Ciao Anton, ciao Inna, sono molto contento di potervi ospitare sulle nostre pagine.
Anton, Inna: Ciao Gaetano, è un piacere anche per noi!
Comincerei facendovi i complimenti per il vostro ultimo “Six Secret Words”, un disco molto diverso rispetto a quanto siete soliti proporre. Perché avete deciso di spostarvi dal “cartoon folk” ad un folk da camera?
Inna: E’ sempre bello comporre dischi differenti l’uno dall’altro!
Anton: E’ un disco commissionato da Frederic, il manager della nostra etichetta Prikosnovenie. Ci ha chiesto e offerto di comporre un album speciale che si focalizzasse sul relax, ho pensato fosse una gran bella idea… ed eccolo qua!
Quanto è stata importante l’influenza della natura per ispirare un disco così… rilassante e pacifico?
Anton: Cerchiamo sempre di “creare una fotografia musicale” – è come convertire un’altra forma d’arte in musica. Hai ragione, le immagini provenienti dalla natura sono state le più grandi ispirazioni per questo disco. Quando eravamo a Tenerife lo scorso gennaio, sulla riva dell’oceano, ho ascoltato il brano Taeris e ho pensato: “Wow, è come essere un uccello e planare tra le onde di questo infinito oceano”.
Inna: Gli alberi sono un altro di quegli elementi molto vicini alla natura. E’ come essere immersi nella quiete di una verde foresta, dove tutto sembra fermarsi.
Anton, la natura è anche l’elemento principale del Paganesimo, del Neo Paganesimo, del Druidismo e Wicca: cosa pensi a riguardo di queste diverse varietà di moderni movimenti religiosi?
Anton: Penso che sentirsi vicini alla natura è qualcosa di molto importante per tutta l’umanità. Potrebbe rivelarsi come la fonte di una serie di speciali e meravigliosi stati mentali.
A mio modo di vedere, sei un compositore “pazzo”, che vive la musica con estrema passione e romanticismo. E’ così?
Anton: E’ tutto vero. Ho molta passione. Posso essere molto, molto romantico. Eh infine si, è vero, sono pazzo – sperando di esserlo soltanto per ciò che concerne la musica.
Inna, la tua voce cristallina è puro piacere per le orecchie, come la alleni? Hai fatto degli studi particolari per arrivare a questo livello?
Inna: Prima di tutto ti ringrazio per i complimenti ma in tutta onestà devo dirti che non ho mai fatto nulla per sviluppare la mia voce, è così da quando sono bambina. Certo, ho studiato musica, sia alla scuola di musica che privatamente con un insegnante, e questo ha contribuito ad allargare i miei orizzonti musicali e mi è servito per capire il patrimonio del mondo della musica.
Ho una curiosità personale: cosa pensi dei Blackmore’s Night? Ti piace il loro approccio al folk rinascimentale?
Inna: Certo, e li rispetto tantissimo! Hanno un sacco di talento, e sanno esattamente quello che stanno facendo. Sono davvero professionali e quello che fanno sembra molto sincero.
Anton, suppongo che tu sia un estimatore di J.R.R. Tolkien. Hai mai letto, invece, “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di G.R.R. Martin? Penso che sia il Tolkien dei giorni nostri…
Anton: Sono terribilmente dispiaciuto, ma non so chi sia GRR Martin. Ovviamente cercherò i suoi libri anzi, grazie per avermelo suggerito!
Qual è la vostra influenza maggior in termini di musica folk?
Anton: La nostra influenza sono le fate e gli elfi, ma amiamo ogni tipo di folk music. Ci piace Salif Keita (grazie a Frederic), Cesaria Evora e recentemente abbiamo scoperto un bravissimo artista del Senegal: Thione Seck.
Anton, torniamo al nuovo disco. In che modo, questa volta, hai tratto ispirazione per comporre quelle strane ma belle melodie?
Anton: In effetti è una cosa diversa per ogni disco. E’ vero, un artista ha bisogno di una fonte d’ispirazione, talvolta può essere un poema, una persona, un evento o un disegno, qualsiasi cosa. Per “Six Secret Words”, la mia fonte di ispirazione è stata strana… è stata la mail di Frederic. Ha semplicemente scritto un messaggio con un “piano” per l’interno disco, il numero di tracce, la loro lunghezza, che tipo di musica avremmo dovuto suonare. E io ho semplicemente tradotto in musica ciò che ho letto su quel messaggio.
E pensate ci sia un futuro per questo genere di musica?
Anton: Si, spero che il nostro genere musicale possa diventare un po’ più popolare in futuro. Abbiamo davvero bisogno di un’audience maggiore!
A cos’altro state lavorando in questo momento? Ci sarà la possibilità di vedervi suonare in Italia un giorno?
Anton: Stiamo preparando il nuovo disco, “Masquerade”, che sarà cantato in russo, e sarà ancora una volta diverso da tutto ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Siamo stati anche invitati a partecipare a “La Nuit Des Fees”, un festival che si terrà a Clisson, Francia, in settembre, e speriamo di parteciparvi. Non prevediamo tour estenuanti, e per questo non siamo così ottimisti sulla programmazione di un concerto in Italia a breve termine, ma vogliamo tornare all’attività live quanto prima. Quindi, speriamo di vederci in Italia un giorno.
Bene ragazzi, per quanto mi riguarda è tutto. Speriamo davvero di potervi incontrare in tour prima o poi, avete voglia di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Anton: Lo scorso agosto abbiamo visitato Venezia, Montecatini Terme e Lerici come turisti, ci siamo immediatamente innamorati dell’Italia e della sua gente. Speriamo di poterci incontrare un giorno di persona, sperando che la nostra musica possa diventare popolare nel vostro paese. Grazie di tutto e un caro saluto ai lettori del vostro magazine!
Caprice (Anton Brejestovski, Inna Brejestovskaya)
In occasione dell'uscita di "Six Secret Words", ultimo album dell'ensemble russo Caprice, abbiamo contattato il leader Anton Brejestovski e la moglie Inna Brejestovskaya, cantante del gruppo, per una piacevole chiacchierata sull'universo delle fate e della musica folk. Buona lettura!
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 29/04/10
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