Rockin’ Hellsinki 2012
07/06/12 - Kaisaniemen Puisto, Helsinki


Articolo a cura di Chiara Frizza

Tra i numerosi  festival e concerti che animano l’estate finlandese c’è anche l’atteso ritorno dei Mötley Crüe, a due anni dalla loro ultima - e rovinosa - apparizione nel Paese: headliner dell’ultima giornata del Sonisphere Music  Festival 2010 tenutosi a Pori (Finlandia occidentale), furono costretti a cancellare la propria esibizione a causa di un’inaspettata e violenta tromba d’aria che distrusse la loro strumentazione e parte del palco, causando circa 40 feriti tra gli spettatori.  La band americana ha più fortuna questa volta e Helsinki la accoglie con una bella giornata di sole e 18 gradi, che permettono di godere al massimo della location scelta per l’evento. Il concerto si svolge infatti nel parco di Kaisaniemi, in pieno centro: è un vasto parco nel quale gran parte del pubblico si sistema direttamente sul prato, all’ombra delle betulle, a sorseggiare qualche sidro prima dell’inizio dello spettacolo e durante l’esibizione dei supporter, in piena tradizione finnica.


Alle 17.30 in punto sono gli sleaze-rocker svedesi Crashdïet ad aprire le danze, anche loro nuovamente in terra finnica dopo due anni dal tour promozionale di Generation Wild (2010). Nonostante la nota e antica rivalità tra le due nazioni, l’astio viene messo da parte e la risposta del pubblico è più che positiva: l’hard rock e i suoi svariati sottogeneri sono molto apprezzati qui, e la scaletta della band accontenta i fan di più o meno lunga data, alternando i brani dell’ultimo lavoro a quelli del fortunato album d’esordio “Rest In Sleaze”. Viene presentato anche l’inedito “Anarchy”, probabile parte del nuovo album ancora in fase di lavorazione. È presto tempo per l’encore, un’inaspettata e bella intro orchestrale di “Breakin’ the Chainz” apre il brano vero e proprio e l’ultimo singolo “Generation Wild” che chiude l’esibizione dei Nostri tra gli applausi del pubblico e la promessa di un nuovo tour a breve.


Un rapido cambio della strumentazione e tocca agli Hardcore Superstar, altro ensemble svedese amatissimo in Finlandia; dopo il tour di Febbraio, che ha toccato diverse città della penisola, questo è il secondo show a Helsinki nel giro di pochi giorni: il 4 Giugno la band ha infatti preso parte come supporter alla tappa finlandese del Black Album Tour dei Metallica. Purtroppo, due esibizioni così ravvicinate all’aperto, con l’instabile clima nordico, hanno le loro ripercussioni sulla prestazione vocale di Jocke, che dopo sei brani piuttosto heavy,  tra inni vecchi e nuovi (“Kick On The Upperclass”, “Guestlist”, “Medicate Me” solo per citarne alcuni) presenta dei problemi nell’esecuzione della ballad acustica “Run To Your Mama”. Il pubblico fa quel che può cantando i ritornelli, ma lo sforzo del cantante per arrivare alla fine del brano è evidente. Il loro set comunque non si ferma, i brani più energici tornano ad entusiasmare gli spettatori e il ritmo forsennato di Adde alla batteria unito all’ottimo lavoro di Vic alla chitarra minimizzano i cali di voce. Si tratta di un’esibizione piuttosto corta per i loro standard, forse accorciata per le condizioni di salute del frontman: sono solo altri quattro i brani presenti nella loro scaletta, che si conclude con l’ormai nota “We Don’t Celebrate Sundays”, ma il loro show è comunque buono; come il pubblico italiano ben sa, si tratta di un gruppo con molti anni di live alle spalle e la giusta esperienza per minimizzare i problemi che potrebbero altrimenti pregiudicare la qualità di tutto il concerto. C’è da sperare però in un miglioramento della salute di Jocke, anche in vista della partecipazione della band al Gods Of Metal del 23 Giugno.


