Black Star Riders (Ricky Warwick)
Esce oggi "Heavy Fire", il nuovo lavoro dei Black Star Riders. Ne abbiamo parlato con Ricky Warwick. Ecco a voi le sue parole.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 03/02/17

Ciao Ricky, è un piacere poter parlare con te. Come va? So che sei a Milano in questo momento.

 

Sì, esatto, mi trovo a Milano ora, sta andando tutto alla grande, grazie!

 

Il vostro nuovo disco uscirà a febbraio e si intitola "Heavy Fire". Ma andiamo con ordine. Con "The Killer Instinct" avete avuto un grande successo nel 2015. Come si sono evolute le cose in seguito? Tour e poi studio immediatamente, o vi siete presi del tempo?

 

Sì, in realtà siamo riusciti a riposarci un po' solo quest'anno, nel 2016 non abbiamo fatto nessuna data, ho suonato con altre mie band, ma non con i Black Star Riders. Abbiamo consapevolmente deciso di prenderci una pausa quest'anno. Sai, io scrivo costantemente, sono sempre al lavoro sulla mia musica, poi è arrivato il momento di scrivere un nuovo album, quindi abbiamo iniziato a lavorare su alcune idee, su alcune canzoni. Tra me e Demon Johnson c'è sempre un sacco di materiale. È facile per noi, ci piace scrivere, ci piace lavorare sulle nostre idee. Non ci viene mai da dire "Oddio, dobbiamo metterci a lavorare, dobbiamo tirare fuori idee". Le abbiamo già, perchè scrivo sempre.

 

Suonate un genere che si può dire eterno, ma che comunque riesce sempre a portare con sé qualche sfumatura di novità. Com'è possibile trovare sempre nuove ispirazioni da applicare ad un genere a tutti gli effetti storico? In altre parole, come si fa, nei fatti, a fare rock and roll nel 2016?

 

Con questo intendi dire che siamo vecchi? (Ride NdR) Io e gli altri non ci consideriamo una band che fa rock classico o qualunque altro tipo di rock and roll. Siamo semplicemente una band rock. Siamo contemporanei, viviamo e suoniamo qui, nel presente, abbiamo ancora molto da dire, molto di più di quanto non facciano tantissime band più giovani di noi. La nostra musica è ispirata alla vita, a ciò che succede nel mondo, a ciò che succede ai nostri amici, ai nostri familiari. Basta guardarsi intorno, non è difficile trovare l'ispirazione. O almeno, per noi non è difficile. Pensiamo a noi stessi, non ci confrontiamo con altro, l'unica cosa che ci interessa è scrivere le canzoni migliori che possiamo, brani che siano degli inni, che ci piacciano davvero e che speriamo possano piacere ai nostri fan. Quindi, in realtà, non guardiamo così tanto davvero a ciò che succede intorno, a chi dice cosa, a chi fa cosa, o quale sia la cosa giusta. Guardiamo solo a noi stessi, questa è la cosa più importante per noi.

 

 

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Si può dire che "Heavy Fire" sia un riassunto efficace di ciò che sta succedendo adesso nel mondo?

 

Sì, certo. Personalmente, mi esprimo meglio scrivendo musica che parlando. Mi sento più a mio agio a buttare il mio pensiero su carta, rispetto che a spiegarmi a parole. Infatti alcuni testi sono politici, altri sono più personali, riguardano la mia vita, la mia famiglia, i miei amici. Ogni brano ha una storia diversa, ma mettendo tutto insieme, sì, ognuno dei brani va a comporre il quadro della mia visione del mondo in questo momento. Con la mia musica cerco semplicemente di descrivere quello che si presenta ai miei occhi. Non ho nessuna soluzione in mano, figurati, cerco solo di raccontare ciò che vedo nel modo più onesto possibile.

 

Se diamo uno sguardo al vostro passato e consideriamo le vostre grandi collaborazioni con Thin Lizzy o Alice Cooper, di certo potete essere inclusi nella categoria delle "superband" o dei "super gruppi", come si usa dire. I Black Star Riders sono riusciti a togliersi di dosso questa etichetta, creando un'identità propria. Come siete riusciti ad ottenere questo risultato così rapidamente?

 

Ancora una volta perchè non ci interessava confrontarci con altro, non abbiamo mai avuto la concezione di noi stessi come una "superband". Ci sentivamo semplicemente cinque persone a cui piace fare rock and roll. Abbiamo suonato in tante band per molto tempo, abbiamo avuto il nostro discreto successo con altre formazioni. Quando ci siamo ritrovati, non abbiamo mai pensato a quello che avevamo fatto con altri, o a come la gente potesse vederci o etichettarci per questo. Siamo i Black Star Riders, facciamo i Black Star Riders, scriviamo e componiamo per questo progetto. La nostra unica intenzione era quella di scrivere pezzi potenti, di fare rock and roll. Abbiamo escluso ogni altra cosa da questo progetto. C'è un grande feeling tra di noi, questo è quello che ci importa.

 

Come dicevamo, avete tutti avuto un passato importante dal punto di vista musicale. Pensi che comunque ci sia qualcosa dei Thin Lizzy o degli Alice Cooper o di qualunque altro vostro grande progetto del passato nei Black Star Riders?

 

Sicuramente, c'è un po' di tutte le cose che abbiamo fatto in passato, ma sono convinto che sia solo una cosa positiva per noi. Tutte le grandi band in cui abbiamo suonato hanno in qualche modo contribuito a creare la nostra esperienza e hanno avuto un'influenza su ciò che siamo come musicisti.

 

Ricky, vieni dall'Irlanda del Nord, una terra travagliata, se facciamo delle considerazioni storiche, anche recenti. Pensi che crescere in questo ambiente ti abbia reso più sensibile e che abbia in qualche modo influenzato il modo in cui scrivi?

 

Sì, penso che ognuno sia il "prodotto" del posto in cui è nato e cresciuto. Io sono nato in Irlanda del Nord. Durante la mia infanzia, come in molti altri posti per molte altre persone, vi era in atto un conflitto. Questo ha sicuramente influenzato la mia identità, la persona che sono diventata, il mio modo di pensare. Questo di certo emerge nei miei testi.

 

Pensi che anche dal punto di vista musicale il luogo in cui sei cresciuto ti abbia influenzato?

 

Certo, abbiamo un ottimo gusto in quanto a musica! (Ride NdR) Un genere a cui sono molto legato è il punk, abbiamo tanto punk rock, ma amo anche spaziare, ascolto i Motörhead, e poi il soul. È il misto di tutte queste influenze a cui sono stato esposto che mi hanno formato come musicista e hanno caratterizzato il mio gusto.

 

Tra quanto vi vedremo in tour? State già pianificando qualcosa?

 

Sì, stiamo organizzando le date proprio in questo momento. Abbiamo un tour in UK che partirà a marzo, suoneremo a dei festival, ma sicuramente avremo tante altre date in Europa.

 

Grazie per il tempo che ci hai dedicato Ricky. Vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fan italiani?

 

Certo. Grazie a tutti per il supporto che ci assicurate sempre. Abbiamo lavorato sodo per questo disco, lo apprezzerete sicuramente. Ci vediamo presto!




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