Next To None (Max Portnoy; Mike Portnoy)
Siamo nei camerini del Teatro Della Luna, in attesa della tappa italiana del tour di Shattered Fortress. Di fronte a noi, padre e figlio Portnoy, due generazioni di talentuosi musicisti, che dopo poche ore si esibiranno sullo stesso palco, Max con i suoi Next To None, e Mike in compagnia della band-evento che gli permettera di suonare di nuovo live i Dream Theater.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 14/07/17

Ciao Max, ciao Mike, è bellissimo vedervi insieme. Come state? Come sta andando il tour?

 

Mike: Sta andando alla grande, adoro avere Max con me in tour, è il meglio che si possa desiderare, avere con sé la famiglia mentre si è in tour. Mi piace tantissimo.

 

Max: Per me è lo stesso, sono cresciuto andando in tour con la mia famiglia, quindi è bellissimo poter continuare a farlo, e sono contento che mio padre mi veda suonare dal vivo.

 

Max, iniziamo da te. Il secondo album in studio dei Next To None uscirà tra pochi giorni. Ho ascoltato "Phases" e la mia attenzione è stata catturata da tantissimi elementi, è molto ricco di dettagli ed è un misto di stili abbastanza intricato. Come avete ottenuto questo risultato?

 

Max: Quando abbiamo iniziato a scrivere volevamo ancora fare prog metal, ma inserendo sfumature più pesanti nel sound. Infatti, già dalle prime fasi della composizione, abbiamo iniziato a scrivere brani con accordature più gravi e mettendoci più scream, perchè volevamo che il sound fosse più pesante, ma volevamo che l'impronta principale rimanesse il prog. È per questo che alla fine il sound del disco, in generale, è così come lo hai descritto. Non volevamo che il disco fosse semplicemente più pesante, infatti poi abbiamo aggiunto molta dinamica. È stato un modo nuovo di scrivere per noi. Nel primo album avevamo due ballad, ma la dinamica della batteria è ancora più varia su questo disco. È stato bello, dal nostro punto di vista, poter sperimentare in questo modo.

 

Sono rimasta abbastanza incuriosita dalla cover. È un'immagine piuttosto forte e abbastanza oscura. Come si lega a "Phases"?

 

Max: C'è un piccolo concept all'interno dell'album, dal punto di vista dei testi. Si tratta delle fasi della crescita. Sia la cover che il concept del disco si riferiscono a come si attraversano queste fasi. È per questo che abbiamo scelto questo nome per il disco, "Phases". Quando ci siamo ritrovati a dover scegliere l'artwork, abbiamo iniziato a guardarci intorno, abbiamo valutato diversi artisti, poi abbiamo contattato questo artista. Aveva delle belle idee per noi. Ho visto questo sfondo che mi piaceva tantissimo, poi gli ho spiegato il concept del disco e lui ci ha inviato quella che poi è diventata la cover di "Phases". Siamo molto soddisfatti, perchè era proprio quello che volevamo, e lui è riuscito a realizzarla. Quindi sì, siamo molto orgogliosi e contenti del risultato.

 

ll vostro disco precedente, che è anche il vostro debutto, "A Light In The Dark", è uscito nel 2015, quindi avete già pubblicato due album in solo 4 anni da quando la band è stata fondata. Come mai avete iniziato a scrivere per il secondo album così presto? Volevate dimostrare il prima possibile il valore del vostro progetto?

 

Max: La cosa è che volevamo davvero ricominciare a scrivere subito dopo il primo album. Avevamo già delle idee su cui lavorare, abbiamo iniziato a scrivere appena abbiamo finito con le registrazioni del primo. Siamo usciti dallo studio e una settimana dopo io e Thomas ci siamo trovati a scrivere cose nuove, ma proprio per il fatto perché ci piace farlo.

 

Mike: Era "Answer Me?"

 

Max: Sì, "Answer Me".

 

Mike: Quella l'avete scritta ancora prima che il primo album uscisse.

 

Max: Sì, esatto, era una settimana dopo la fine delle registrazioni, e mi ricordo che mentre ero a scuola Thomas mi mandava messaggi su cosa dovessimo suonare, melodie al piano e io gli davo un parere. Poi ci siamo trovati a scrivere. Lo facciamo davvero solo perché ci piace tanto comporre, è questo il motivo dei tempi così ravvicinati. Poi, in realtà, ci è voluto più di un anno per finire questo album. Facciamo sempre così, ci troviamo, mettiamo giù un sacco di idee e poi ci ritroviamo a doverne tagliare alcune. Ci sono alcune cose che abbiamo scritto e registrato che comunque non sono nell'album.