È quasi ora delle superstar che tutti attendono e che non si fanno attendere più del dovuto: in perfetto orario, alle 20:30, i Mötley Crüe appaiono sul palco e non c’è tempo per i convenevoli, i quattro attaccano immediatamente con “Wild Side”, uno dei loro classici, seguita poi da “Live Wire” e da un’ inattesa “Too Fast For Love” che viene accolta con grande entusiasmo da parte del pubblico. La band sembra essere in ottima forma, Nikki Sixx e Vince Neil si dividono le attenzioni del pubblico passando da una parte all’altra del palco, Mick mostra tutta la sua abilità alla chitarra e due ballerine/coriste si uniscono al gruppo, per la gioia del pubblico maschile dato il succinto abbigliamento delle due ragazze. Gli anni ’80 saranno anche finiti da un pezzo, ma sembrano più vivi che mai mentre i quattro ex ragazzacci passano in rassegna i brani più celebri della propria carriera, quelli che hanno posto le basi per un successo che dura ormai da trent’anni: “Shout At The Devil”, “Don’t Go Away Mad”, “Same Ol’ Situation”…  fatta eccezione per “Saints Of Los Angeles” e “Primal Scream”, sono i brani di questa fortunata decade a farla da padrone. Il commento di Vince “So you like the old stuff, huh? Let’s see if you remember this one” introduce “Piece Of Your Action”, sconosciuta alla maggior parte dei teenager presenti ma ben nota ai fans meno giovani presenti tra il pubblico; sono tante infatti le persone mosse verso Helsinki soprattutto dai ricordi dei concerti dei Crüe visti durante l’adolescenza. Dopo un’ottima “Smokin’ In The Boys’ Room”, arriva il momento atteso da molti, ovvero l’assolo di batteria di Tommy. Già in passato Mr. Lee ci ha abituato a drum set piuttosto originali e anche questa volta non è da meno: la sua batteria è montata su una struttura che permette di compiere giri di 360°. Si tratta, insomma, delle sue montagne russe personali (che lui sostiene essere assolutamente divertenti) con le quali da sfoggio delle sue abilità di batterista sullo sfondo di brani funk e industrial prodotti da lui stesso. È un divertimento che è disposto a condividere ed ecco quindi che una ragazza scelta tra il pubblico viene aiutata dai tecnici a salire insieme a Tommy per un giro su questa batteria un po’ fuori dal comune. Nikki, Vince e Mick riprendono quindi possesso del palco per “Dr. Feelgood” , l’immancabile “Girls Girls Girls” e la sempre emozionante “Home Sweet Home”, introdotta da Tommy  al pianoforte e con gli ottimi assoli di Mick.


Il sole illumina ancora la serata qui a Helsinki, ma lo show dei quattro losangeleni è ormai giunto alla fine: un ultima botta di energia con “Kickstart My Heart” riaccende tutto l’entusiasmo del pubblico che chiede a gran voce un encore, ma l’unica concessione da parte della band è un tuffo finale negli anni ’80: Nikki arriva al bordo del palco e sputa del sangue finto sulla folla, proprio come nei concerti degli esordi. A questo fanno seguito due secchiate di sangue finto che investono le persone nelle prime file (probabilmente non molto felici di ciò...) e i saluti di rito. Le luci del palco si spengono su un’ottima prestazione di una band che ha dimostrato di essere sempre e comunque all’altezza, anche con qualche anno in più sulle spalle. Certo, alcune basi registrate ci sono e i quattro non si preoccupano di nasconderlo – Nikki entra in ritardo con le backing vocals e si nota – ma quello che il pubblico vuole, il pubblico ottiene: uno show energico ed emozionante, sia dal punto di vista strettamente musicale che da quello più scenografico e di intrattenimento.


Setlist:


01. Wild Side
02. Live Wire
03. Too Fast For Love
04. Saints Of Los Angeles
05. Shout At The Devil
06. Don’t Go Away Mad (Just Go Away)
07. Same Ol’Situation (S.O.S)
08. Looks That Kill
09. Piece Of Your Action
10. Primal Scream
11. Smokin’In The Boys’ Room
12. Tommy Lee drum solo
13. Dr. Feelgood
14. Girls Girls Girls
15. Home Sweet Home
16. Kickstart My Heart




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