Cryonic Temple (Markus "Grune" Grundstrom)
A qualche mese di distanza dalla pubblicazione di "Into The Glorious Battle", e in attesa di vederli dal vivo a ottobre al Rocknroll Club (MI), abbiamo raccolto le parole di Markus, chitarrista dei Cryonic Temple. In un breve viaggio introspettivo alla scoperta del disco, abbiamo indagato sui testi del loro primo concept e sulla lunga pausa di rifondazione della band.
Articolo a cura di Costanza Colombo - Pubblicata in data: 05/08/17

Traduzione a cura di Giulia Franceschini

 

Ciao Markus e benvenuto su SpazioRock.it! Sono passati 9 anni da "Immortal". A parte i cambiamenti di line-up, qual è la cosa migliore e qual è la cosa peggiore successa alla band durante questa lunga pausa?

 

Ciao dalla Svezia! Sì, sono stati 9 anni di cambiamenti di membri e altri avvenimenti che hanno fatto sì che fosse impossibile per la band andare avanti. Penso che la cosa più bella che sia successa durante questo periodo è che adesso sappiamo davvero cosa vogliamo e che tutti i membri hanno la stessa idea e la stessa ambizione rispetto alla musica che facciamo. La parte peggiore di questo lasso di tempo è stata, probabilmente, il fatto che non abbiamo pubblicato nulla di nuovo, nonostante i fan lo desiderassero. Sapere di non avere da presentare nulla di cui fossimo sinceramente orgogliosi è stato devastante. Per fortuna è tutto finito!

 

Con un titolo così aggressivo come "Into The Glorious Battle", sono sicura che aveste grandi aspettative per questa pubblicazione. Sono state soddisfatte?

 

Be', a dire la verità, le nostre aspettative sul risultato esterno non erano così grandi come si potrebbe pensare. La grande aspettativa era dal punto di vista interno, volevamo che questo album fosse qualcosa di diverso e qualcosa di cui potevamo essere orgogliosi una volta pubblicato. Il risultato è che siamo davvero orgogliosi e soddisfatti, è stato incredibile leggere tutte le recensioni e sentire le opinioni dei fan. È stato incredibile.

 

Come avete gestito la composizione di un concept album, visto che per voi era la prima volta? Cosa vi ha spinti in questa direzione?

 

Penso che in generale il rapporto con il processo di composizione sia qualcosa di molto personale. Per questo album nello specifico, molti membri della band si sono occupati dei testi. Tutti i musicisti avevano modi diversi di approcciarsi alla scrittura di testi e musica. Ma ovviamente avevamo l'idea di realizzare un concept, e questo in realtà ha reso più semplice la composizione, perchè si sapeva già quale direzione avrebbero dovuto prendere i testi. Anche se la parte più difficile in tutto questo è stata trasmettere alle canzoni l'energia che volevamo che avessero. Volevamo un album dinamico, che includesse delle ballad, ma anche riff da headbanging. Era piuttosto difficile prevedere quale sarebbe stato il risultato finale di una canzone. Non è stato niente in particolare a portarci a scrivere un concept. È successo e basta. Ma quando l'idea si è rivelata, abbiamo capito che era qualcosa che volevamo fare.

 

La storia è ambientata in una realtà futuristica, come molti altri album metal ispirati dalla fantascienza. In che cosa si differenzia il vostro, rispetto agli altri?

 

Ciò che rende il nostro album diverso rispetto ad altri concept album che presentano lo stesso approccio è il fatto che noi abbiamo interpretato da un altro punto di vista. Se ascolti attentamente i testi, scoprirai che parliamo molto dell'individualismo in guerra. Come si sentono le persone in tempo di guerra. Non parliamo solo di guerra in generale, ma abbiamo voluto includere anche i sentimenti coinvolti. Era questo che intendevo dire quando dicevo che è stato difficile dosare l'energia nelle canzoni. Se prendiamo "This War Is Useless", volevamo trasmettere un senso di malinconia, ed è per questo che si tratta di una ballad, principalmente. Anche il testo sono molto introspettive, trattando di come si sentono le persone riguardo la guerra.

 

cryonictempleintervista2017interno

 

Potresti spiegare in modo più dettagliato la storia dietro i testi, chi li ha scritti?

 

Come dicevo, tutti i membri hanno contribuito alla composizione. I testi sono stati composti principalmente da me, Esa Ahonen e Mattias. Penso di averti già spiegato come abbiamo lavorato. Avevamo una traccia da seguire che è stata proposta dal nostro bassista Roland Westbom, ma abbiamo scritto i testi in modo diverso.

 

C'è un concept che avete usato come riferimento per scrivere "In The Glorious Battle"? Qual è il miglior concept di tutti i tempi, secondo te?

 

Il miglior concept album, secondo me, è "Operation: Mindcrime" dei Queensryche. È un album semplicemente perfetto con una grande storia dietro. Anche se è abbastanza politico, che è il motivo per cui è diverso da quello che abbiamo fatto noi. È comunque un album perfetto. Un altro disco davvero bello è "Seventh Son Of A Seventh Son" degli Iron Maiden. Davvero un grande album!

 

Personalmente, credo che "Prepare For War" sia uno dei brani più accattivanti dell'album. Cosa vi ha ispirati nella scrittura?

 

"Prepare For War" è una canzone che volevamo avesse un'energia che trasmettesse coraggio. Quando la guerra è inevitabile, l'unica cosa che puoi fare è preparati ad affrontarla. Facendosi coraggio, nella prospettiva di quello che potrebbe succedere, si affronta tutto meglio. Ci sono diversi modi di interpretare il testo. Ovviamente, come dice il titolo, la guerra è ciò a cui noi ci prepariamo. Ma "guerra" può significare molte cose. "Guerra" può essere qualcosa che ti ha creato dei problemi per molto tempo, ed è giunto il momento di affrontarlo. Il messaggio della canzone è il coraggio.

 

Siete considerati una delle band che ha promosso il revival del power metal nei primi anni 2000. Come si è evoluto il genere, secondo te, ad oggi? C'è ancora posto per l'innovazione o è inevitabile fare riferimento ai classici del passato?

 

È una bella domanda. L'industria musicale è in continua evoluzione. E allo stesso modo lo sono i generi. Penso che si debba essere almeno un po' innovativi per risultare interessanti agli occhi delle persone. Comunque, il power metal è un genere conservatore. Avere le radici nello stile classico non è inevitabile, ma magari è qualcosa che vuoi avere. La linea tra essere classici e innovativi allo stesso tempo è molto sottile.

 

State già promuovendo questo nuovo lavoro con diversi concerti. Avete già in programma una tappa italiana?

 

Ebbene sì! Suoneremo con i Temperance il 20 e il 21 ottobre vicino a Milano. Sarà fantastico!

 

C'è un messaggio speciale che volete lasciare ai vostri fan italiani e ai nostri lettori?

 

Speriamo davvero di conoscervi in Italia a ottobre! Grazie per tutto l'amore e il supporto. Vi vogliamo bene!

 

Grazie per questa intervista!

 

Grazie a te!




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