenged Sevenfold è un momento florido della propria carriera, tra un'intensa attività live in giro per il mondo (il 17 giugno li troveremo a Firenze in compagnia di Ozzy) e due nuove uscite discografiche. Dalla scorsa settimana è disponibile su tutte le piattaforme streaming "Live At The Grammy Museum", lo speciale concerto acustico registrato al Clive Davis Theater di Los Angeles, mentre il 22 dicembre "The Stage" tornerà in veste deluxe edition nei negozi. Abbiamo raggiunto al telefono il bassista della band Johnny Christ per discutere del disco di imminente pubblicazione, fare un bilancio degli ultimi avvenimenti e di come Mike Portnoy abbia salvato il gruppo.
Articolo a cura di Salvatore Dragone - Pubblicata in data: 20/12/17
Tra pochi giorni uscirà la deluxe edition di "The Stage". Pensi che con questa versione si chiuda un cerchio rispetto a quel capitolo della vostra carriera o dobbiamo aspettarci qualcos'altro?
 
E' un capitolo ancora aperto visto che siamo nel bel mezzo del tour: a gennaio in Nord America poi in Europa in estate, contando di estenderlo ancora un bel pò... Potremmo considerare "The Stage" come un'opera in divenire. In realtà poi i brani della deluxe edition sono online già da tempo, tuttavia volevamo pubblicarli in formato fisico per tutti quei fan che ce lo hanno chiesto.
 
L'album contiene un brano inedito, alcune cover e delle versione live dei vostri brani? Perché avete deciso di includere questo materiale in particolare?
 
"Dose" e alcune cover sono venute fuori mentre registravamo "The Stage", da lì è partita l'idea di album in continua evoluzione. Per quanto riguarda le cover in particolare, sono tutti brani che amiamo, registrali è stato divertentissimo anche perché non sono esattamente quelli che la gente si aspetterebbe da una band come la nostra. Infine avevamo degli ottimi audio dei concerti di inizio anno nel Regno Unito, dopo "Live in the LBC & Diamonds in the Rough" del 2008 abbiamo pubblicato pochissimo materiale dal vivo.
 
Al di là dei classici di Rolling Stones, Beach Boys ho trovato molto singolare la scelta di una canzone come "Malagueña Salerosa". Come è nata questa idea?
 
Una sera io e Mr.Shadows stavamo appunto ascoltando la colonna sonora del film "Kill Bill" e ci siamo detti di provare a suonarla. Penso che alla fine ne sia uscita una versione interessante, un pò più heavy dell'originale mischiando elementi acustici a quelli elettrici. Inoltre una grossa fetta del nostro pubblico è di lingua spagnola, volevamo fare qualcosa di simile sopratutto per loro.
 
avengedsevenfoldintervista2017
 
Tornando ad un anno fa, come giudichi tutta quell'operazione di lancio a sorpresa "The Stage"?
 
Volevamo promuovere il disco in modo diverso dal solito e credo che ci siamo riusciti. E' stato divertente vedere molta gente spiazzata, Chris Jericho ci ha dato una mano diffondendo la fake news del titolo e dell'uscita. La prossima volta ci inventeremo qualcos'altro di nuovo.
 
Secondo la stampa di tutto il mondo, "The Stage" è il vostro miglior album di sempre, i dati di vendita dicono il contrario. In che termini bisogna valutare secondo te il valore o il successo di un album oggi? Sono le interazioni sui social o i dati di streaming?
 
E' difficile rispondere a questa domanda. Oggi la fruizione della musica è completamente diversa rispetto a dieci anni fa. Molti artisti hanno intensificato la propria presenza sui canali social, penso sopratutto a quelli della scena hip hop. Le vendite dei dischi fisici sono in calo, al loro posto c'è lo streaming. Una porta si è chiusa ma altre se ne aprono, credo che questo possa stimolare la creatività nel modo di promuoversi e rendere i propri fan più partecipi.
 
Guardandovi dall'esterno sembra che siate riusciti a trovare un nuovo equilibrio dopo la morte di The Rev. Il fatto di aver prima coinvolto una personalità forte come Mike Portnoy vi ha aiutato nella prima fase?
 
Assolutamente si, Mike è stato fondamentale per rimetterci in piedi così velocemente. All'inizio pensavamo di non poter andare avanti, ma l'affetto dei fan, dei nostri amici e delle nostre famiglie ci ha spinto a continuare. Ci siamo chiesti chi potesse rendere giustizia alle parti di batteria che The Rev aveva già arrangiato per "Nightmare" prima di morire, la scelta è stata quasi scontata visto che lui era un grandissimo fan di Portnoy. Soprattutto a livello mentale Mike ha recitato un ruolo decisivo in un momento di transizione della nostra carriera.
 
Con i Metallica avete condiviso non solo il palco ma anche questa terribile esperienza del lutto interno alla band. Ne avete mai discusso insieme? Vi hanno dato qualche consiglio?
 
Ne abbiamo parlato qualche volta proprio lì per lì quando è successo. Loro conoscevano The Rev, nel 2006 eravamo in tour coi Metallica. Essere passati entrambi per una tragedia simile ha creato forte empatia, sono stati di prezioso aiuto per noi. Sinceramente non ci siamo più tornati sull'argomento, neanche durante il recente tour insieme negli States. E' una di quelle cose che, una volta successe, vuoi rendere il più semplice possibile.
 
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Avete già iniziato a scrivere musica per un nuovo album? Tra due anni sarà anche il vostro ventesimo anniversario.
 
No, siamo solo concentrati sul presente e su questo lungo tour in supporto di "The Stage" che si concluderà tra molti mesi. Onestamente ancora non c'è un piano per festeggiare i vent'anni d'attività, ma qualcosa di speciale è possibile venga fuori...
 
Se tornerete in studio ti chiedo però di darmi un titolo falso prima di Chris Jericho.
 
(Ride NdR) certo!
 
Capita spesso di vederti nelle situazioni più divertenti di backstage, quanto è importante questo ruolo negli Avenged Sevenfold?
 
In realtà non ne ho idea, dovremmo chiederlo ai nostri fan! Sai, siamo cresciuti nella stessa città e nello stesso quartiere, questi ragazzi sono i miei fratelli. Passiamo così tanto tempo insieme che in qualche modo bisogna pur intrattenersi!
 
Come è cambiata la tua vita ora che sei diventato padre?
 
Mi piace dire che non lo è, c'è soltanto una persona di cui mi preoccupo ancor prima di me stesso. Avere un figlio mi ha reso molto felice.



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