 

Mike: Sì, poi ci sono due bonus track della sessione di "Phases", una delle quali è tra le mie preferite, e non sono finite sul disco, quindi spero che riescano a pubblicarle in qualche modo più avanti.

 

Max, invece qual è la tua preferita?

 

Max: Non è facile dirlo, perché ne ho più di una, e ognuna per un motivo diverso. Per esempio, la mia canzone metal preferita è "Beg", ma mi piace tantissimo anche "Alone" perché mette in mostra il nostro lato più progressive. Queste penso siano le mie preferite, ma mi piacciono molto anche "The Wanderer" e "Answer Me".

 

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Il prog è per definizione un genere molto complesso sia da suonare che da comprendere. Come fanno dei musicisti giovani come i Next To None ad approcciarsi a questo tipo di musica?

 

Max: So che è abbastanza strano da dire, ma per me è abbastanza naturale. Quando io e Thomas ci troviamo a comporre ci escono riff in 7/8 o altri tempi strani. Per noi è abbastanza semplice, scriviamo così. Anche ascoltare prog è abbastanza facile per noi, perché lo capiamo, ci piace. Ascoltandolo così tanto, poi, ci viene davvero spontaneo comporre in questo modo.

 

Mike, per te cosa significa suonare progressive metal?

 

Mike: C'è il prog metal, ma più in generale c'è la musica prog. La musica prog in generale, per quanto mi riguarda, include dai Pink Floyd e i Genesis, agli Opeth e ai Meshuggah. Il prog incorpora ogni stile, ogni band che si apre a suoni diversi e a influenze diverse. Per me, questo è il prog. Se penso in modo più specifico al progressive metal, penso a ciò che facevo con i Dream Theater, a ciò che farò qui stasera con Shattered Fortress, cioè combinare elementi del prog classico a riff più heavy, cambi di tempo, parti strumentali. Questo è quello che ho sempre fatto con i Dream Theater e quello che credo stiano facendo i Next To None, loro in quanto nuova generazione. Per esempio, la mia influenza heavy nei Dream Theater arrivava dagli Iron Maiden, dai Black Sabbath, dai Judas Priest, dai Metallica. Ma si parla di trent'anni fa. Ora, Max ha come influenze gli Slipknot, i Lamb Of God, i Gojira, quindi è inevitabile che il loro prog metal sia molto più heavy e più moderno. Ma credo che il termine progressive significhi "progredire", ampliare i propri confini, provare sempre qualcosa di nuovo.

 

Max, pensi che i Next To None possano essere considerati gli iniziatori di una nuova onda di prog metal?

 

Max: Non mi piace pensare troppo a questa cosa. Mi basta scrivere canzoni e lascio gli altri dire se siano qualcosa di nuovo e di diverso. Io scrivo e basta, saranno gli altri a giudicare e a dire se davvero facciamo la differenza. Io cerco di non pensarci troppo.

 

Come vi influenzate a vicenda dal punto di vista professionale? C'è qualcosa che prendete dall'altro quando suonate?

 

Mike: Chi inizia?

 

Max: Vai tu (ride NdR)

 

Mike: Ok, allora, ovviamente mi è evidente il fatto che Max sia cresciuto guardando me suonare, vedo tantissimo di me in lui, ma allo stesso stesso tempo lui sta interiorizzando molte più influenze del metal moderno, quindi fa molte cose che non rientrano nel mio stile solito. Fa un sacco di blast beat, usa il doppio alla velocità della luce, suona in modo molto veloce e moderno. Se guardi su YouTube, i batteristi giovani sono sempre più incredibili a vederli, il livello di tecnica e velocità è oltre a qualunque cosa io abbia mai fatto. Quindi, sì, ci sono alcune cose in alcuni album che ho fatto quest'anno in cui penso di aver preso alcuni fill di Max, glieli ho rubati (ride NdR). Ci rubiamo un po' le cose a vicenda, è il cerchio della vita, noi siamo il cerchio della batteria che si chiude.

 

Max: Per quanto mi riguarda, crescere guardando mio papà mi ha influenzato molto. Tantissime delle cose che faccio, le faccio perché lui è stato un'ispirazione per me. È grazie a lui che ho capito di voler suonare la batteria come prima cosa nella vita. Questa è la prima cosa che ho preso da lui, solo osservandolo da piccolo.

 

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I Next To None sono giovanissimi, ma hanno già ottenuto molto. La vostra crescita professionale è stata rapidissima. Come avete gestito questa cosa? Vi siete mai sentiti soffocati da questa situazione?

 

Max: Non mi sento necessariamente "soffocato" da questo, sono più che altro grato per il fatto di avere una band, di potermi dedicare alla musica e ai concerti, sono grato di poter avere queste meravigliose opportunità, come andare in tour. È la seconda volta che vengo in Europa ed è qualcosa di fantastico per me, non tutti hanno questa fortuna. Sono molto riconoscente di questo. Quando siamo in tour sono molto più gasato per quello che sto per fare, più che stressato.

 

Com'è portare il vostro metal nei teatri?

 

Max: Ovviamente non posso sapere cosa si senta dalla platea, anche se mi piacerebbe molto, ma dal palco è incredibile, si possono percepire tutte le minime reazioni del pubblico. Sono molto contento di suonare qui stasera, il pubblico italiano è sempre il più accogliente. L'ultima volta è stato bello vedere il pubblico che cantava le nostre canzoni. Sono molto eccitato per stasera. È bello suonare in posti così grandi. Credo che questo sia uno dei teatri più grandi in cui suoneremo durante questo tour.

 

Mike, com'è stata la risposta del pubblico durante i primi show di Shattered Fortress?

 

Mike: È stata incredibile. Non sapevo cosa aspettarmi. Prima del debutto a Londra non potevo immaginare se sarebbe stato strano per me o per il pubblico. Ma ancora prima di iniziare ho capito che sarebbe stato fantastico, mi è bastato l'intro per capirlo. Il pubblico, l'energia, l'entusiasmo. Sentivo che il pubblico stava davvero prendendo parte a questa cosa. C'era un'energia nell'aria che non sentivo da tempo. E penso che i fan, a giudicare dalla loro reazione, sentissero lo stesso. È stato come rivivere la magia di quando suonavo nei Dream Theater. E ogni concerto è stato così. Dalla prima canzone la gente si carica, e con la seconda e la terza canzone ci catapultiamo tutti nel 1993. È fantastico, sono contento di aver deciso di imbarcarmi in questo progetto. Non so se dopo questa serie di concerti suonerò mai più i pezzi dei Dream Theater, quindi è una sorta di regalo per i fan, che mi sono stati di grandissimo supporto per tutti questi anni.

 

A che punto sono tutti i vari progetti in cui sei impegnato? Su cosa ti stai concentrando ultimamente?

 

Mike: Ho in ballo tantissime cose! Il tour Shattered Fortress mi impegnerà fino alla fine dell'anno. Dopo l'Europa andremo in Sud America, poi Australia. Insomma, avremo ancora molti concerti, poi staccherò la spina. Per il resto, sono ancora in tour fino ad agosto con The Neal Morse Band, poi uscirà qualcosa dei Winery Dogs a ottobre, ho appena finito di lavorare sul nuovo album della Metal Allegiance, e ho anche appena finito di lavorare su un disco con la mia nuova band, che verrà annunciato il mese prossimo. Questa sarà la mia priorità per l'anno prossimo.

 

Quindi com'è essere in tour insieme, padre e figlio?

 

Max: È fantastico. Come ho detto, sono cresciuto andando in tour con lui, e suonare insieme, sullo stesso palco, è davvero bello per me. È bello averlo intorno, non è per niente severo.

 

Mike: Anzi, spesso lo incoraggio a divertirsi e a mettersi nei casini, gli dico di uscire, provarci con qualche ragazza (ride NdR). Sono più un'influenza negativa in questo senso.

 

Abbiamo finito ragazzi, grazie mille per questa intervista. Vi va di lasciare un messaggio ai vostri fan italiani e ai lettori di SpazioRock?

 

Max: Voglio ringraziare l'Italia perchè ha inventato il meme più divertente del mondo, lo "yee". Vi sono molto grato di questo.

 

Mike: Il mio messaggio è questo. I fan italiani dei Dream Theater sono sempre stati importantissimi per me, i migliori del mondo. Spero che vengano stasera a vederci suonare i Dream Theater, sarà un'esperienza sensazionale per loro, perchè l'amore che ho sempre nutrito per questa band sarà sul palco stasera. Sarà il mio regalo a coloro che verranno a sentirci stasera.




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